Home___primopianoAlla scoperta dei conti Oliva, piccoli grandi signori fra Marecchia e Foglia

Il 18 settembre nella chiesa Santa Maria di Antico di Maiolo lo storico Tommaso di Carpegna Falconieri presenta il volume di Girolamo Allegretti che per la prima volta ne ricostruisce le vicende


Alla scoperta dei conti Oliva, piccoli grandi signori fra Marecchia e Foglia


13 Settembre 2024 / Redazione

La Società di studi storici per il Montefeltro presenta mercoledì 18 settembre alle ore 20,30 presso la chiesa Santa Maria di Antico (Maiolo), il volume 29 della serie ‘Monografie’ “Gli Oliva. Le armi, il denaro, le arti” di Girolamo Allegretti.

La serata, moderata dal presidente Lorenzo Valenti, vedrà quale relatore Tommaso di Carpegna Falconieri dell’Università di Urbino, uno dei massimi esperti italiani di storia medioevale.

Il volume ha il merito di recuperare alla storia una delle più notevoli e singolari ‘signorie minori’ fiorite in Appennino, i cui esponenti seppero farsi onore quali condottieri valorosi e leali contesi dalle maggiori potenze di allora, ma anche quali podestà, capitani di giustizia, governatori nelle maggiori città del centro Italia. Straordinario il loro lascito monumentale, fra cui il palazzo comitale di Piandimeleto e la magnifica cappella rinascimentale in San Francesco di Montefiorentino.

Il palazzo dei conti Oliva a Piandimeleto

Conti imperiali di Piagnano prima e poi vicari papali a Piandimeleto, in Valfoglia, fra il ‘300 e la fine del ‘400 gli Oliva si estesero anche in Valmarecchia, dove al castello di Antico aggiunsero quelli di Petrella Guidi e Santa Sofia. “Questi signori di un microstato non ricco, non popoloso, parecchio frammentato e fuorimano, di potenziale militare irrilevante, vennero chiamati tutti a ricoprire incarichi importanti in importanti città. È evidente che oltre a saper cavalcare, brandire la spada, menar le mani e dar fuoco alle messi, questi milites dei monti sapevano anche maneggiare la penna”, scrive l’autore.

Gli armati dei conti Oliva (a sinistra) raffigurati nel portale della chiesa di S. Maria di Antico

Il saggio di Allegretti, documentatissimo e scritto con la consueta maestria, ricostruisce le vicende dei personaggi della famiglia Oliva che è stato possibile individuare – più di settanta, con una dozzina di spose – dalle origini della contea (1230 ca) sino alla devoluzione allo Stato della Chiesa per estinzione della linea maschile legittima (1571) e oltre, fino all’estinzione della linea residuale illegittima. La ricostruzione storica è risultata eccezionalmente ardua in quanto l’archivio del piccolo Stato quasi certamente è andato distrutto all’epoca della devoluzione. La ricostruzione delle complesse vicende prosopografiche e dinastiche, e delle relazioni con le potenze italiane, ha richiesto un certosino lavoro pluriennale in numerosi archivi privati e pubblici di tutta Italia. Ne è scaturito un volume che va a costituire un tassello importante nella storia delle signorie italiane, e basilare nella storia feretrana.

Petrella Guidi

Due sezioni dell’opera, descrittive, sono dedicate rispettivamente ai luoghi e ai monumenti. Non poteva mancare uno sguardo dell’autore sulla gente della piccola contea incastonata in quel Montefeltro medioevale in cui le comunità si confrontarono con un ambiente via via più difficile che ha visto attuarsi nel corso dei secoli le notevoli trasformazioni che hanno portato la montagna a svolgere un ruolo sempre più marginale e periferico nel panorama italiano.

Il volume (pp. 312, 25 ill. n. t., cartina topografica e tavole genealogiche) stampato da Bookstones Edizioni in pregevole veste, si vende al prezzo di 25,00 euro. I soci della Società di studi storici per il Montefeltro in regola con la quota associativa potranno ritirarne copia gratuitamente.

(In apertura: la pala di Giovanni Santi padre di Raffaello nel convento francescano di Montefiorentino, a destra inginocchiato il committente conte Carlo Oliva)