Pierina, un bisturi e un coltello sequestrati a Dassilva al centro degli accertamenti
7 Giugno 2024 / Redazione
Al via gli accertamenti irripetibili sulle tracce biologiche dalle quali potrebbe emergere l’identità del killer di Pierina Paganelli, la 78enne assassinata il 3 ottobre a Rimini. Si terranno l’11 giugno ad Ancona, nel laboratorio medico legale della dottoressa Loredana Buscemi, incaricata della relazione autoptica, i primi test su tutte le tracce rinvenute sul cadavere, sui vestiti e sugli oggetti personali. Alla presenza dei difensori, l’avvocato Riario Fabbri e la criminologa Roberta Bruzzone, dell’unico indagato, il senegalese, Louis Dassilva, vicino di casa della vittima, si estrarrà il dna dai tamponi eseguiti per escludere la violenza sessuale.
Il 12 giugno i test si sposteranno nei laboratori della polizia scientifica a Roma, dove saranno analizzate le tracce rinvenute sugli oggetti sequestrati a casa dell’indagato e nel garage. Anche in questo caso saranno presenti i difensori ed eventualmente gli avvocati delle parti offese. È di ieri infatti la notizia che al senegalese Louis Dassilva è stata comunicata l’iscrizione nel registro degli indagati. Convocato in questura ieri sera è stato anche sottoposto ad un doppio tampone orale per il dna. Tampone al quale il senegalese, vicino della vittima, si è sottoposto consensualmente. Interrogata come persona informata sui fatti fino alle tre di notte anche Valeria Bartolucci, la moglie di Dassilva, che non è indagata. La donna avrebbe confermato l’alibi del marito che continua a difendere nonostante tutto.
A Louis Dassilva sono stati sequestrati un bisturi e un coltello ma anche campionature di presunta sostanza ematica rinvenute sulle ante del bagno, alcuni pantaloni sporchi di macchie scure e un paio di scarpe.