HomeAlmanacco quotidiano1 novembre 1943 – Primo bombardamento di Rimini


1 novembre 1943 – Primo bombardamento di Rimini


1 Novembre 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO

Il 1 novembre 1943 diciotto bombardieri bimotori inglesi B-25 Mitchell, divisi in tre squadriglie, poco prima di mezzogiorno attaccano l’obiettivo di Rimini, in quanto nodo ferroviario e stradale nonché base aerea. La città è praticamente indifesa: scarsa e inefficace la contraerea, pochi e precari i rifugi, assenti o impotenti i pochi aerei da caccia tedeschi e della repubblica sociale di Mussolini.

Sono colpiti il parco locomotive, la stazione e le linee ferroviarie, ma anche, per l’imprecisione dei lanci, vaste aree della marina e del centro e perfino il cimitero già affollato per la Commemorazione dei defunti del giorno successivo. Alla fine si contano 92 morti e 142 feriti.

Lo stesso giorno quasi in contemporanea Ancona subisce il bombardamento aereo più grave della guerra ma da parte degli americani. Due incursioni consecutive, alle 12:16 e alle 12:55, entrambe effettuate sempre da B-25 Mitchell ma dell’USAAF provocano oltre 1.050 vittime; 724 solo nel rifugio delle carceri. Sull’altro versante del fronte, sempre quel 1 novembre i B-25 affiancati dai P-38 Lighting radono al suolo Pontecorvo, meno di 15 mila abitanti ma in posizione strategica nell’area di Cassino; obbiettivo è il ponte sul Liri, che però rimane illeso. I morti sono 700.

Sparuti eruditi non si lasciano sfuggire la nefasta coincidenza: fra coloni che Roma nel 268 a.C. inviò a fondare Ariminum la maggior parte veniva da Fregellae, perduta città che sorgeva sul Liri dai più identificata proprio con Pontecorvo. Ma fra le considerazioni più attuali e pratiche, il bombardamento di Rimini rende chiaro anche alle autorità che la città è un obbiettivo ed è completamente inerme. Una città che invece per chissà quali motivi era stata ritenuta sicura, tanto che in un anno vi era stati inviati oltre 10 mila sfollati dai grandi centri del nord, sistemati nelle colonie, negli alberghi e in villini requisiti. Ora al contrario si doveva pensare a sgomberare tutti quanti o quasi, salvare il salvabile del museo, perfino smantellare l’ospedale; per sistemarli a Covignano, ritenendo, e di nuovo sbagliando, che lì la guerra non avrebbe colpito.

B-25 Mithell della RAF in azione sul nord della Francia

Fra i tanti ricordi di quel giorno tragico, quelli che Natalina Belletti, all’epoca 15 enne, una volta divenuta nonna lasciò ai suoi nipoti: “Abitavamo alla Sacramora e la casa proprio di fianco alla nostra era stata presa dai Tedeschi per metterci un comando, della contraerea credo. La chiamvaano la Flac, era pericolosa come qusai come le bombe. Con noi i Tedeschi non sono stati tanto cattivi, ma avevano sempre fame, portavano via tutto. Gli aerei sono arrivati dal mare, non finivano più. Poi hanno curvato e sulla città si è alzata una nuvola di fumo altissima. Continuavano a venire verso di noi, vedevano gli sportelli aperti e le bombe che sembravano arrivare proprio sulla nostra testa. Ma per quella volta sono arrivate solo poco più in là, al cimitero. Poi è suonato l’allarme, ma  gli aerei avevano già finito. Il giorno dopo che era quello dei Morti siamo andati lo stesso al cimitero, era da far paura. Le ossa dei poveri morti dappertutto. E in diversi erano rimasti morti o feriti proprio lì il giorno prima. Poi casa nostra, per via di quel comando tedesco lì vicino credo, l’hanno distrutta a cannonate dal mare, con le navi.  Come rifugio ci mettevamo in un fosso coperto con una porta. Ma è stato l’anno dopo”.

Il rapporto del Comune di Rimini alla Prefettura di Forlì inviato il 4 novembre 1943. A tre giorni dal bombardamento ancora vi sono vittime disperse sotto le macerie

E’ l’inizio di un martirio che durerà fino al 21 settembre 1944: 396 incursioni aeree e 15 bombardamenti navali, con un totale di 607 morti tra la popolazione civile, incalcolabili i feriti.

Quasi tutti gli abitanti saranno sfollati, quasi tutti gli edifici distrutti o lesionati.

Per queste immani sofferenze la città di Rimini sarà insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile

16 gennaio 1961 – Medaglia d’oro al valor civile alla Città di Rimini