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Un ex dipendente Ausl stava pedalando assieme agli amici, gravi ferite ma non rischia la vita

Un 62enne riminese è rimasto coinvolto in un grave incidente mentre era in sella alla sua bicicletta da corsa insieme ad amici. Ex dipendente dell'Ausl, si trova attualmente ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale 'Infermi' di Rimini, dove i medici lo tengono sotto stretta osservazione per le fratture riportate e il forte trauma toracico. Fortunatamente non è in pericolo di vita, ma necessita di cure mediche continue. L'incidente è avvenuto giovedì mattina a Perticara, durante un giro ciclistico di circa 100 chilometri tra la Valmarecchia e il Cesenate. Dopo una breve sostanel paese delle miniere, il gruppo di ciclisti era ripartito quando improvvisamente un gatto è attraversato la strada davanti al 62enne, causando la sua caduta. I compagni di bicicletta e alcuni passanti hanno prontamente chiamato il 118 e hanno prestato i primi soccorsi al ciclista ferito, con coperte e un kit di primo soccorso. Trasportato d'urgenza all'ospedale 'Infermi',gli sono state diagnosticate fratture a diverse costole, un forte trauma toracico e un versamento ai polmoni. Il 62enne riminese resta ora sotto osservazione, ma per fortuna non si teme per la sua vita-

La derubata avvertita sul cellulare dei tentativi di acquisto della ladra in un negozio di viale Regina Margherita

Finge di aiutare una ragazza a parcheggiare, ma si infila nell'auto e arraffa la borsa che era sul cruscotto. Presa dalla Polizia, nelle prime ore del mattino del 24 aprile una ragazza italiana è stata denunciato in stato di libertà per il Reato di Furto aggravato. Alle ore 01.00 circa, due volanti della Polizia di Stato erano intervenute in Viale Regina Margherita, poiché al numero di emergenza 112 – NUE, era giunta una chiamata nella quale una giovane donna riferiva di aver riconosciuto l’autrice del furto della sua borsa, accaduto qualche ora prima. Giunti sul posto, la giovane ha riferito ai poliziotti che mentre cercava di parcheggiare le si era avvicinata una donna che si offriva di aiutarla nella manovra. Nonostante il suo rifiuto, la donna si era infilata nella sua auto, prendeva la sua borsa appoggiata sul cruscotto ed immediatamente saliva su un auto “complice” che attendeva accanto, allontanandosi in direzione Riccione. Poco dopo alla giovane a cui era stata sottratta la borsa, erano giunte delle notifiche sul cellulare che indicavano tentavi di pagamento presso un’attività commerciale. Pagamenti falliti, perché la ragazza aveva prontamente bloccato la carta bancomat. La vttime del furto si era poi recata immediatamente nel luogo dove risultavano i

La 24enne mamma di Santarcangelo rintracciata dopo gli appelli sui social, confusa ma sta bene

Melissa Neri, la giovane madre di 24 anni di Santarcangelo, è stata ritrovata in Croazia, a Zagabria, dopo tre giorni di scomparsa. La sua famiglia ha vissuto giorni di angoscia nell'attesa di ricevere notizie sulla sua sorte. Melissa è stata ritrovata in buone condizioni fisiche e ora è stata riportata a casa, secondo quanto dichiarato dalla madre, Carmela Martini. La vicenda ha avuto inizio dopo che Melissa, che vive a Savignano, tornata da una giornata trascorsa a Mirabilandia con la figlia di 4 anni, aveva comunicato alla madre di dover andare in un luogo non precisato. Successivamente, ha rivelato di trovarsi in Croazia per una breve vacanza, una destinazione che conosce bene avendo visitato il paese in passato con la famiglia. Dopo l'allarme per la sua scomparsa e gli appelli sui social media, la madre e la sorella maggiore di Melissa hanno intrapreso un viaggio in auto di sette ore per cercarla a Zagabria, conoscendo i luoghi che la giovane poteva frequentare. Dopo ore di ricerca, finalmente hanno trovato Melissa, che era visibilmente confusa ma fisicamente sana. Ora, Melissa è stata riportata a casa dalla madre e dalla sorella, chiudendo così il capitolo di preoccupazione per la sua scomparsa.      

Indagine della Procura di Rimini, cinque indagati

Un'operazione congiunta tra autorità italiane e sammarinesi ha portato alla perquisizione di un negozio del Titano specializzato in materiale da investigatori. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini e affidata alla squadra mobile di Rimini sotto la guida del pm Davide Ercolani e del commissario capo Marco Masia, ha rilevato una serie di ipotesi di reato tra cui sostituzione di persona, trattamento illecito di dati personali, falso materiale, truffa, falso e ricettazione. Cinque persone sono coinvolte nell'inchiesta. La scoperta dell'illecito ha avuto origine dalla pratica di utilizzare schede SIM registrate a nome di ignari clienti per evitare l'intercettazione delle conversazioni. Sulla base della convenzione di buon vicinato e assistenza giudiziaria tra Italia e San Marino, il commissario della legge Roberto Battaglino ha accolto la richiesta di perquisizione nei locali del negozio a Dogana. L'indagine ha rivelato l'utilizzo improprio delle schede, attivate con nomi di clienti inconsapevoli e poi utilizzate da terzi per non consentire l'intercettazione delle comunicazioni.

Il sospetto: era stato visto minacciare Filippo Malatesta prima dell'incendio che ha distrutto il locale di Villa Verucchio

Un ex calciatore professionista di serie C, 44 anni, è stato arrestato mercoledì dai carabinieri con l'accusa di atti persecutori, lesioni personali aggravate, percosse, minacce, violazione di domicilio e danneggiamento nei confronti della sua ex ragazza. L'uomo, difeso dall'avvocato Gianandrea Pazzini, è stato portato in carcere in esecuzione di un'ordinanza di misura cautelare emessa dal gip Vinicio Cantarini, a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi. La vicenda di violenze e vessazione nei confronti della ex compagna è aggravata da un particolare sconcertante: il 44enne sarebbe stato visto da diversi clienti e dal titolare schiaffeggiare la donna anche al Kiosko Vincanto, il locale di Villa Verucchio distrutto in un incendio la notte tra il 14 e il 15 aprile. In quell'occasione, il gestore, il cantautore Filippo Malatesta, aveva difeso la vittima ed era stato minacciato dall'uomo con frasi molto esplicite sul locale. Al momento, non ci sono prove concrete che collegano direttamente l'arresto con l'incendio doloso del locale, ma l'ipotesi di un legame resta al vaglio degli inquirenti. Le indagini sull'incendio sono ancora in corso da parte del nucleo investigativo dei vigili del fuoco di Bologna e dei carabinieri di Villa Verucchio.

Era finito a processo con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia all’epoca 14enne della compagna ma è stato assolto per non aver commesso il fatto a Rimini. Lui è un 47enne difeso dagli avvocati Giovanna Ollà e Francesco Pizzuto che si era sempre dichiarato innocente. La ragazzina – oggi ventenne – aveva denunciato il patrigno raccontando di essere stata palpata nelle parti intime più volte mentre dormiva nel letto matrimoniale assieme all’uomo, alla madre e alla sorella minore, figlia del 47enne e della compagna. Malgrado la sorellastra e la donna non si fossero accorte di nulla il racconto era stato ritenuto credibile dal gip. La denuncia era arrivata dopo che la zia aveva ascoltato il racconto della presunta vittima, nel 2019. Durante il processo, tuttavia sono emerse alcune incongruenze nel racconto della ragazzina che avrebbe denunciato il comportamento del patrigno dopo un acceso diverbio avuto con lui. Il pm aveva chiesto una condanna a 7 anni e 10 mesi.

Ma la richiesta di un 64enne non è stata accolta dal giudice che l'ha di nuovo posto ai domiciliari nella sua città

Una richiesta di arresto insolita è giunta alla stazione dei carabinieri del porto di Rimini da parte di un 64enne bresciano. Lunedì scorso, l'uomo, invalido civile al cento per cento e con precedenti penali, si è presentato alla caserma chiedendo di essere portato in carcere. Sottoposto agli arresti domiciliari nel comune di Bovezzo per un'accusa di rapina aggravata, aveva deciso di evadere. Dopo aver comprato un biglietto per Rimini, si era presentato ai carabinieri confessando il suo gesto e spiegando che desiderava essere rinchiuso nella struttura carceraria di locale ai "Casetti". Motivo? L'uomo ha dichiarato di soffrire di problemi di salute e di ritenere che l'aria di mare di Rimini sarebbe stata benefica per lui. Inoltre, ha sostenuto che il carcere di Rimini fosse meno sovraffollato rispetto a quello di Brescia e che avrebbe avuto amici tra i detenuti. Di fronte a questa situazione paradossale, i carabinieri hanno arrestato il fuggitivo bresciano. Successivamente, l'uomo è comparso in tribunale a Rimini, dove ha ribadito le sue strane motivazioni e ha di nuovo chiesto di essere collocato dietro le sbarre a Rimini anziché continuare gli arresti domiciliari a Bovezzo. Il giudice ha sì convalidato l'arresto, tuttavia ha ordinato il ripristino degli arresti domiciliari nel comune di

Un dodicenne ucraino aggredito da un coetaneo russo, dovettero intervenire i Carabinieri

Sette anni dopo un violento alterco fuori da una scuola media, il giudice monocratico di Rimini ha emesso le sentenze conclusive in merito alla controversia legale che ha coinvolto una coppia di 57enni, madre e fidanzato, e un bambino ucraino di 12 anni. Tutto ebbe inizio quando il bambino tornò a casa con lividi ed escoriazioni,  dopo essere stato malmenato da un coetaneo di origine russa fuori dalla scuola. La madre e il fidanzato decisero di recarsi nell'istituto per chiedere spiegazioni e conUn frontarsi con i genitori dell'altro minore coinvolto. Tuttavia, durante l'attraversamento dei corridoi scolastici, riconobbero il ragazzino indicato dal figlio come l'aggressore. Secondo l'accusa, la coppia cercò di trattenere il ragazzo, causandogli lesioni che richiesero cinque giorni di cure. L'intervento di un'insegnante mise fine alla situazione, ma provocò un acceso confronto che coinvolse anche i carabinieri di Rimini. La coppia, dopo l'incidente, fu denunciata e accusata di lesioni aggravate, interruzione di pubblico servizio, oltraggio a pubblico ufficiale e violenza privata nei confronti dell'insegnante. Dopo sette anni di battaglia legale, il giudice ha emesso le sentenze. L'uomo è stato condannato a 2 mesi di reclusione (pena sospesa) per lesioni e violenza privata, mentre la donna è stata condannata a 20 giorni di

L'uomo era appena uscito da carcere dopo diversi episodi di maltrattamenti e violenze

Nel pomeriggio del 20 aprile, i carabinieri della Stazione di Santarcangelo hanno tratto in arresto un 49enne italiano per le ipotesi di reato di resistenza, violenza e minaccia ai danni di pubblico ufficiale e danneggiamento. I militari erano intervenuti a casa dell'uomo su segnalazione dei genitori, dopo che lo stesso sarebbe andato in escandescenza ed avrebbe messo in atto un comportamento aggressivo nei loro confronti. Il 49enne, nei cui confronti vi erano già diversi procedimenti per ipotesi di maltrattamenti e presunti comportamenti violenti, aveva da poco trascorso diversi mesi di custodia cautelare in carcere. Alla vista dei militari intervenuti non sarebbe riuscito a trattenere la rabbia e si sarebbe avvicinato velocemente a loro e scagliato contro l’autovettura di servizio, danneggiandola e ferendo alla mano uno dei Carabinieri. Solo con l’ausilio di un'altra pattuglia di rinforzo è stato possibile immobilizzarlo e procedere agli accertamenti di rito, al termine dei quali il quarantanovenne è stato tratto in arresto in flagranza e trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Rimini. Nella mattina di lunedì 22 aprile è stata celebrata l’udienza per la convalida dell’arresto con la quale il giudice ha convalidato la misura precautelare e, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza ed il rischio

La prima stagione sarà dedicata a casi risolti a Rimini ma toccherà anche altre città italiane.

Da una idea di Davide Cardone e Davide Grassi nasce un nuovo podcast True Crime dove ogni stagione sarà dedicata ad una specifica località italiana. Il podcast si chiamerà Crimini @, “Viaggio nell’Italia Criminale”. Cominciamo da casa nostra: infatti la prima stagione sarà dedicata a casi risolti a Rimini ma toccherà anche altre città italiane. Tutti i casi trattati non saranno solo una rilettura del materiale già pubblicato, ma una ricostruzione che parte da risultati di indagine e da atti processuali. Anche con interviste ai testimoni dell’epoca. Nella prima puntata, in uscita il 24/04/2024 alle ore 8.30 il podcast racconterà de “Il caso Mannina”. Un duplice omicidio che ha fatto molto scalpore, tanto da avere spazio in prima serata su “Chi l’ha visto?” nel 2014. Incredibili circostanze di cui pochi, ancor oggi, sanno ricostruire un quadro completo. In questa prima puntata la voce narrante sarà quella di Davide Cardone, che ospiterà le memorie di Andrea Rossini (giornalista Rai, all’epoca dei fatti inviato per il Corriere di Romagna), dell’avvocato Alessandro Buzzoni, legale della famiglia di Silvio Mannina, parte civile nel processo, dell’avvocato Massimiliano Orrù difensore di Sadik Dine e Dritan Demiraj e, infine, dell’avvocato Davide Grassi in questo podcast nella veste di esperto del Kanun, il

Complessa operazione di Fiamme Gialle e Polizia, al dettaglio la droga avrebbe fruttato 25 milioni di euro

Ben 150 chili di cocaina purissima divisi in 139 panetti erano nascosti nelle condotte delle prese a mare di una nave, battente bandiera delle Isole Marshall, in rada a Ravenna. A scovarli, a circa 9 metri di profondità dalla linea di galleggiamento, i sommozzatori della guardia di Finanza, il 17 aprile, durante un'operazione condotta assieme alla Polizia. I sommozzatori del Reparto operativo Aeronavale di Rimini della Gdf hanno scandagliato la parte immersa dello scafo "per diverse ore e nonostante le difficoltà legate alle pessime condizioni meteo-marine", spiegano le Fiamme gialle e trovato così gli involucri impermeabilizzati. Come precisa l'Agenzia DIRE, durante l'operazione sono stati impiegati anche un elicottero dei finanzieri e unità cinofile "a terra". Il sequestro, spiega la Finanza ha "inciso significativamente sull'approvvigionamento di cocaina in ambito nazionale, atteso che il valore della droga recuperata può essere ragionevolmente stimato in oltre cinque milioni di euro all'ingrosso e circa 25 milioni di euro se rapportato alla vendita al dettaglio" che avrebbe fruttato circa 310.000 dosi. L'operazione congiunta - riferisce l'ANSA - è scattata mercoledì mattina nel corso di indagini coordinate dal Pm Raffaele Belvederi della Procura di Ravenna. La nave - un cargo battente bandiera delle Isole Marshall - era salpato da Santos (Brasile)

La Polfer lo ha notato disorientato e infreddolito per poi metterlo in contatto con il padre che stava sporgendo denuncia

È stato rintracciato domenica sera dalla Polizia Ferroviaria di Rimini nei pressi della stazione un quindicenne che nella mattinata si era spontaneamente allontanato da un comune del bolognese dove risiede insieme alla famiglia. Gli agenti, nel corso dei servizi di vigilanza, lo hanno notato mentre disorientato e infreddolito, si aggirava apparentemente senza una meta nei pressi della stazione. E' stato quindi accompagnato in ufficio ove gli agenti lo hanno rassicurato e rifocillato. Gli accertamenti immediatamente effettuati tramite il Centro Operativo Compartimentale della Polizia Ferroviaria di Bologna, hanno permesso di appurare che, proprio in quel momento, il padre del ragazzo si trovava negli uffici della Polizia Ferroviaria di Bologna per sporgere denuncia di scomparsa. Gli agenti hanno messo in contatto padre e figlio effettuando una videochiamata che ha rassicurato il preoccupatissimo genitore, che nel corso della serata riabbracciava il ragazzo.