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Il lungo corteo occupava tutta la strada da Pagnoc alla Gaiofana: le immagini dell'archivio CGIL

Prsegue la pubblicazione di preziose immagini da parte della FotoCamera del Lavoro di Rimini, progetto CGIL Rimini volto a valorizzare e condividere il patrimonio video e fotografico del lavoro. "Ancora una volta, come già fatto qui https://tinyurl.com/mr2bd3ff , torniamo su immagini di lotte bracciantili nel riminese; lo facciamo innanzitutto perché si tratta di fotografie tra le più antiche dell'Archivio storico CGIL Rimini". L'Archivio storico CGIL Rimini, nell'ambito dell'attività di documentazione orale, ha incontrato recentemente Primo Montanari (classe 1927), che partecipò attivamente alla grande manifestazione dell'8 giugno 1954. "Tra le vicende narrate da Primo Montanari merita di essere riportato un aspetto particolare della manifestazione dell'8 giugno 1954, che restituisce il clima di solidarietà collettiva che si respirava in quella giornata

Le immagini dell'Archivio storico CGIL

L'individuazione di una sede adeguata per la Camera del Lavoro è stato un tema che ha attraversato quasi tutto il secolo scorso per CGIL Rimini. Da vicolo Ghiacciaia passando per via Castelfidardo e nel dopoguerra via Giordano Bruno, sono state molte le sedi della Camera del Lavoro di Rimini, per poi approdare solo nel 1984 in Via Caduti di Marzabotto. Nel libro edito da Futura Editrice nel 2023 sui 120 anni della Camera del Lavoro di Rimini è presente in appendice una cronologia molto ricca rispetto alle sedi della CGIL di Rimini

Fra i manifestanti si vede Riziero Santi, chi riconosce altri volti?

La FotoCamera del Lavoro Rimini  è  un progettodella  CGIL Rimini volto a valorizzare e condividere il patrimonio video e fotografico del lavoro. Con un post dei giorn scorsi è stato ricordato un avvenimento di quasi 42 anni fa: la vista dell'allora Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini a Riccione e la contestazione che la CGIL gli riservò. "Tra il 31 luglio ed il 1 agosto 1982 l'allora Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini visitò Cesenatico e Riccione

Una lettera al giorno fino a un totale di 800 sognando il matrimonio e il lavoro per il Partito

Il 6 maggio 1952 Alfredo Arcangeli terminava il servizio di leva durato 15 mesi (era partito l’1 febbraio 1951). Lo svolse interamente a Bari presso il 9. Reggimento Fanteria – Compagnia Cannoni; dal 16 agosto 1951 in servizio in fureria. Alfredo era partito per il servizio militare che era funzionario e responsabile organizzativo del PCI del Comune di Rimini. In questo arco di tempo Alfredo (1929-2022) e la sua fidanzata Cesarina Martinini (per tutti “Riri”) (1931-2020) si scrissero quasi 800 lettere: a noi ne sono pervenute 399 di Alfredo a Riri e 392 di Riri ad Alfredo. [caption id="attachment_445801" align="alignleft" width="2560"] 8 marzo 1950. Articolo sul periodico della Federazione Comunista Riminese “Nuova Voce” sul Congresso costitutivo della FGCI riminese. Cesarina Martinini è fra le elette del nuovo Comitato Federale della FGCI riminese[/caption] Riri aveva 20 anni, Alfredo 22. Scrive Alfredo nella lettera dell’1 febbraio 1952: “Per la corrispondenza penso che nessuno di noi due avrà da lamentarsi e possiamo dire di avere rispettato il patto o l’impegno”. Impegno che si erano assunti reciprocamente al momento della partenza di Alfredo: scriversi tutti i giorni. Nella lettera di Alfredo del 24 ottobre 1951: “Scrivere è proprio veramente bello e bella è la nostra corrispondenza perché quando

Mentre il fidanzato Alfredo Arcangeli è ancora militare a Bari, Cesarina Martinini va alla "Anita Garibaldi" sul lago di Como: le loro lettere

Devo al libro di Anna Tonelli (“A scuola di politica” edito da Laterza nel 2017) la descrizione della Scuola centrale femminile Anita Garibaldi di Faggetto Lario, a due passi dal lago di Como. La scuola iniziò a funzionare nel 1950 su input di Togliatti che recepì la sollecitazione delle dirigenti comuniste femminili sull’urgenza di affrontare la questione femminile e la battaglia per l’emancipazione. E la necessità di formare nuovi quadri femminili. Rimase attiva sino al 1957, quando la villa di Faggeto Lario venne messa in vendita. “Ragazze che passeggiano in cortile, le riunioni di gruppo in veranda, l’ora politica a leggere i giornali, le lezioni nelle aule capienti e ben illuminate, la ginnastica mattutina, le partite di pallavolo (…) Tre fabbricati in mezzo a un parco che si affacciano sul lago in un’atmosfera bucolica e oggettivamente melanconica. In un edificio trovano gli spazi gli uffici della Direzione e la biblioteca, in altro due aule sovrapposte e nel terzo la mensa capace di oltre settanta posti, le stanze con tre o quattro letti, le docce separate”. “A frequentare i corsi sono soprattutto casalinghe, operaie, braccianti, contadine, impiegate, sarte: donne che hanno ruoli di secondo piano nelle varie organizzazioni, ma che sono inviate

Un mese più tardi l’Italia intera vivrà l’incubo di Piazza Fontana

Da qualche mese, da maggio, in concomitanza con le iniziative per celebrare i 120 anni della Camera del Lavoro di Rimini, Mirco Botteghi, responsabile dell’Ufficio Stampa della CGIL, ed Elena Bianchi, responsabile dell’Archivio Storico e dell’Archivio fotografico della CGIL, ogni domenica raccontano su facebook e Instagram un episodio della storia sindacale riminese (“FotoCamera del Lavoro Rimini”). Sono ormai alcune decine le storie raccontate attraverso la pubblicazione di importanti materiali che parlano della storia del lavoro e del cammino della democrazia nel territorio riminese. Testo scritto e fotografie. Un pezzo di memoria storico condiviso con tanti. L’ultimo racconto pubblicato riguarda lo sciopero generale del 19 novembre 1969, che oggi vi proponiamo.. Ringraziamo la CGIL riminese di aver consentito il rilancio sul nostro sito queste fotocronache di storia riminese. Anche a Rimini, come in tutta Italia, lo sciopero generale del 19 novembre 1969 ottenne una vasta adesione; anche il corteo sindacale unitario. i trattava dello sciopero generale nazionale per la casa - il quarto sciopero generale unitario dal luglio del 1948. Per un approfondimento su quella storica giornata di lotta, un articolo di Ilaria Romeo: È l'autunno caldo. Oltre 6 milioni di lavoratori aspettano il rinnovo del contratto. A quella rivendicazione se ne aggiungono altre come il

Lei del tutto infatuata del “carissimo Pentolino”, lui costante ma sbrigativo anche quando la fidanzata subì delle molestie

Cesarina Martinini, per tutti Riri, fra il febbraio 1951 e il maggio 1952, scrisse ad Alfredo Arcangeli, militare di leva a Bari, 392 lettere e 5 cartoline (o almeno queste sono quelle a noi pervenute). Dunque quasi una lettera al giorno. E non due righe per volta, ma ognuna di queste almeno di 4 pagine di carta protocollo. E Alfredo gli rispose con 399 lettere e 9 cartoline (quelle a noi pervenute). Molto più brevi nel testo. Alfredo partì militare ad inizio febbraio 1951. Aveva poco più di 21 anni (era nato il 17 novembre 1929). Aveva frequentato le scuole sino alla 5.a elementare e poi aveva fatto l’apprendista falegname assieme al fratello Gino. Quando partì militare era funzionario del PCI riminese, responsabile dell’organizzazione nel comune di Rimini dalla fine del 1948, dopo esser stato il promotore per la costituzione dell’organizzazione giovanile comunista, la FGCI, dopo lo scioglimento dell’organizzazione unitaria del Fronte della Gioventù nel 1948. Segretario della Federazione al 1° Congresso del PCI (29-30 aprile 1949) venne eletto Ilario Tabarri, “Pietro”, cesenate, il comandante partigiano dell’8.a Brigata Garibaldi. Riconfermato al 2° Congresso (5-7 gennaio 1951), dove intervenne Pietro Ingrao, membro del Comitato Centrale e Direttore de “L’Unità”. Tabarri rimase a Rimini

Donato all'Istituto Storico della Resistenza il carteggio fra il futuro leader della CGIL e Cesarina Martinini che sarebbe divenuta sua moglie

Poco più di un anno fa, l’1 novembre 2022, moriva a 93 anni Alfredo Arcangeli. Storico leader comunista del sindacato riminese, la CGIL, di cui fu segretario generale dal settembre 1968 al 1980. Da Alfredo, nel corso degli anni, avevo avuto occasione di farmi raccontare tanti passaggi politici da lui vissuti (quelli sindacali mi interessavano di meno), mi aveva concesso di riprodurre centinaia di sue foto di manifestazioni, congressi, incontri. Una quindicina di anni fa, quando vendette la casa di Torriana, mi chiamò dicendo che mi regalava tutti i libri che lì erano contenuti, che lui non sapeva dove mettere. Li andai a prendere con il camion del Comune di Coriano e i suoi libri vennero donati alla Biblioteca Comunale “Battarra” di Coriano. Ed in più occasioni mi parlò di un ricco carteggio intercorso fra lui e la sua futura moglie, Cesarina Martinini per tutti Riri (nata l’1 maggio 1931 e morta il 4 febbraio 2020) nel corso dei 15 mesi del servizio militare negli anni 1951 e 1952, dicendo che forse valeva la pena riprenderlo per le tante storie lì contenute. Poi, ad un certo punto, questo carteggio lo perse: una sera mi fece una telefonata per chiedermi se sapessi

Per ben 28 edizioni Umberto Bartolani è stata un tutt’uno con la festa

Nella sua rubrica on line La Gambalunga racconta, la Biblioteca riminese in occasione del 14 ottobre festa del Patrono rievoca la Tombola di San Gaudenzo, con la foto di Davide Minghini. [caption id="attachment_433109" align="alignleft" width="1000"] 1966: Umberto Bartolani alla chiama[/caption] [caption id="attachment_433105" align="alignleft" width="1000"] 1967[/caption] 14 ottobre, per i riminesi è festa. È la ricorrenza del martirio, avvenuto nel 360, di San Gaudenzo, primo vescovo di Rimini, santo patrono della Città. In una precedente puntata di questa rubrica abbiamo raccontato, anche attraverso rari libri antichi e preziose stampe, conservate in Gambalunga, le gesta del Patrono e del suo culto, che sono diventate memoria collettiva, radici culturali e religiose condivise dai riminesi attraverso le generazioni. Ma la festa per San Gaudenzo, è anche sinonimo della grande tombola che si svolge in Piazza Cavour da oltre 6 decenni, ideata e organizzata da Umberto Bartolani. [caption id="attachment_433102" align="alignleft" width="1080"] 1967[/caption] [caption id="attachment_433100" align="alignleft" width="1000"] 1967[/caption] Eclettico e dinamico personaggio che ha racchiuso in sé quel carattere dei “romagnolacci” chiassosi, impulsivi, generosi, istintivi, ambiziosi ed entusiasti, romantici e realisti, Bartolani, animato da un viscerale amore per la propria città e una certa dose di esibizionismo, si è sempre prodigato in molteplici e multiformi attività per l’interesse di Rimini e del bene

Il regista di “Cento giorni a Palermo” e "Il caso Moro" era stato incaricato dal PCI di realizzare un filmato sull'amministrazione comunale: eccolo insieme ai documenti e le foto di allora

Il 9 maggio 1965 si votò per il rinnovo del Consiglio Comunale di Rimini. Il quadriennio vissuto dopo le elezioni amministrative del 23 aprile 1961 non era stato tranquillo. L’alleanza PCI-PSI, con una maggioranza di 21 consiglieri (16 comunisti e 5 socialisti), aveva vissuto momenti difficili, soprattutto per quanto stava avvenendo a livello nazionale. La Giunta comunale era stata ricostituita in mezzo ai primi contrasti fra i due partiti della sinistra, derivanti dal diverso orientamento che i socialisti andavano assumendo a livello nazionale. Nenni e Moro a Roma avevano incominciato la marcia di avvicinamento che porterà nel dicembre 1963 alla costituzione del primo governo di centro-sinistra. Anche a livello locale il rapporto dei comunisti con i socialisti aveva incominciato a lacerarsi, sebbene all’interno della Federazione socialista riminese avesse prevalso la corrente di sinistra. L’autonomista Vencislao Riccò, all’inizio del 1961, era stato sostituito alla segreteria dal rappresentante della sinistra, Antonio Bersani. Fu questo cambio di responsabilità che rese possibile la costituzione della nuova Giunta PCI-PSI l’8 giugno 1961, guidata dal Sindaco rieletto Walter Ceccaroni. Vice-Sindaco il socialista di sinistra Luciano Gambini. Il 19 luglio 1962 Riccò si dimise dalla Giunta e venne sostituito da Bersani. E comunque nel corso della legislatura fu un

Camera ardente nella sala del Consiglio comunale, i funerali giovedì alle 16 nella chiesa di San Martino in Riparotta

La camera ardente di Lorenzo Cagnoni sarà allestita nella sala del Consiglio comunale di via Solferino domani, mercoledì 6 settembre, dalle ore 12 alle 20 e giovedì dalle 9 alle 15. I funerali si svolgeranno giovedì alle ore 16 alla chiesa di San Martino in Riparotta. In questa raccolta di immagini a cura di Paolo Zaghini passa tutta la storia recente di Rimini: [caption id="attachment_426451" align="alignleft" width="1922"] Fine anni ’60. Lorenzo Cagnoni cuoce la piada alla festa dell'Unità di Viserba con una compagna[/caption] [caption id="attachment_426450" align="alignleft" width="2560"] 1969, Primo Maggio. Manifestazione dei lavoratori. Sulla destra Lorenzo e Vittorino (Gigi) Cagnoni[/caption] [caption id="attachment_426449" align="alignleft" width="1592"] Anni '70. Al centro Ruggero Diotallevi, Elda Codeluppi, dietro a sinistra, Lorenzo Cagnoni[/caption] [caption id="attachment_426448" align="alignleft" width="2560"] Anni '70. Al centro Ruggero Diotallevi, Elda Codeluppi, dietro a sin. Lorenzo Cagnoni5 – 27 febbraio-2 marzo 1975. Rimini, Fiera. 10° Congresso del PCI riminese. Alla tribuna Lorenzo Cagnoni[/caption] [caption id="attachment_426447" align="alignleft" width="2560"] 1975. Da sinistra, Lorenzo Cagnoni, Gianluigi Crescentini, Giordano Gentilini[/caption] [caption id="attachment_426446" align="alignleft" width="2560"] 9-12 febbraio 1983. Rimini, Teatro Novelli. 13° Congresso della Federazione Comunista riminese. Da sinistra: Sandra Zagatti, Sergio Gambini, alla tribuna Lorenzo Cagnoni, Alfredo Arcangeli[/caption] [caption id="attachment_426445" align="alignleft" width="2560"] 26 agosto 1983. Rimini, Piazza Cavour all’ingresso del Municipio. Da sinistra: Massimo Conti, Nicola

Per la serie La Gambalunga Racconta pubblicate on line le foto e le testimonianze di quell'evento: "Provavano a mettermi in buca ma non ce l’ha mai fatta”

La Gambalunga Racconta ha pubblicato on line quanto accadde il 12 agosto 1979: "Giovanna Ruggeri è la prima donna riminese pilota di aeroplani" Sono passati 44 anni ma Giovanna, quella calda domenica d’agosto, la ricorda come se fosse stata ieri. Miramare di Rimini, bordo pista dell’aeroporto. Di fronte all’hangar dell’Aero Club, Davide Minghini le sta scattando una serie di foto accanto ad un Piper, andranno ad illustrare l’articolo che uscirà il giorno successivo su Il Resto del Carlino. È quasi Ferragosto, il giornalista che l’ha contattata è un po’ risentito, avrebbe voluto che Giovanna fosse andata in redazione. Minghini, invece, è sempre di buon umore quando fotografa una bella ragazza e gli è capitato altre volte di ritrarre Giovanna, ma questa è un’occasione speciale: Giovanna Ruggeri è la prima ragazza riminese a conseguire il brevetto, di 2° grado, di pilota civile per gli aeroplani con l’Aero Club della città di Rimini. Non è la primissima volta che sulla pista riminese si affaccia una presenza femminile, infatti nella prima metà degli anni Sessanta, la marchigiana Maddalena Medas, dopo aver conseguito il brevetto con l’Aero Club di Fano, è atterrata qualche volta sulla pista di Miramare, poi però solo dai primi anni Ottanta