11 giugno 2011 – Umberto Eco diventa cittadino di San Leo
11 Giugno 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO
Scrive il Resto del Carlino l’11 giugno 2011: «Oggi il noto scrittore Umberto Eco diventerà ufficialmente cittadino onorario di San Leo, Capitale del Montefeltro. Eco ama molto questa città tant’è che trascorre molto tempo nella sua casa alle pendici del Carpegna. Sarà presente alla premiazione l’amico Roberto Benigni. Il geniale comico toscano leggerà agli invitati alla cerimonia alcuni brani tratti da “Il Pendolo di Foucault” e “Il Nome della Rosa”. San Leo, dopo aver conferito nel 2010 la cittadinanza onoraria a Ennio Morricone, si conferma capitale culturale accogliendo un altro grande italiano fra i suoi cittadini illustri”.
E il Fatto Quotidiano, quando ancora concedeva al comico toscano tanta ammirazione da oscurare perfino il vero festeggiato della giornata: «Torna a entusiasmare Roberto Benigni. Parla di Berlusconi, del referendum in un miscuglio geniale tra presente e passato. Oggi è a San Leo, per Umberto Eco che riceve la cittadinanza onoraria, in veste di lettore dei suoi romanzi. Il discorso di Benigni dura non più di 15 minuti, ma è un concentrato esplosivo».
In una cerimonia strettamente riservata Benigni non legge Dante ma Umberto Eco. Il Comune di San Leo ha deciso di tributare la sua massima onorificenza all’intellettuale che ha scritto alcuni dei suoi più celebri romanzi nella casa di proprietà ai piedi del monte Carpegna. Mauro Guerra, sindaco di San Leo, ha consegnato le chiavi della città a Eco, ricordando che in un’intervista definì il borgo dell’alta Valmarecchia “San Leo, una rocca e due chiese: la città più bella d’Italia”.
Benigni prontamente ha commentato: “Vorrei sapere, a me che sono 17 anni che parlo di Berlusconi perché non mi danno la cittadinanza onoraria di Arcore? Se San Leo è una rocca e due chiese, Arcore è un uomo e 30 escort. Una volta San Leo era nelle Marche adesso fa parte della Romagna, anche Arcore sta cambiando provincia e finirà sotto Las Vegas. Gli ingegneri aspettano l’autorizzazione a procedere per costruire una strada a Berlusconi”.
Eco nel ricevere la cittadinanza non ha mostrato falsa modestia: “L’umiltà vorrebbe che dicessi che non sono degno di questo onore, invece ne sono degnissimo. San Leo mi deve un notevole incremento economico. Ho una casa da 36 anni e porto amici stranieri a vedere la cella di Cagliostro. Ormai non ne posso più, chiederò la percentuale”».
La battuta di Benigni avrà poi un seguito, come riferisce Monza Brianza News: «È nato tutto quasi per scherzo. Sabato scorso, dal palco emiliano (sic) di San Leo, Roberto Benigni chiedeva la cittadinanza onoraria di Arcore. Oggi, passati gli entusiasmi del post referendum, il sindaco Rosalba Colombo spalanca la porta al comico toscano: “Ad Arcore è il benvenuto. Cittadinanza onoraria o meno, tutti lo aspettiamo”. (…)
“Ho messo subito in movimento i miei uffici perché voglio capire quali passi fare per concedere la massima benemerenza cittadina ad un non residente” ha commentato la Colombo, che non si è poi risparmiata nell’elogio dell’attore toscano: “Considero Benigni una personalità di tale levatura e grazia che sarei onorata di adoperarmi per accogliere la sua richiesta”. L’apprezzamento diventa poi un invito a tutti gli effetti: “Appena trovo il modo di contattarlo, lo inviterò ad Arcore. Venga a trovarci, incontriamoci e poi si farà tutto quello che c’è da fare”.
Dopo i contatti con Berlusconi e Martine Aubry, un nuovo personaggio di spicco bussa alla porta del primo cittadino arcorese, e questa volta non per complimentarsi. E circa un possibile altolà del centrodestra, la Colombo non ha dubbi: “Non credo che l’opposizione si metterebbe di traverso: lo spessore artistico di Benigni travalica ideologie e appartenenze politiche”».
Umberto Eco (Alessandria, 5 gennaio 1932 – Milano, 19 febbraio 2016) è stato una delle figura più importanti della cultura italiana del secondo Novecento. Semiologo, filosofo, scrittore (l’italiano più tradotto nel mondo fra i contemporanei, 50 milioni di copie solo per “Il nome della rosa”), traduttore, accademico, bibliofilo e medievista,fu tra i protagonisti della fondazione nel 1971 all’Università di Bologna del DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo), il primo corso di studi del genere in Italia.
Eco si era innamorato molto presto del Montefeltro e possedeva un’abitazione nei pressi di Monte Cerignone: il rudere di un convento del XIII secolo che aveva ricostruito e dove ha scritto gran parte del suo capolavoro Il nome della rosa.