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12 luglio 1946 – Il marò Enzo Mini muore a Rimini da eroe


12 Luglio 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO

A Rimini, il 12 luglio 1946, muore l’ufficiale dei Marò Enzo Mini, di 26 anni. Stava lavorando allo sminamento subacqueo del porto canale, ancora ingombro di ordigni. Per svolgere questo compito si era offerto volontario. E non era la prima volta.

Enzo Mini era nato a Pesaro il 15 giugno 1920. All’entrata in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940, è in piena età di leva. Viene assegnato al Reggimento di fanteria della Marina “San Marco” di stanza a Pola, ma successivamente viene spedito nella sua Pesaro.

Superato il corso da ufficiale, viene destinato con il grado di sottotenente di artiglieria a Casale Monferrato. Qui, dopo pochi mesi, si offre volontario per essere assegnato ad un reparto speciale in costituzione a Livorno: dopo la selezione e un durissimo addestramento, viene nominato comandante della 2ª Compagnia “Bafile”, il reparto Operazioni Speciali del Reggimento San Marco, ed inviato nel novembre 1942 ad occupare la Corsica e il porto di Tolone, per contrastare le forze della Francia Libera. Infine, all’inizio del 1943, è inviato in Sardegna.

Nel frattempo il suo reparto speciale assume ufficialmente la denominazione “NP” (Nuotatori Paracadutisti), specificamente destinato ad azioni e colpi di mano anfibi.

Il saluto del reparto NP

Il saluto del reparto NP

L’armistizio dell’8 settembre 1943 lo coglie durante lo svolgimento di una missione degna di 007 presso le coste africane. Nel generale clima di sbandamento, il Reparto NP rimane fedele al giuramento prestato “al Re ed alla Patria”, senza defezioni. Nessuno sceglie la repubblica di Mussolini.

A differenza di altri reparti italiani del “Regno del Sud”, che devono a lungo chiedere agli alleati di essere impiegati in prima linea contro i tedeschi per essere esauditi solo nel febbraio del 1944 alle falde di Cassino, per un reparto di élite come l’NP è un’altra faccenda.

Americani e Inglesi chiedono, contendendoselo, di inquadrare l’NP in qualità di forza cobelligerante: “ben conoscevano il nostro reparto dalle informazioni del loro servizio segreto”, come racconterà lo stesso Mini.

La spuntano gli Americani: prima che l’anno finisca il Reparto NP passa agli ordini di ufficiali  dell’O.S.S (Office of Strategic Services, il servizio segreto militare degli Stati Uniti). Nei primi mesi del 1944 Mini è trasferito per ulteriore addestramento a Taranto presso la sede dei Mezzi d’Assalto della Regia Marina, poi a Napoli ed infine definitivamente destinato al fronte adriatico.

Fregio dell'OSS

Fregio dell’OSS

Tra le operazioni più importanti svolte sul fronte adriatico e da lui comandate va segnalato l’avventuroso sbarco e reimbarco a Casteldimezzo sul promontorio di Focara; cioè alle spalle della Linea Gotica, pochi giorni prima del suo sfondamento, avvenuto il 2 settembre 1944. Qui, in diretto raccordo con i partigiani pesaresi e romagnoli, vengono raccolte preziose informazioni sulla consistenza delle forze tedesche ed in particolare è recuperata una mappa delle fortificazioni relative ad un tratto lungo 40 chilometri, che verrà consegnato al Comando alleato delle forze della VIII Armata.

Partigiani della Brigata Maiella entrano a Pesaro dopo aver sfondato la LInea Gotica il 2 settembre 1944 assie ai Polacchi e gli Inglesi

Partigiani della Brigata Maiella entrano a Pesaro dopo aver sfondato la Linea Gotica il 2 settembre 1944 assieme ai Polacchi e gli Inglesi

Nei mesi successivi Mini effettua altre missioni nelle aree ravennate e veneta, in raccordo con i reparti speciali inglesi del P.P.A. (No. 1 Demolition Squadron, detto Popski’s Private Army, “esercito privato di Popsky” dal nomignolo del suo fondatore, l’anglo-belga di origine ebreo-russa Vladimir Peniakoff) ed elementi partigiani della 28ª Brigata Garibaldi “Mario Gordini”, che si concluderanno con l’entrata a Venezia il 30 aprile 1945 del Reparto NP, unico contingente di truppe appartenente all’esercito italiano a entrare nella città liberata. In quella circostanza il P.P.A. arriva con le sue jeep fino a piazza San Marco; unici veicoli a motore che, a quanto pare, ci siano mai entrati.

La 28ª Brigata Garibaldi “Mario Gordini” sfila a Ravenna il 20 maggio 1945

Finita la guerra, Enzo Mini resta in servizio per rimettere in piedi l’Italia. E si offre ancora una volta volontario, missione dopo missione. Fino a quella di Rimini, che per lui sarà l’ultima.

Enzo Mini è stato insignito di due Medaglie d’argento al valor militare, una Medaglia di bronzo al valor militare e una Croce di guerra al valor militare. Il Reparto NP è stato insignito della Medaglia d’oro al valor militare.

Né a Rimini né a Pesaro, nessuna via o altro riconoscimento, a quanto risulta, ricorda Enzo Mini.

«Pensai che il mio era un reparto nel quale ogni tanto si doveva morire, e non si moriva mai! E mi feci coraggio» (Enzo Mini in“Diario più o meno storico di un guerriero moderno”, in Pesaresi nella guerra,” a cura di G. Mari – ANPI Provinciale Pesaro, Fano, 1996).