HomeAlmanacco quotidiano12 ottobre 1543 – Ricostruita la Fontana di Rimini distrutta dai fuochi d’artificio


12 ottobre 1543 – Ricostruita la Fontana di Rimini distrutta dai fuochi d’artificio


12 Ottobre 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO

Nel 1543 «Alli dodeci di Ottobre per lo valore di Giovanni Carrari da Bergamo, eccellentissimo Ingegnere, furono compiuti d’acconciare i condotti della Fontana, fatti (come s’è detto altrove) da Antonino Pio, e alle dodici hore delli vinti fu data loro l’acqua con allegrezza universale della Città; la quel tre anni ne era stata priva»: così Cesare Clementini ricorda il ripristino della Fontana che oggi chiamiamo “della Pigna”, nella piazza di Rimini che oggi è dedicata a Cavour. Come dice lo storico riminese del ‘600, si dava per certo che la Fontana avesse origine romane e se ne attribuiva la costruzione all’imperatore Antonino Pio (86-161 d.C.).

Ma cos’era successo tre anni prima? Come mai Rimini era rimasta per tanto tempo senza la sua unica fonte di acqua pubblica?

La Piazza della Fontana nella pianta di Rimini di Cesare Clementini

La Piazza della Fontana nel XV secolo

Lo spiega lo stesso Clementini: «La cagione della qual privazione fu la comparsa in Rimini del Cardinale Del Monte (il Cardinal legato Giovanni Maria Ciocchi del Monte, futuro papa Giulio III) a’ cui i Riminesi doveranno eternamente, perché essendo allhora fatti sopra il vaso della fontana fuoghi di smisurata grandezza fracassandolo, chiusero la bocca all’acquedotto, ò come scrive Gio. Battista Monticoli Riminese di veduta, per tale accidente si smarrì l’acqua».

Chissà se allora già si chiamava così, ma la “patacata” fu davvero memorabile. E molto costosa per le sempre asfittiche casse comunali.

All’ingegnere bergamasco andarono 500 scudi, oltre alla concessione della cittadinanza riminese, mentre altri 2.500 ce ne vollero per rifare i condotti e la vasca. Insomma, alla fine la comunità dovettero sborsare almeno tremila scudi. Se, come proababile, si trattava scudi d’oro romani, con le dovute approssimazioni si potrebbe parlare di oltre 300 mila euro odierni. Fu lo stesso Carrari che in quell’occasione realizzò il cosiddetto Fontanone dei Cavalli, che serviva appunto da abbeveratoio per gli anmali da calvalcatura e da tiro. Era all’angolo dell’attuale via Sigismondo con la piazza «e diedegli nel dì el primo di Decembre l’acqua».

La piazza nella mappa della Biblioteca Apostolica Vaticana (1660 ca.): ben visibili il Fontanone accanto all'edificio dei Forni e il rigagnolo a cielo aperto che poi percorreva ttta l'attuale via Gambalunga fino al mare

La piazza nella mappa della Biblioteca Apostolica Vaticana (1660 ca.): ben visibili il Fontanone accanto all’edificio dei Granai e lo scolo a cielo aperto che poi percorreva tutta l’attuale via Gambalunga (si chiamava infatti “contrada del Rigagnolo della Fontana”) fino al mare

Due anni dopo, «in riverita memoria del Pontefice (Paolo III), alludendo al nome di lui, nella sommità di detta fontana fu collocata la statua di S. Paolo». La Pigna, infatti, comparirà sulla Fontana solo nel 1807. La statua di S. Paolo, restaurata nel 2007, è visibile nel Museo della Città di Rimini.

29 maggio 1832 – La Fontana della Pigna svela i suoi segreti