HomeAlmanacco quotidiano18 gennaio 592 – Nasce la Crocina, la chiesa più antica esistente a Rimini


18 gennaio 592 – Nasce la Crocina, la chiesa più antica esistente a Rimini


18 Gennaio 2025 / ALMANACCO QUOTIDIANO

Nel gennaio del 592 papa Gregorio Magno scrive a Castorio, vescovo di Rimini per «conferirgli facoltà e porgergli istruzioni per la consacrazione di un nuovo Oratorio, che Timotea illustre femmina riminese avea eretto del proprio e voleva dedicare a S. Croce».

Gregorio Magno detta i suoi canti a un monaco benedettino

Così Luigi Tonini, che aggiunge: «Questa Chiesa, che ebbe poi anche titolo di Monastero di S.Croce e dei SS. Cosma e Damiano, fu Parrocchia fino al 1806, ed oggi (1856, ndr) è nuovamente Oratorio di privata ragione, appartenendo a S. E. il March. Audiface Commendator Diotallevi, allato al Palazzo del quale essa è posta; rinnovata la fabbrica già più volte, ed ultimamente nel 1713 dalla pietà di casa Marcheselli».

Lo stemma dei Diotallevi sulla facciata della Crocina

Nella stessa missiva papale, si specifica che Timotea dovrà dotare l’Oratorio «con otto once, vale a dire con due terzi di ogni suo avere»; la donazione entrò a far parte degli atti pubblici del municipio, gestis municipalibus alligata. Inoltre alcuni dettagli sono molto interessanti riguardo l’evoluzione dei riti cristiani. Il Pontefice prescrive infatti che Timotea potrà procedere alla fondazione del nuovo luogo sacro solo dopo aver verificata l’assenza di sepolture. Spiega Raffaele Savigni (“Storia della Chiesa riminese” Vol. I) “Questa lettera suggerisce noltre la diffusione di sepolture in urbe (contrariamente al costume pagano che voleva i defunti fuori dal pomerium, la cerchia muraria civica, ndr) ed al tempo stesso la persistenza, a questo livello cronologico, di qualche resistenza (soprattutto da parte del clero) ad ammettere la presenza di sepolture in un luogo sacro”.

Nell’XI secolo il monasterium risulta dedicato ai SS. Cosma e Damiano, soggetto alla cattedrale di S. Colomba.

Dopo il 1625, S. Croce fu chiamata ufficialmente “Vecchia” per distinguerla da S. Croce Nuova costruita dalla Confraternita della Santissima Croce, che sorge tutt’ora in via Serpieri.

L’interno di S. Croce Nuova

Al momento della soppressione del 1806, la minuscola parrocchia di S. Croce Vecchia comprendeva l’isolato con Palazzo Diotallevi escluso il Vescovado (il “Palazzo dl Cimiero” dove ora sorge palazzo Fabbri); l’isolato fra via Tempio Malatestiano (Contrada del Vescovado), via Domenico Francolini (via delle Stalle) e via Quintino Sella (Contrada dei Teatini); metà del prospicente isolato, occupata in gran parte da Palazzo Lettimi e dall’adiacente Palazzo Stivivi, compreso fra via Mentana (Contrada S. Apollonia), via Tempio Malatestiano, via Giordano Bruno (Contrada Sotta) e Corso d’Augusto (Strada Maestra).

Le parrocchie di Rimini ai primi dell’Ottocento: in rosso quella di S. Croce Vecchia

Nel corso dei secoli il piccolo edificio subì numerose modifiche e di quello originario non si vedono tracce. Nel 1975-76 eseguendo indagini archeologiche propedeutiche al ripristino di Palazzo Diotallevi gravemente danneggiato da bombardamenti della seconda guerra momdiale, anche nell’area di S. Croce furono eseguiti rilievi archeologici. In quell’occasione fu rilevato un piano d’uso risalente III-IV secolo, quindi più antico dell’edificio cristiano. Inoltre vennero individuate due aree sepolcrali e il  perimetro dell’abside, mentre quello dell’edificio attualmente visibile venne attribuito all’età rinascimentale.

Planimetria delle indagini archeologiche in S. Croce Vecchia

Sezione delle delle indagini archeologiche in S. Croce Vecchia

Per il popolo riminese la chiesetta è sempre stata La CrocinaNon solo è una delle pochissime chiese riminesi di cui si conosca con certezza la data di fondazione, ma è anche la più antica fra quelle ancora esistenti in città. 

Sono infatti scomparsi tutti gli altri luoghi del culto cristiano nati entro il VI secolo: la cattedrale di S. Colomba; S. Tommaso (nell’odierna piazza Ferrari); S. Michelino in Foro (ne resta l’abside con tracce di affreschi del ‘200); SS. Andrea e Donato (che diede il nome al borgo S. Andrea); S. Stefano (accanto a S. Giovanni Battista nell’odierna via XX Settembre); S. Gregorio extra muros (sempre in Borgo S. Giovanni);  la “Confessione dei Martiri” poi abbazia di S. Gaudenzo (nel sito occupato oggi dal palasport Flaminio). Gli storici locali ricordano anche S. Innocenza che sarebbe stata fondata nel IV secolo; i documenti la ricordano però solo dal 996, anche se il culto della co-patrona di Rimini deve essere molto antico. Se ne vedono le fondamenta in via IV Novembre.