"Ho sempre pensato che Calvino fosse impossibile da rappresentare, almeno così com’è. Non certo uno spettacolo su Calvino, quindi, ma uno spettacolo sulla libertà, sull’autodeterminazione, sull’uomo in quanto animale sociale e sulle storture del nostro convivere quotidiano". Così Mario Perrotta introduce Come una specie di vertigine.