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6/8 gradi in più rispetto alla media trentennale, una perturbazione prevista verso metà mese dovrebbe riportare i valori più vicini alla norma


30° e più: settembre d’estate in Romagna


8 Settembre 2023 / Roberto Nanni

Il sole e la prevalente stabilità rappresentano questa fase di caldo settembrino in cui il principale protagonista è un anticiclone di blocco che domina la scena meteorologica sull’Europa centrale e nel Mediterraneo. A far da collante a quella che si presta essere come un’ondata di calore tardiva è un nucleo di aria proveniente dal nord Africa che dalla giornata di domenica 10 irrobustirà la sua azione arroventando gran parte del nostro Paese. L’apice di questa nuova espansione Insisterà sulle regioni centro-settentrionali e quindi anche l’Emilia-Romagna spingendo le temperature ben oltre la norma: 6/8 gradi in più rispetto alla media trentennale e raggiungendo valori diffusamente oltre i 30 gradi, con punte di 33-34 gradi nei primi giorni della prossima settimana.

Ai lati di questa imponente zona di alta pressione circolano due basse pressioni. La prima si tratta di un vortice dal nome “Daniel” che, allontanandosi dal mar Ionio verso il golfo della Sirte, sta acquisendo sempre più delle sembianze tropicali divenendo un vero e propio ciclone mediterraneo ma perdendo la circolazione che lo accumunava con la ventilazione sostenuta che ha contraddistinto le nostre coste. La seconda si tratta dell’ex uragano Franklin che si sta gradualmente avvicinando all’Europa occidentale fondendosi con la depressione d’Islanda e fungendo da richiamo a quella che dovrebbe transitare velocemente sull’Europa centrale tra mercoledì 13 e giovedì 14 trasportando una perturbazione che, dalle ultime analisi, sembrerebbe destinata anche ad una parte dell’Italia.

Sebbene questa tendenza risulti ancora incerta, dei rovesci e dei temporali, localmente di forte intensità potrebbero riuscire a interessare dapprima l’arco alpino per poi spingersi successivamente anche su alcune aree di pianura. Allo stato attuale delle conoscenze sembra improbabile che questa perturbazione possa portare degli effetti significativi in termini di precipitazioni così come non appare al momento robusto il segnale per un cambio di scenario che sia decisivo anche guardando oltre la metà del mese. Oltremodo ci sarebbe comunque l’effetto non trascurabile di spingere verso l’Europa orientale la massa d’aria calda africana e sostituirla con una massa meno calda di matrice azzorriana che, tutto sommato, avrà il merito di riportare i termometri più vicini all’andamento climatico di settembre anziché quello che ora sembra più simile a metà agosto.

Roberto Nanni