Quarant’anni fa, esattamente nel 1984, il Grand Hotel di Rimini venne ufficialmente riconosciuto come monumento nazionale. “E’ una data che merita di essere ricordata – sottolinea il sindaco Jamil Sadegholvaad – perché, in qualche modo, sintetizza la vicenda ultracentenaria di quello che in 116 anni non è mai stato solo un albergo ma una delle parti più riconoscibili di Rimini nel mondo. Se Federico Fellini, nella sua ricostruzione scenica a Cinecittà per ‘Amacord’, ne fissò per sempre le coordinate nel sogno esotico che sta all’incrocio tra aristocrazia internazionale e ‘desideri indigeni’, il Grand Hotel è monumento nazionale dal 1984 anche per molti altri meriti”.

Come ricorda il primo cittadino, nelle sue stanze hanno dormito il grande Caruso, Gorbatchev, Bush Senior, Federico Fellini e Giulietta Masina, Lady Diana, Christian Barnard, Tony Blair, Sharon Stone, Alberto di Monaco, Edward di Windsor, il Dalai Lama. “Molte delle persone che hanno fatto la storia dell’ultimo secolo hanno percorso quello spazio a due passi dal mare, contribuendo così ad alimentare il suo mito, oggi ancora intatto grazie al lavoro della famiglia Batani”.

“Su quell’area stanno avanzando progetti importanti: a breve avremo il lavoro preliminare di pianificazione del cosiddetto ‘Triangolone’ su cui si affaccia l’albergo, dal quale attendiamo una grande spinta verso innovazione e attrattività mondiali. Nello stesso piano dell’arenile, che dovrà essere approvato entro la fine dell’anno, sono indicate alcune prospettive che rilanceranno l’area (penso ad esempio all’ex Delfinario), in armonia e in coerenza con il parco del Mare. Ma è chiaro che il fascino unico del Grand Hotel, quell’architettura chiara da da oltre un secolo si staglia all’orizzonte, renderà il tutto ancora più unico e ritrovabile alla sola condizione di venire a Rimini. Monumento nazionale dal 1984, parte viva e pulsante anche per il futuro della nostra città”. conclude Jamil Sadegholvaad.

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