5 febbraio 1831 – Rimini si ribella al Papa ed entra nelle “Provincie Unite Italiane”
5 Febbraio 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO
Nel 1830 in Francia era scoppiata la rivoluzione. Dopo un periodo di tensione e scontri, durante tre giornate particolarmente violente – le “tre gloriose” del 27, 28 e 29 luglio – i parigini diedero battaglia per le vie cittadine ai soldati del re Carlo X, che non riuscirono a tenere testa alla folla. L’assalto delle truppe venne respinto sulle barricate e il sovrano dovette rinunciare al trono fuggendo in Inghilterra. Di lì a poco venne offerta la corona di Francia a Luigi Filippo d’Orléans, appartenente a un ramo cadetto dei Borbone e figlio di Filippo “Egalitè”, che era di sangue reale ma si era schierato con la Rivoluzione del 1789 e infine ghigliottinato dai Giacobini durante il Terrore.
I fatti francesi e le altre sollevazioni in Belgio, Polonia, ma perfino in Sud America, riaccendono in alcuni italiani le speranze per una nuova insurrezione.
Particolarmente agitate sono le popolazioni dello Stato della Chiesa e dei Ducati; in testa quello di Modena, dove l’arresto di Ciro Menotti, il 3 febbraio 1831, su ordine del duca Francesco IV, accende la rivolta, subito divampata anche a Bologna, Ferrara e in Romagna.
Il 5 febbraio gli insorti dichiarano la secessione delle Legazioni di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna, dallo Stato della Chiesa. Insorgono città anche nelle Legazioni delle Marche e dell’Umbria.
Inizialmente, in Romagna, se si eccettua uno scontro tra insorti e gendarmi avvenuto a Forlì, le autorità pontificie cedono il potere senza resistenza.
Le nuove autorità provvisorie proclamano la nascita delle Province Unite Italiane, una repubblica parlamentare con capitale Bologna sotto la presidenza di Giovanni Vicini, che ne promulga la costituzione. Si mobilita subito un esercito, mentre in ogni città si arruola una Guardia Nazionale (nell’immagine in apertura, l’uniforme di quella bolognese).
Nessun dubbio sulla bandiera da adottare: il tricolore italiano, verde bianco e rosso.
Il territorio delle Province Unite viene attraversato, tra il 5 e il 9 febbraio, dalle truppe del generale Giuseppe Sercognani, comandante della Guarda Nazionale di Pesaro. Presa San Leo, dopo aver sconfitto ad Ancona e Terni gli Zuavi pontifici, Sercognani si spinge fino nel Lazio. Alle porte di Rieti viene però respinto dall’esercito pontificio e deve rientrare: da nord stanno intanto calando gli austriaci.
L’effimera repubblica vedrà il suo epilogo di lì a poco, con la Battaglia delle Celle alle porte di Rimini, il 25 marzo 1831. Un fatto che poteva restare di rilevanza locale, ma che divenne invece di portata europea grazie a Giuseppe Mazzini.