La Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) fu ricostituita nel 1949 su decisione del Comitato Centrale del PCI dopo la fine dell’esperienza unitaria del Fronte della Gioventù.
Il Fronte della Gioventù, la più nota ed estesa organizzazione dei giovani impegnati nella lotta di liberazione in Italia, era stato costituito a Milano nel gennaio 1944, in forma unitaria, dai rappresentanti dei giovani comunisti, socialisti, democratici cristiani, ai quali si unirono anche i giovani liberali, azionisti, repubblicani, cattolici comunisti, le ragazze dei Gruppi di Difesa della Donna (dai quali in seguito sorgerà l’UDI) e dei giovani del Comitato contadini. La base ideale e programmatica fu elaborata da Eugenio Curiel (1912-1945), giovane scienziato triestino, già confinato dal fascismo a Ventotene, ucciso dai militi delle Brigate Nere a Milano il 24 febbraio 1945.
Il Fronte non resse alle divisioni del dopoguerra, così come la grande CGIL, l’associazione delle cooperative ed altre esperienze unitarie sorte nel clima della Resistenza e della Liberazione.
Il Congresso ricostituivo ufficiale della FGCI avvenne a Livorno alla fine di marzo del 1950. Segretario fu confermato Enrico Berlinguer, che diresse l’organizzazione giovanile comunista sino al 1956.
La FGCI concluse la propria vita organizzativa al 25° Congresso svoltosi a Pesaro il 19 dicembre 1990. Lì venne fondata la nuova organizzazione giovanile del Partito Democratico della Sinistra (PDS) che si chiamò Sinistra Giovanile.
Dal 1949 al 1990 la FGCI fu una palestra di formazione politica, a livello nazionale e locale, per tantissimi giovani. Dalle sue fila uscirono i nuovi dirigenti del Partito. In molte occasioni la FGCI ebbe un ruolo rilevante nelle vicende giovanili del Paese.
In questo scritto mi soffermerò solo sui primi anni di vita della nuova organizzazione comunista giovanile riminese.
A Rimini la costituzione della FGCI avvenne in contemporanea con la nascita della nuova Federazione Comunista autonoma il 29 e 30 aprile 1949. Il Comitato di Zona del PCI del 19 aprile 1949 decise la nascita della FGCI anche a Rimini. A tal fine il Comitato di Zona elesse un comitato provvisorio di dieci giovani per la sua organizzazione : coordinatore Giancarlo Zanuccoli (nato a Rimini il 23 dicembre 1927); membri Sergio Battarra (di Riccione), Marzio Lotti, Gastone Venturini, Odo Fantini, Gardini, Cicchetti, Ezio Gatta, Anna Maria Hoffer, Ortensia Corbelli. Il PCI nominò tre rappresentanti a seguire il lavoro di questi giovani: Ilario Tabarri, Giovanni Baldinini, Cesare Cesaretti. Questo gruppo doveva portare entro un anno l’organizzazione al Congresso.
La nuova organizzazione giovanile comunista già alla fine del 1949 arrivò a contare 1.756 iscritti (di cui 1.303 giovani e 453 ragazze). Di questi 626 avevano la doppia tessera, cioè sia della FGCI che del PCI (lo si faceva per gli iscritti sino ai 25 anni). Pochissimi erano gli studenti delle scuole medie superiori: solo 62. Addirittura un solo studente universitario.
Il Congresso costitutivo della FGCI riminese si svolse il 4-5 marzo 1950. Tutte le notizie sul Congresso vennero riportate sul n. 25, dell’8 marzo 1950, de “La Nuova Voce”, il periodico della Federazione del PCI riminese.
Il Congresso nominò un Comitato Federale dell’organizzazione giovanile di 24 membri: Giancarlo Zanuccoli (che venne confermato Segretario), operaio; Ciro Iori, operaio; Renato Fantini, operaio; Fernando Paganelli, operaio, di Santarcangelo; Vincenzo Brolli, operaio; Gastone Venturini, operaio; Franco Montemaggi, operaio; Castellini, operaio, di Viserba; Luciano Lombardini, contadino, di Coriano; Natalino Bugli, contadino, di Spadarolo; Elda Pedrini, universitaria; Adolfo Selva, artigiano, di Misano; Luigi Sarti, artigiano; Sergio Grossi, artigiano, di Cattolica; Ersilio Fabbri, studente; Giuseppe Riva, impiegato, di Torre Pedrera; Cesarina Martinini, sartina; Ortensia Corbelli, sartina; Malvina Tamburini, sartina, di Miramare; Augusta Gatti, tabacchina; Silvana De Paoli, sartina, di Santarcangelo; Mulazzani, operaio, di Riccione; Amelia Zammarchi, magliaia, di Riccione; Irma Pesaresi, tabacchina.
Furono anni che videro l’organizzazione giovanile impegnata sul fronte della pace e contro la guerra (soprattutto contro le armi nucleari), per la conquista dei diritti sui posti di lavoro (in particolare per il superamento dell’apprendistato), a fianco del Partito per la difesa delle amministrazioni comunali dagli attacchi delle prefetture (a Rimini, a Coriano), nella mobilitazione contro la “legge truffa” voluta da De Gasperi. La legge modificava la legge proporzionale pura vigente dal 1946 introducendo un premio di maggioranza. La legge venne promulgata il 31 marzo 1953 (n. 148/1953) suscitando nel Paese una fortissima reazione.
Nel gennaio 1953 a Rimini, presso la sala del Ridotto del Teatro, il PCI organizzò una assemblea per spiegare le motivazioni della contrarietà alla legge. Parlavano il Segretario della Federazione Mario Soldati e i parlamentari comunisti locali Giuseppe Ricci e Paolo Fortunati. Al termine dell’affollato incontro, i giovani comunisti si incolonnarono per sfilare per il corso verso Piazza Tre Martiri. Corteo che era privo di autorizzazione negli anni in cui la polizia di Mario Scelba, Ministro dell’Interno, non esitava ad intervenire, anche duramente, verso ogni manifestazione dell’opposizione. I poliziotti in servizio intervennero per bloccare il corteo, ne nacque un parapiglia in cui vennero dati spintoni in mezzo ad urli di protesta. I poliziotti fermarono subito Corrado Fantini e poi, più tardi, andarono a prendere Giancarlo Zanuccoli, segretario della FGCI riminese. Vennero accusati di aggressione ai poliziotti e trasferiti in prigione, alla Rocca malatestiana di Rimini. Corrado Fantini venne trattenuto per una quindicina di giorni, mentre Zanuccoli venne trasferito alle carceri di Forlì e qui processato e condannato a 3 anni e 3 mesi.
L’avvocato di Zanuccoli, Veniero Accreman, chiese immediatamente un nuovo processo. Trasferito alle carceri di Bologna, qui si svolse il nuovo processo che derubricò l’accusa di violenza a semplice organizzazione di corteo non autorizzato e condannò Zanuccoli a 6 mesi di carcere. Avendone già fatti 7 dentro, il 12 agosto 1953 Zanuccoli fu rilasciato.
Nel frattempo, il 7 giugno 1953 si erano svolte le elezioni politiche in cui il progetto democristiano venne sconfitto. Ma a Rimini il duro confronto elettorale visse anche del fatto che Zanuccoli era in carcere. La mobilitazione dei giovani comunisti fu enorme così come il sostegno a questa azione da parte del PCI.
Il Comitato Regionale della FGCI, all’arresto di Zanuccoli, inviò da Imola Zeno Zaffagnini, a svolgere le funzioni di coordinatore della FGCI riminese nella battaglia in corso. Ricorda Zaffagnini nel suo volume “Cara Marta … era ieri. Come sono diventato riminese” (EDUP, 2007): “I giovani furono il motivo della mia venuta a Rimini, a loro va la responsabilità. Erano senza Segretario, quello precedente, Giancarlo Zanuccoli, era stato incarcerato con l’accusa di aver sferrato un pugno ad un poliziotto nel corso di una manifestazione contro la “legge truffa”, che era in fase di approvazione in Parlamento. Quando Giancarlo fosse uscito dal carcere, questi erano gli accordi, sarei tornato alla base, a Imola, per riprendere la mia attività nell’ambito della Federazione di Bologna. Quando Giancarlo uscì fu destinato ad altro incarico, mi fu chiesto di rimanere ancora per un po’ di tempo che si è trasformato in anni, in decenni, tanto da diventare riminese”.
Zeno Zaffagnini intanto al 2° Congresso della FGCI riminese, dal 14 al 15 febbraio 1953, venne eletto Segretario.
“Il mio inizio a Rimini fu caratterizzato da una forte iniziativa che rivendicava la liberazione di Zanuccoli. Volantini, coccarde con la sua foto, scritte sui muri “Liberate Zanuccoli” erano un impegno quotidiano. Il suo era diventato un caso nazionale. Ulisse (Davide Lajolo) direttore de L’Unità dedicò a Zanuccoli uno dei suoi quotidiani corsivi, molto bello, dal titolo “Il sorriso di Giancarlo”. Vi si parlava di sua moglie Elda e della piccola Giuliana nata mentre Giancarlo era in carcere”.
Apparve su L’Unità del 4 marzo 1953, lo stesso giorno in cui si apriva a Ferrara il Congresso Nazionale della FGCI. Scrive “Ulisse”: “Ed in questi giorni, in questo vostro Congresso, Giancarlo Zanuccoli non sarà con voi. Il suo sorriso, il suo canto, lo scroscio del suo battimani non si potrà unire al vostro. Ma dal carcere egli vi segue, vi saluta, vi sorride. E’ più fiero e più in gamba che mai. Sa di avere la coscienza netta del combattente proletario, la fiducia dei vent’anni e sa che comunismo vuol dire gioventù, vuol dire vittoria. Sa che ha la solidarietà di tutti gli italiani onesti. Orgoglio per i giovani di Rimini, per tutti i giovani comunisti, per tutti voi”.
Enrico Berlinguer fu a Rimini due volte: sempre legato ad iniziative della FGCI. La prima volta il 7 novembre 1953 ad un’assemblea allargata dei giovani comunisti per celebrare l’anniversario della rivoluzione russa. Era il Segretario Nazionale della FGCI. La seconda il 10 febbraio 1980 per la Conferenza d’Organizzazione Nazionale dei giovani comunisti quando la Segreteria della FGCI passò da Massimo D’Alema a Marco Fumagalli. Era il Segretario Generale del PCI.
Zeno Zaffagnini rimase segretario della FGCI riminese sino al 1956, quando fu poi sostituito da Corrado Fantini (che lo rimase sino al 1960).
Paolo Zaghini