HomeAlmanacco quotidiano6 febbraio 2012 – Neve record, tutta la provincia di Rimini in ginocchio


6 febbraio 2012 – Neve record, tutta la provincia di Rimini in ginocchio


6 Febbraio 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO

Il 6 febbraio 2012 il Resto del Carlino titola: “Schiacciati dalla neve – Inferno bianco”. E riferisce: “Il Montefeltro ancora in ginocchio. Famiglie evacuate, tetti crollati, case pericolanti e aziende agricole sull’orlo del disastro”.

Cosa sta succedendo?

A partire dalla fine di gennaio, un flusso di aria artica continentale raggiunge la penisola. In un primo momento sono interessate soltanto le regioni del nord: a Torino la minima crolla a -12 °.

Ma vediamo cosa accade dalle nostre parti. Il 31 gennaio 2012 ForlìToday annuncia:

“Meteo, ultime previsioni neve: tra Forlì e Cesena attesi anche 30 centimetri. Forlì e Cesena faranno il pieno, con cumuli che potranno raggiungere anche i 30 centimetri. A Rimini inizialmente la precipitazione sarà mista a pioggia. Se la neve non farà subito presa, tra martedì e giovedì sono previsti in città 10 centimetri, 30 qualora la precipitazione fosse fin da subito nevosa. Sull’Appennino romagnolo sono previsti cumuli tra 40 e 60 centimetri. Le ultime residue nevicate si attendono tra mercoledì pomeriggio e giovedì mattina. Si attende poi un miglioramento delle condizioni meteo, con graduale rasserenamento del cielo”.

Ma invece del rasserenamento arriva l’apocalisse bianca. Eccone il resoconto tracciato a caldo il 29 febbraio 2012 dalla Regione Emilia Romagna:

Tra il 31 gennaio e il 12 febbraio su tutto il territorio regionale, e in particolare sulla parte centro-orientale dell’Emilia-Romagna, si è assistito a precipitazioni nevose eccezionali, che in molte zone hanno superato i record storici fatti registrare durante i memorabili inverni del 1929, 1956 e 1985 (sempre in febbraio, ndr). Così tanta neve, insomma, non la si vedeva da oltre cento anni. All’abbondante coltre bianca che ha ricoperto il territorio regionale si sono accompagnate per molti giorni temperature rigidissime, anche queste tra le più basse mai registrate in molte località dell’Emilia-Romagna”.

neve1

Ed ecco la cronaca giorno per giorno:

31 gennaio

  • Nelle prime ore del 31 gennaio una prima debole fascia di precipitazione interessa, da ovest, le province di Piacenza e Parma. Dalle 9 la regione viene interessata da una precipitazione proveniente dall’Appennino orientale e, da ovest, da un sistema che, muovendosi verso est, si estende all’intero territorio regionale nelle ore successive. Nel corso del pomeriggio le precipitazioni si verificano sull’intera regione. Fasce di precipitazioni più intense si osservano dapprima nel Parmense e successivamente si estendono alle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna. In serata le precipitazioni si intensificano su tutta la regione e si rinforzano ulteriormente sulla parte orientale della regione.

1 febbraio

  • Nella notte un altro impulso investe da sud-ovest la Regione, proseguendo le precipitazioni su tutto il territorio. Di maggiore intensità si registrano quelle nella parte centro occidentale e in Romagna nelle zone collinari. Si osserva, inoltre, una fascia di precipitazione intensa che dal Bolognese si estende al Ravennate e parzialmente al Ferrarese. Il sistema, in movimento ciclonico, nel corso della notte va ad interessare tutta la costa. L’ingresso di aria calda sull’Adriatico determina una trasformazione in pioggia molto abbondante sulla fascia costiera tra Ravenna e il Riminese. Nella mattinata del l’1 febbraio le precipitazioni si intensificano soprattutto nella parte centro-orientale della Regione. Inizialmente le più abbondanti interessano il Forlivese ed il Riminese, poi nuovamente in rotazione ciclonica, si estendono al Ravennate, Bolognese e Ferrarese. Nel pomeriggio le precipitazioni insistono sul Bolognese e sul centro-sud della Romagna, mentre sul resto della regione si assiste ad una temporanea tregua, ad eccezione di una fascia di precipitazione che interessa la parte occidentale.

2 febbraio

  • Nella notte tra l’1 e il 2 febbraio, un sistema investe la regione da ovest e si estende dalle province occidentali a quelle centrali, mentre ad est le ultime precipitazioni si verificano sulla linea costiera per poi esaurirsi temporaneamente. Nella mattinata del 2 le precipitazioni ricoprono nuovamente l’intero territorio regionale. Nel corso del pomeriggio le nevicate si concentrano nel settore centro-orientale, dove persistono fino alle notte. Fasce di precipitazioni più intense si osservano sul confine fra la Provincia di Bologna e di Ravenna, sul Forlivese e sul Riminese.
Cesena, 2 febbraio 2012

Cesena, 2 febbraio 2012

3-4 febbraio

  • Dopo qualche ora di pausa nelle prime ore del giorno 3 febbraio, le precipitazioni riprendono in mattinata sul Ravennate e sul Forlivese, per poi estendersi alla provincia di Bologna in tarda mattinata e riposizionarsi in Romagna, dove stazionano fino alla sera. Un nuovo intenso impulso sopraggiunge nella notte fra il 3 e il 4 febbraio dall’Appennino centro-orientale per poi estendersi anche alle zone di pianura orientale, dove persiste per tutta la mattinata. Le nevicate, che non si erano mai interrotte sul settore meridionale della Romagna neanche nella giornata del 3, riprendono vigore il 4 quando, grazie alle temperature molto basse, si ha la caduta di neve molto leggera, a basso contenuto in acqua, che accumula diverse decine di cm sulla Romagna e 10-20 cm sul Bolognese e ferrarese. La precipitazione più intensa si verifica nelle prime ore del 4 sulle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna. In mattinata si osservano due fasce di precipitazione con direttrice sud-ovest/nord-est che dal bolognese si estendono al ferrarese, mentre il Forlivese, il Ravennate e il Riminese, rimangono interessati dalle nevicate più intense. In serata le province interessate maggiormente dalle nevicate più intense sono quelle di Bologna e Ravenna, anche se comunque i fenomeni si presentano dal Parmense alla Romagna. In particolare in queste due giornate si sono verificate anche, su tutta la linea costiera regionale, mareggiate che hanno prodotto soprattutto fenomeni di erosione di spiaggia con arretramento della linea di riva e in alcuni tratti con conseguente asportazione delle dune realizzate nel periodo invernale a difesa della infrastrutture.

5 febbraio

  • A questo punto sembrerebbe finita, invece una buona parte del “nevone” deve ancora cadere. Si tratta solo di una pausa di un paio di giorni, per la Romagna la tregua dura anche meno. Il periodo dal 7 al 12 febbraio 2012 è stato infatti caratterizzato da altri due eventi di precipitazione nevosa che hanno incrementato ulteriormente il manto nevoso depositatosi nei primi giorni di febbraio. Le nevicate hanno insistito particolarmente sull’Appennino Romagnolo dove i disagi già presenti si sono aggravati. Dai dati rilevati dalle stazioni, sommando le precipitazioni precedenti all’evento con quelle relative al periodo in esame, la neve caduta ha raggiunto valori eccezionali. Nella località di Novafeltria si sono superati i tre metri complessivi di neve nell’intero periodo.

7 febbraio

  • Il giorno 7, nelle prime ore del mattino, la precipitazione si distribuisce sulla fascia centro-orientale della Regione. Successivamente parte della precipitazione si sposta dalla pianura ferrarese e va ad interessare la pianura di Parma e Piacenza, mentre si intensifica in Romagna. In quest’area permane e si intensifica nella seconda parte della mattinata stazionando fino al pomeriggio, dove si esaurisce con le ultime precipitazioni nella parte centro-occidentale.

Corpo Emergenza Radioamatori Montefeltro 2012

9 febbraio

  • Il giorno 9 in tarda serata, le nevicate riprendono nell’area centro-orientale della regione successivamente si intensificano interessando anche la parte centro-occidentale di pianura, mentre abbandonano l’area ferrarese, spinte da flussi provenienti da nord-est.
San Leo

San Leo

10 febbraio

  • Nelle prime ore del 10, le precipitazioni permangono in una fascia estesa che va dall’Appennino Romagnolo alla pianura piacentina e poi , dalle 5 del mattino circa, si ritirano sui rilievi centro orientali e su parte della pianura romagnola, in particolare sulle Province di Forlì-Cesena e Rimini, e verso ovest anche se l’area più colpita rimane la parte centro-orientale della Regione, in particolare l’Appennino. In serata i fenomeni si ritirano nella parte orientale, in particolare nel Riminese e Ravennate e sotto la spinta dei flussi ciclonici si estendono progressivamente (prime ore del giorno 11) a nord intensificandosi nell’area ferrarese e in Romagna. Associati alle precipitazioni nevose, si sono registrati, venti da N-NE con intensità medie orarie tra i 25 e i 50 Km/h; tale fenomeno ha interessato tutto il settore centro-orientale della regione; le raffiche massime registrate in pianura oscillano tra i 40 Km/h di alcune località di pianura più interne (Bologna ha segnato 51 km/h, Martorano, Cesena, 55 km/h, Imola 50 km/h) fino ai 66 km/h di Ferrara, Rimini, Coriano. 
San Marino

San Marino

11 febbraio

  • Nelle prime ore del mattino del giorno 11 si ha un’ulteriore estensione a nord-ovest sul Parmense, mentre le precipitazioni iniziano a ritirarsi progressivamente dall’Appennino. Durante la giornata il sistema si indebolisce progressivamente, si ritira ulteriormente nell’area di pianura. Nel pomeriggio le precipitazioni sono per lo più deboli e sparse. In tarda serata le nevicate riprendono deboli sulla Romagna e sull’Appennino Bolognese.
Pennabilli

Pennabilli

12 febbraio

  • Nelle prime ore del giorno, ruotando nuovamente in senso ciclonico, le nevicate si dispongono su Ferrarese e Bolognese e parte settentrionale della Romagna. In mattinata ruotano ulteriormente e si estendono anche a Ovest interessando così buona parte della Regione, in particolare l’area di pianura dove permangono fino circa alle 11. La parte orientale della Regione risulta sempre interessata dai fenomeni più intensi. In seguito, le precipitazioni si ritirano progressivamente da nord-est e si esauriscono a ridosso dell’Appennino Centro-Orientale nel primo pomeriggio.
Gli accumuli di neve di comuni dell'Emilia Romagnna nei dati Arpa del 29 febbraio, ancora provvisori

Gli accumuli di neve di comuni dell’Emilia Romagna nei dati Arpa ancora provvisori del 29 febbraio 2012

L’eccezionale ondata di maltempo sferzò non solo la Romagna e le Marche, ma gran parte dell’Europa e del Nord Africa. Con un bilancio tragico: circa 650 morti, dei quali 205 in Russia, 112 in Ucraina, 107 in Polonia, 86 in Romania, 57 in Italia, 48 in Algeria.

Il 2 febbraio anche Roma fu interessata da una nevicata che provocò in alcuni punti accumuli fino a 20 centimetri. La capitale sprofondò del caos e subito si scatenarono furibonde polemiche fra il sindaco Alemanno e il responsabile della Protezione Civile, Gabrielli.

E mentre i media nazionali erano concentrati sulle baruffe romane, mezza Italia era paralizzata, migliaia di persone isolate e decine di migliaia prive di energia elettrica, acqua e telefono. Perfino in località a quote basse, per esempio a Torriana, vi fu chi rimase senza luce per 15 giorni. Danni gravissimi all’agricoltura, all’allevamento e alle strutture produttive, perché la gran parte dei capannoni cedettero sotto il peso della neve; ma la stessa sorte toccò anche a tetti di abitazioni e tantissimi famiglie dovettero essere sfollate.  Secondo MeteoWeb (28 febbraio 2012) la stima dei danni nella sola provincia di Rimini superò i 60 milioni di euro.

Queste furono le reazioni in Valmarecchia alle polemiche romane nel celebre video delle “ciabatte” (TG3 Rai del 7 febbraio 2012 da S. Agata Feltria):