HomePoliticaPotere al Popolo: “A Rimini fermati dalla Polizia per più di due ore”

"Cgil e governo Meloni sono nemici dei lavoratori"


Potere al Popolo: “A Rimini fermati dalla Polizia per più di due ore”


17 Marzo 2023 / Redazione

Potere al Popolo denuncia che  stamane a Rimini, dove erano andati a contestare Meloni, “i nostri compagni con le bandiere di Potere al Popolo sono rimasti in stato di fermo e con i documenti trattenuti dalla Polizia per più di due ore, e lo striscione è stato sequestrato”.

In passato, aggiungono, “abbiamo avuto da ridire con il servizio d’ordine della Cgil e ci siamo confrontati con la polizia a difesa dei fascisti, ma è la prima volta che queste due cose avvengono insieme. Cgil e governo Meloni sono nemici dei lavoratori, alleati nella repressione contro chi ha il coraggio di dirglielo pubblicamente”.

E Potere al Popolo spiega sui social: “Non si può far finta che sia tutto normale, che la presenza delLA Presidente del Consiglio più a destra della storia dell’Italia Repubblicana sia cortesia istituzionale. Forse qualcuno ha smarrito la propria “matrice”… Invitandola al Congresso CGIL, Landini ha consegnato altre telecamere a Meloni, cosa di cui non se ne sentiva onestamente il bisogno. E le ha spostate su di lei, quando il sindacato avrebbe potuto chiarire se intende o meno farla finita con l’“eccezione italiana”; quella, cioè, che vede solo nel Belpaese, in tutta l’Europa, l’assenza di mobilitazioni sindacali, tranne quelle portate avanti dai sindacati di base. Perché è questo che preme a milioni di lavoratori e lavoratrici in tutto il Paese”.

“In UK i sindacati della sanità hanno appena ottenuto il 5% di aumento annuo degli stipendi e una tantum di almeno 1.655£, dopo mesi di manifestazioni e scioperi. In Grecia siamo al terzo sciopero generale dopo il “massacro dell’austerity” del treno di Larissa, frutto dei tagli alla sicurezza e al trasporto voluti dalla troika e dalla classe dirigente di Atene. In Francia si combatte contro l’innalzamento dell’età pensionistica. In Spagna c’è l’aumento delle pensioni minime, del reddito e del salario minimo. Non è legittimando il Governo dell’estrema destra che si miglioreranno le condizioni di vita e di lavoro di milioni di lavoratori e lavoratrici della nostra Italia”, è la conclusione.