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Rimini, la tagliatella di Sorbini all’Osteria Montecavallo


27 Marzo 2023 / lucamoro

Ma come “tira” la tagliatella … neanche quello! Le decine, centinaia di commenti, suggerimenti, pareri e patacate ai due pezzi finora pubblicati e dedicati alla tagliatella ci fanno dire che l’argomento è quanto mai sentito e desta la voglia di partecipare e commentare.

In questa nuova nota di Santini si racconta dell’ultima cena, tenutasi giovedì 23 marzo, della Confraternita della Tagliatella, per la cui storia si rimanda al mio pezzo di qualche anno fa, esattamente del 17 novembre 2019: “La Confraternita della Tagliatella svela il suo stendardo”.

Alla cena è intervenuto uno dei protagonisti della ristorazione riminese dagli anni ’70 al 2000, quando per decenni con la madre ha gestito il ristorante “La Bicocca”: Enzo Sorbini, classe 1939. L’attuale Osteria Montecavallo (in Vicolo Santa Chiara 5, nel Centro Storico di Rimini) è collocato dove una volta c’era “La Bicocca” (l’edificio è ancor oggi di proprietà di Sorbini) ed è gestito dal 2000 da Francesco Squadrani che propone menù di cucina romagnola rivisitata.
La cena è stata un successo, le tagliatelle sono state apprezzate dal Gran Maestro Della Marchina. La foto che pubblichiamo è quella delle tagliatelle proposte da Squadrani ai commensali della Confraternita.

Paolo Zaghini

Enrico Santini

Montecavallo

Metti una sera a cena nel godurioso simposio della Confraternita, che alla fine, dopo le poesie di Ivano Muratori, le cazzate varie di Claudio Venturini e Fabio Barone, l’aplomb misto al silenzio, del Gran maestro Maurizio N.H. Della Marchina, assorto e impegnato nel giudizio, ecco arrivare Lui, il mito dello storica e ormai dimenticata cucina riminese, Lui il rosso imbiancato Enzo Sorbini.

Scrivo con il piacere di essere letto, e gioco come un burattinaio con le parole, perché come ha detto Enzo, ti deve piacere quello che fai. E allora, prima regola, devi amare la tagliatella. Non solo la pasta, ma anche il ragù.

L’ho presa alla larga, come sempre, ma Sorbini di più. E’ partito dalla “Prima notte di quiete” di Zurlini (1972) con l’indimenticato e fascinoso Alain Delon, il Paradiso …, Gianni Fabbri e l’avvocato Pasquarella. Dalla Rimini del Liceo Classico Giulio Cesare al fritto misto all’italiana della Bicocca, capolavoro della mamma del nostro padrone di casa.

Insomma, se non fosse stata per l’ora tarda, saremmo ancora lì ad ascoltare quel diavolo del Sorbini che ha animato con i suoi racconti e ricordi, i Confratelli presenti e attenti.

Questa è la Confraternita, questa è la tagliatella, questo è lo spirito con il quale affrontiamo il duro, impegnativo, gratificante piacere.
Rurali sempre.

Enrico Santini