Home___primopianoProcesso Acquarena Tecnopolo sei condanne. Assolto l’ingegnere Massimo Totti

L'indagine era partita nel 2015 da segnalazioni dell’ex assessore Roberto Biagini della giunta Gnassi


Processo Acquarena Tecnopolo sei condanne. Assolto l’ingegnere Massimo Totti


4 Aprile 2023 / Redazione

Arrivate le sentenze per il processo Acquarena e Tecnopolo.

Acquarena

Il tribunale ha condannato per turbativa d’asta e falso ideologico:  Mirco Ragazzi il “facilitatore” modenese, Stefano Guicciardi vice Direttore della Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Maurizio Canini  rappresentante durante la gara pubblica del raggruppamento facente capo alia Axia a un anno e  nove mesi di reclusione, pena sospesa.

Ragazzi, Guicciardi e Canini dovranno risarcire anche il Comune di Rimini per il danno provocato. L’ammontare del risarcimento sarà deciso in sede civile.

Un successo del Comune di Rimini che si era costituto parte civile con l’avvocato Maurizio Ghinelli.

Ragazzi, Guicciardi e Canini sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali sostenute dal Comune di Rimini quantificate in 4mila euro più gli oneri accessori.

Tecnopolo

Il tribunale ha condannato in base al capo C (false dichiarazioni nei verbali di collaudo dell’opera) Pierpaolo Messina, direttore dei lavori del Tecnopolo, Geometra Gnoli Stefano, assistente ai lavori e Alessandro Perrotta , direttore tecnico e responsabile del cantiere per l’A.t.i. Il  giudice ha rigettato la richiesta di risarcimento danni avanzata dalla Regione Emilia-Romagna

Assolto l’ingegnere Massimo Totti Dirigente Unitil Progetti Speciali del Comune di Rimini perchè il fatto non sussiste e Donata Bigazzi (dipendente del Comune di Rimini con il ruolo di Collaudatrice dell’opera).

L’attività investigativa era partita nel 2015 da segnalazioni dell’ex assessore Roberto Biagini della giunta Gnassi, all’allora Procuratore Capo Paolo Giovagnoli dopo una “indagine” condotta dallo stesso Biagini all’interno dell’assessorato di cui aveva la delega sull’attività del modenese Mirco Ragazzi come “facilitatore” presso gli uffici del Comune di Rimini nei quali avrebbe avuto un accesso troppo libero. A condurre l’inchiesta era stata la Guardia di Finanza di Rimini che aveva raccolto un cospicuo materiale anche grazie a intercettazioni ambientali e telefoniche.