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Nonostante l’era digitale abbia rivoluzionato la nostra quotidianità, la carta resta una risorsa estremamente preziosa per l'ufficio


La carta è ancora fondamentale negli uffici?


11 Aprile 2023 / Redazione

Nonostante l’era digitale abbia rivoluzionato la nostra quotidianità, la carta resta una risorsa estremamente preziosa per l’ufficio, perché adottata come supporto per gli appunti, per le comunicazioni interne o per documenti da destinare alla clientela. 

Grazie alle numerose proposte riesce a soddisfare ogni genere di esigenza aziendale, rispondendo perfettamente sia alle richieste di chi cerca una carta adatta ai quotidiani processi di stampa, sia di chi cerca una carta pregiata da destinare a usi grafici o promozionali. 

In ambito professionale, una delle caratteristiche principali che guida nella scelta è la dimensione dei supporti, per questo può essere utile conoscere i formati di carta più diffusi e gli usi ai quali sono destinati.

Settore professionale: usi e dimensioni dei formati di carta più diffusi

I numerosi formati della carta sono definiti e normati attraverso lo standard ISO 216. 

Tale classificazione, adottata a livello internazionale, permette di identificare le diverse dimensioni dei fogli partendo da un formato iniziale. I fogli più diffusi dello standard ISO 216 sono quelli della cosiddetta serie A, che hanno tutti la particolarità di essere correlati tra loro tramite un rapporto fra le dimensioni pari a 1: 1.4142, la cosiddetta sezione argentea. Il principio che li lega permette di ricavare ogni formato da quello immediatamente più grande, a partire dal formato A0, il taglio più ampio della serie.

L’A0, in particolare, diviso esattamente a metà lungo una linea perpendicolare ai lati maggiori, dà vita a un foglio in formato A1, che a sua volta, seguendo lo stesso meccanismo, dà origine al formato A2. Dall’A2 si ottiene poi il formato A3 e, da quest’ultimo, il formato A4, quello più popolare dello standard, oggi ampiamente adoperato per i più comuni processi di stampa e negli ambienti di lavoro.

Il formato A4 ha infatti la capacità di rispondere efficacemente alle esigenze di qualunque settore, configurandosi come una soluzione ideale per stampare contratti, dispense, e avvisi da affiggere sulle bacheche, ma anche procedure aziendali e materiali da destinare alla consultazione interna.

Da un foglio A4 è possibile poi ottenere un foglio in formato A5, anche quest’ultimo tra i supporti più richiesti in ambito professionale. Difatti, con misure pari a 148 x 210 mm, più piccole di un A4, ma adeguate ai processi di lettura o scrittura, il formato A5 è ampiamente utilizzato per creare agende e blocchi per gli appunti da collocare su banconi e scrivanie dell’ufficio. 

È pratico e discreto ed è anche una delle soluzioni più opzionate per la creazione di materiali come brochure e volantini, e in alcuni casi è anche ampiamente adoperato nell’editoria per la produzione di libri e piccoli magazine.

Dimezzando un A5 e procedendo con lo stesso principio, si ottengono poi il formato A6 e di conseguenza il formato A7, impiegati entrambi in ambito professionale per la creazione di blocchi per appunti a spirale o con punto metallico. Meno comune per le note, è invece il formato A8, che viene invece ampiamente utilizzato in ambito corporate per la creazione di biglietti da visita. 

In aggiunta, vale la pena sottolineare che lo standard ISO 216 introduce anche la serie B mentre la serie C è normata dall’ISO 269: la prima viene adoperata prevalentemente nell’editoria, mentre la seconda è utilizzata per le buste da lettera.

Supporti cartacei per il settore professionale: le caratteristiche tecniche da non sottovalutare

Tra gli elementi che caratterizzano un supporto cartaceo ci sono anche la grammatura e il grado di bianco, anche se a concorrere all’estetica del risultato è soprattutto la finitura.

In particolare, al variare del settore professionale e del risultato che si intende ottenere, si può optare per una finitura lucida, opaca o patinata, nel primo caso per valorizzare la nitidezza delle immagini, nel secondo per rendere i testi maggiormente leggibili, nel terzo per esaltare caratteri e illustrazioni con un assetto finemente pregiato.