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Nel territorio di Forlì-Cesena-Rimini nel periodo ottobre 2021-settembre 2022 si è registrato un saldo occupazionale (differenza tra attivazioni e cessazioni) pari a +6.197


Lavoro, in Romagna cresce il saldo occupazionale


23 Febbraio 2023 / Redazione

I dati relativi ai rapporti di lavoro dipendente, elaborati dall’Agenzia Regionale per il Lavoro della Regione Emilia-Romagna, con aggiornamento al 30 settembre 2022, mostrano, per il territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, risultati positivi, sia con riferimento ai dati “grezzi” sia relativamente ai dati “destagionalizzati”; il saldo occupazionale, infatti, rilevato come differenza tra attivazioni e cessazioni, risulta essere positivo in entrambe le analisi. Commercio, alloggio e ristorazione, da un lato, e contratti a tempo determinato, di apprendistato e somministrato, dall’altro, sono, rispettivamente, i settori e la tipologia contrattuale prevalente. Negative le performance dei primi due trimestri dell’anno, seguite da un pieno recupero delle posizioni lavorative nel terzo trimestre. In tale contesto risultano in crescita sia le attivazioni di rapporti di lavoro sia le relative cessazioni. Differenze, infine, tra le due province territoriali, con Rimini che ha un saldo occupazionale “destagionalizzato” negativo, dovuto soprattutto alla decisa crescita delle cessazioni.
I dati presentati sono complessivamente positivi, ma bisogna tenere sempre presenti le note difficoltà riscontrate nel mercato del lavoro, anche nei nostri territori, prima fra tutte la mancanza di figure professionali adeguate e qualificate alla richiesta delle imprese – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Per rispondere in modo costruttivo e positivo ci dobbiamo interrogare innanzi tutto sui nuovi trend del lavoro e qual è l’offerta formativa migliore per colmare il gap tra offerta e domanda di figure professionali. Dobbiamo tenere presenti, inoltre, i cambiamenti in atto nel rapporto fra datore di lavoro e lavoratori; le nuove generazioni vogliono lavorare in modo più aderente ai loro bisogni e, in particolare dopo la pandemia che ha messo in discussione tutti i valori precedenti, cercano di marcare in modo più netto i confini tra vita personale e lavoro. È sempre più necessario, quindi, guardare al lavoratore non solo come un elemento che produce valore ma come individuo inserito in un ecosistema. Ritengo molto positivo che già diverse aziende si siano attivate direttamente come per esempio creando Academy aziendali, per fornire maggiori competenze ai propri lavoratori o per formare i giovani su competenze specifiche, in particolare in ambiti stem e digitalizzazione”.
 
Rapporti di lavoro dipendente: Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Con riferimento ai dati grezzi, nel territorio Romagna (Forlì-Cesena-Rimini) il periodo ottobre 2021-settembre 2022 registra un saldo occupazionale (differenza tra attivazioni e cessazioni) pari a +6.197; il saldo è positivo in tutti i settori analizzati, in particolare nell’industria in senso stretto (+2.074 posizioni). Le attivazioni di rapporti di lavoro sono state 196.263, la maggior parte delle quali hanno interessato commercio e turismo (37,5% del totale), per quel che riguarda i settori, e i contratti a tempo determinato, di apprendistato e di somministrazione (92,2%), per ciò che concerne la tipologia contrattuale; si contano, inoltre, 12.305 trasformazioni da contratti a tempo determinato, ecc. a tipologie a tempo indeterminato. Le cessazioni complessive di posizioni lavorative, invece, ammontano a 190.066.
Con riferimento ai dati destagionalizzati, i primi 9 mesi del 2022 rilevano un saldo occupazionale pari a +1.204; in cinque mesi il saldo è stato positivo, con agosto che ha fatto segnare quello maggiore (+1.021 posizioni). Nel dettaglio, i primi due trimestri sono stati caratterizzati da saldi negativi (-846 nel primo, -258 nel secondo) mentre nel terzo si è riscontrato un saldo decisamente positivo (+2.308), che ha consentito il pieno recupero delle posizioni lavorative. Le attivazioni di rapporti di lavoro sono state 146.550, con il numero più alto avute nel mese di marzo (12,4% del totale); le cessazioni risultano, invece, 145.346. Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente (gennaiosettembre 2021) si rileva un incremento sia delle attivazioni (+13,8%) sia delle cessazioni (+19,7%).
 
Rapporti di lavoro dipendente: provincia di Rimini
Con riferimento ai dati grezzi, in provincia di Rimini il periodo ottobre 2021-settembre 2022 registra un saldo occupazionale (differenza tra attivazioni e cessazioni) pari a +2.629, positivo in tutti i settori, eccetto in agricoltura e pesca, e soprattutto nel commercio e turismo (+1.174 posizioni). Le attivazioni di rapporti di lavoro sono state 95.771, con un’incidenza molto alta nel commercio e turismo (51,6% del totale), riguardo ai settori economici, e nei contratti a tempo determinato, di apprendistato e di somministrazione (93,1%), riguardo alla tipologia contrattuale; si contano, inoltre, 5.430 trasformazioni da contratti a tempo determinato, ecc. a tipologie a tempo indeterminato. Le cessazioni complessive di posizioni lavorative, invece, ammontano a 93.142.
Con riferimento ai dati destagionalizzati, i primi 9 mesi del 2022 rilevano un saldo occupazionale pari a –353, negativo in quattro mesi, con gennaio che ha fatto segnare quello peggiore (-1.315 posizioni); nel merito, saldi negativi nel primo e secondo trimestre (rispettivamente, –1.261 e –213) e positivo nel terzo (+1.121). Le attivazioni di rapporti di lavoro sono state 71.238, con il numero più alto nel mese di marzo (12,8% del totale); le cessazioni risultano, invece, 71.591. Rispetto a gennaiosettembre 2021 si rileva un incremento sia delle attivazioni (+18,6%) sia, soprattutto, delle cessazioni (+26,3%).
Metodologia di rilevazione
I rapporti congiunturali sul mercato del lavoro provinciale e regionale, redatti dall’Agenzia Regionale per il Lavoro dell’Emilia-Romagna, si sviluppano attorno ad un modello di osservazione dei rispettivi mercati del lavoro fondato su una base informativa comune e condivisa, in grado di restituire per ogni territorio un insieme omogeneo di dati e indicatori, elaborati secondo definizioni, classificazioni e criteri metodologici scientifici. Il modello di osservazione congiunturale sviluppato si fonda sui flussi di lavoro dipendente registrati negli archivi SILER (Sistema Informativo Lavoro Emilia-Romagna) delle Comunicazioni obbligatorie (CO) dei Centri per l’impiego. Sono due le analisi che è possibile fare su tale tipologia di dati statistici: la prima verte sui dati “grezzi” mentre la seconda su quelli “destagionalizzati”. Per dati “grezzi” si intendono i dati originari mentre per dati “destagionalizzati” quelli depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi e simili) e dagli effetti di calendario. L’analisi sui dati grezzi viene effettuata sugli ultimi dodici mesi rispetto a quello del report più aggiornato (essendo l’analisi infra-annuale poco significativa) mentre quella sui dati destagionalizzati viene eseguita sul trimestre dell’anno di riferimento.

Fonte: Agenzia Regionale per il Lavoro della Regione Emilia-Romagna su dati SILER

Elaborazioni: Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini” a cura dell’Ufficio Informazione economica

Rapporto economia:https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/rapporto-sulleconomia/index.htm?ID_D=268

Osservatorio economico: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/osservatorio-congiunturale/index.htm?ID_D=294

Il comunicato è disponibile nel sito della Camera di commercio della Romagna, sezione Informazione Economica

Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it