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Qualche domanda anche per Susanna Camusso che il 13 febbraio sarà a Rimini


La voce di Ornella e dove sta la Sinistra


6 Febbraio 2023 / Giuseppe Chicchi

Ha fatto scalpore in questi giorni il video della giovane Ornella, ingegnera di Genova, che racconta perché ha rifiutato un lavoro sottopagato. Nel video virale ci sono due passaggi interessanti.

Il primo. Dice Ornella: “se te lo puoi permettere non devi accettare un lavoro da 750 euro al mese o da 900 euro in partita IVA”. Viene subito in mente a lei, ma anche a noi, la domanda: cosa succede se non te lo puoi permettere? Semplice: accetti il lavoro da 750 euro!

E’ esattamente ciò che tocca fare a migliaia di giovani e meno giovani alla ricerca di lavoro.
E’ quello che succede negli studi professionali con i giovani laureati, nelle Cooperative appaltatrici di servizi pubblici o privati o negli alberghi delle località turistiche.

Ornella conclude questa parte del ragionamento chiedendosi dove sia la Sinistra. Ornella sa da che parte guardare, non si chiede dove sia la Destra, neanche quella sedicente “sociale”.

La domanda è pertinente ma è fuorviante perché la risposta è che la Sinistra si trova, o dovrebbe trovarsi, dove la costruiscono i lavoratori, dipendenti o partite Iva che siano.

Il secondo. Ornella aggiunge: “dobbiamo smettere di abbassare l’asticella!”. Giusto, allude ad un potere contrattuale che il lavoro detiene in quanto produttore di “valore”.

Due esempi: a) sono un operaio, ho fra le mani pezzi di metallo il cui valore è sempre costante, solo con il mio lavoro che trasforma il metallo in oggetti utili e vendibili (padelle, automobili, ecc.), ci sarà un incremento di valore; b) sono un giovane avvocato, stagista di studio. Mi danno mille pagine di un codice da leggere per trovare la sentenza utile; se la trovo, sarà prodotto un valore e la parcella verrà pagata all’avvocato titolare dello studio.
Giustamente Ornella usa ora il plurale, alludendo ad un gesto collettivo di rifiuto di un lavoro cattivo, mal pagato, precario.

Aiuto, chiamate la polizia! Forse Ornella allude all’antica, inesauribile, inestinguibile, “lotta di classe”? Quel processo in base al quale popoli dispersi, segmentati, formati da individui soli, scoprono di essere tutti produttori di valore e di detenere perciò un potere che può essere usato per migliorare la vita di tutti.

Ecco dove sta la sinistra. Con ciò intendo dire che la sinistra non è una entità astratta che naviga nell’Empireo in attesa che qualcuno la trovi. La sinistra è il prodotto di una volontà collettiva, è lo strumento con il quale milioni di uomini cercano insieme di migliorare la propria esistenza. Ornella usa il plurale perché ha capito che “alzare l’asticella” può essere solo un gesto collettivo, perché gli individui sono deboli, ricattabili dalla fame e dalla sete.

Credo che Ornella intenda dire che la Sinistra ci sarà ancora, non soccomberà all’egemonia della Destra (non tanto della destra nostrana, ma di quella vera, quella che detiene il capitale finanziario), solo se gli sfruttati ritroveranno un linguaggio comune e si daranno le organizzazioni necessarie a diffonderlo. Cosa non semplice, perché gli sfruttati di oggi sono fra loro divisi, nelle fabbriche e nella società, negli studi professionali come nelle stanze domestiche del patriarcato.

Si dirà: ma la Sinistra ha varato il “pacchetto Treu”, ha votato il Jobs Act, ha sostenuto Governi incapaci di abolire contratti di lavoro “pirata”, non ha imposto il salario minimo, ecc.

Tutto vero, anche la Sinistra ha subito “il fascino discreto della borghesia”, ha cioè pensato, da Tony Blair a Matteo Renzi, che il neoliberismo avrebbe aumentato la ricchezza per tutti. Ha sbagliato ed ha pagato con una crisi generalizzata.

Mi chiedo infine se le lotte in corso per i diritti civili e per quelli ambientali, siano anticipatrici di lotte per i diritti economici, sociali e di genere più ampie, in grado di superare i concetti di “categoria” o di “settore produttivo”? E le organizzazioni sindacali saranno pronte per mettersi alla testa di quelle lotte, come fecero negli anni settanta per le Riforme di casa e sanità? Non ho risposta, ma vorrei porre queste domande a Susanna Camusso, già Segretaria Generale della CGIL, che lunedì 13 febbraio sarà a Rimini per un dibattito sul lavoro.

Giuseppe Chicchi