Home___aperturaPretende il trasferimento del figlio calciatore 11enne e minaccia madre e assistenti sociali

Divieto di avvicinamento all'ex compagna per un 48enne residente in provincia di Rimini già condannato per stalking


Pretende il trasferimento del figlio calciatore 11enne e minaccia madre e assistenti sociali


6 Febbraio 2023 / Redazione

Il futuro del figlio lo voleva decidere lui. A inziare da quello calcistico. E sarebbe arrivato a minacciare di morte la madre, sua ex compagna, che si opponeva al trasfermento del ragazzino in una società fuori regione. Un 48enne residente in provincia di Rimini è ora indagato per maltrattamenti in famiglia e il Gip Manuel Bianchi ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Davide Ercolani per imporgli il divieto di avvicinamento alla donna.

Nonostante una condanna definitiva a 4 mesi di reclusione per stalking, negli ultimi due anni l’uomo non aveva rinunciato a voler imporre le sue vedute sull’educazione del bambino nato dal rapporto. Era insoddisfatto anche delle sua attività sportiva, svolta in una società calcistica a suo giudizio non all’altezza. Di qui le sue frequenti apparizioni durante gli allenamenti, con urli e invettive agli allenatori giudicati incapaci, senza risparmiare il figlio quando non eseguiva sul campo le sue personali istruzioni. Si era quindi convinto che per il piccolo calciatore fosse necessario traferirsi in un’altra società e fuori dall’Emilia-Romagna.

Ma la madre non era d’accordo, preocculata della lontananza e delle difficoltà per l’undicenne di conciliare la scuola con l’attività agonistica. Il diniego avrebbe scatenato la furia del suo ex-compagno, che avrebbe proclamato “Il padre sono io” per poi tempestarla di messaggi e telefonate anche di tono minaccioso.

Il 48enne se l’era presa pure con gli assistenti sociali che avevano in carico il nucleo familiare, anch’essi contrari al trasferimento del piccolo, con insulti e frasi di minaccia, anche di morte. La stessa fine che avrebbe fatto l’ex-compagna, avrebbe loro promesso: “Prima o poi la devo ammazzare, adesso agisco”.

La donna si è dovuta trasferita con il figlio in un luogo sconosciuto all’ex compagno ed ha presentato querela ai carabinieri. Le indagini dedll’Arma hanno definito una vicenda di violenze psicologiche e talvolta fisiche che hanno portato il magistrato a richiedere per l’indagato (difeso dall’avvocato Massimiliano Cornacchia) la misura cautelare di divieto di avvicinamento.