HomeWelfareUnione Popolare Rimini: “In Romagna solo 3 automediche, sanità a rischio collasso”

"Con l’accorpamento di Rimini e Riccione si arriva a un rapporto 1 automedica per 170.000 abitanti, senza considerare l’incremento estivo"


Unione Popolare Rimini: “In Romagna solo 3 automediche, sanità a rischio collasso”


17 Gennaio 2023 / Redazione

Unione Popolare Rimini interviene sulla questione della rimodulazione del servizio automediche messo in atto dall’Azienda USL della Romagna. Per la provincia di Rimini si tratta di passare da 4 a 3 automediche, con l’accorpamento di Rimini e Riccione.

“Se da un lato meramente legislativo dal 2015 vige il rapporto di un’automedica ogni 60.000 abitanti mentre con l’accorpamento di Rimini e Riccione si arriva a quota 1/170.000 (circa il triplo rispetto a quanto stabilito), senza considerare l’incremento estivo, da un punto di vista operativo l’AUSL ha giustificato la sua azione con il dirottamento presso i Pronto Soccorso dei medici dell’Emergenza Territoriale a causa della cronica mancanza di personale medico che, da tempo, affligge la Romagna e l’Italia tutta. In questo modo i medici potrebbero trattare un numero ben maggiore di casi. A tal proposito la nota di Ausl Romagna dice testualmente:

“Il numero di interventi delle attuali automediche (Rimini, Riccione e Santarcangelo) è pari ad una media di 5 – 6 nelle 24 ore, con un medico che in un turno di 12 ore tratta 3 pazienti, di cui nella maggior parte dei casi non si riscontrano compromissione di funzioni vitali. […] A fronte di questi dati un medico del pronto soccorso di Rimini e Riccione tratta non meno di 25 – 30 pazienti a turno con un carico ben differente di lavoro rispetto a chi lavora in automedica: appare evidente che sia necessario tutelare questi professionisti e supportarli nel lavoro quotidiano.”

Prosegue Unione Popolare Rimini: “Di fronte a questa decisione di AUSL Romagna si son levate alcune voci critiche, in primis i sindacati di categoria di Medici ed Infermieri, preoccupati della possibilità di un aumento delle mansioni e delle responsabilità senza un dovuto riconoscimento economico (si ricordi che il personale medico del 118 non è dipendente AUSL), seguiti a ruota da alcuni membri dell’opposizione. La protesta di questi ultimi sembra tuttavia dettata per lo più da meri interessi politici, volti a screditare un progetto della Regione (l’unificazione delle ex aziende territoriali in AUSL Romangna) più che a cercare una via, una soluzione ad una situazione critica.

Come Unione Popolare riteniamo che l’accorpamento delle automediche di Rimini e di Riccione rappresenti l’ennesima prova del fallimento totale del meccanismo del numero chiuso alle facoltà di Medicina e Chirurgia e che il sostegno bipartisan all’Autonomia Differenziata non farà altro che acuire le criticità, tanto nelle regioni con maggior capacità di spesa come la nostra, quanto, a maggior ragione, in quelle più deboli, portando ad avere un Servizio Sanitario con 21 diverse velocità ma che, in ogni caso, naviga a vista sempre più a rischio di collasso, a tutto vantaggio del privato che andrebbe a riempire le lacune del pubblico.

Continueremo a monitorare la situazione, come sempre, sperando che le previsioni dell’AUSL siano corrette e che questa decisione abbia un rapporto costi/benefici favorevole, ma sogniamo un mondo in cui non sia più necessario fare questi calcoli, un mondo in cui l’accesso a cure di qualità sia veramente universale e non dipenda solo dal luogo e dalla famiglia di nascita. Siamo realisti, sogniamo l’impossibile.”, conclude Unione Popolare Rimini.