HomePillole di politicaUbaldi no grazie. Troppi polli e pale eoliche. Il PD, il congresso e i bagnini

Perchè Ubaldi non può fare il capo di Gabinetto a Riccione, il Pd alle prese con il congresso e le concessioni di spiaggia, in Valmarecchia due interventi pericolosi


Ubaldi no grazie. Troppi polli e pale eoliche. Il PD, il congresso e i bagnini


21 Gennaio 2023 / Maurizio Melucci

Ubaldi capo di gabinetto a Riccione. Un grave errore

A Riccione si discute in modo animato della nomina, a questo punto certa, da parte della sindaca Angelini di Fabio Ubaldi a capo di gabinetto. Le forze di maggioranza, tutte meno Riccione 2030 dello stesso Ubaldi, erano contrarie. Le motivazioni sono semplici e difficilmente contestabili. Ubaldi non è laureato e non ha nessuna esperienza amministrativa. E’ un imprenditore con importanti attività economiche a Riccione. Vi è la probabilità di un evidente conflitto d’interessi tra il suo ruolo istituzionale e l’attività imprenditoriale sua e della famiglia. E’ il responsabile di una lista politica che ha sostenuto la sindaca Angelini. In questo modo si rompe l’equilibrio tra le forze politiche di maggioranza facendo assumere ad una forza politica un ruolo spropositato ed incomprensibile. Poi Ubaldi è il responsabile della sconfitta del centrosinistra quando era segretario del Partito Democratico da cui è uscito dopo qualche mese. Già questo sarebbe stato ampiamente sufficiente per sconsigliare qualsiasi incarico politico.

Bene hanno fatto le forze di maggioranza a scrivere alla sindaca Angelini per esprimere la loro contrarietà. Certo che è una nomina di fiducia del sindaco, ma normalmente la squadra di governo si concorda ed in ogni caso si evitano forzature inutili. D’altra parte si elegge un sindaco ed un consiglio comunale con consiglieri eletti dai cittadini. Non esiste un potere assoluto del sindaco. Purtroppo in questi anni alcuni sindaci hanno assunto spesso atteggiamenti da podestà. Bene il ritorno della politica, fa bene alla democrazia e all’azione di governo degli stessi sindaci. La discussione e il confronto sono il sale della democrazia anche e soprattutto quando si governa. Nonostante la presa di posizione netta delle forze politiche di maggioranza, la sindaca nomina Ubaldi capo di gabinetto. E’ un errore, molto grave. Un atto di forza della sindaca del tutto inutile e che non sarà, penso, facile recuperare.

Poi c’è un giallo. Sembra che Fabio Ubaldi durante un incontro abbia detto che il presidente della Regione Stefano Bonaccini era d’accordo su questa nomina. Sorge la domanda: su chi abbia interpellato il presidente della Regione su un aspetto di valenza comunale e a quale titolo il presidente della Regione abbia dato il via libera (mi rimane qualche dubbio che sia andata così). A Riccione, come ho scritto in un’altra occasione, sono troppe le interferenze politiche da fuori comune che fanno sorgere tanti dubbi e sospetti sul perché di tanta attenzione. Vedremo nelle prossime settimane.

Fabio Ubaldi con la sindaca Daniela Angelini

Il Pd, il congresso e il significato di sinistra

Tra fine 2019 e fine 2021 l’1% più abbiente della popolazione mondiale ha incassato una quota dell’incremento della ricchezza quasi doppia rispetto a quanto è andato al rimanente 99%. Per ogni 100 dollari di incremento della ricchezza globale, tra fine 2019 e fine 2021, 63 dollari sono andati all’1% più ricco e solo 10 al 90% più povero. È il mondo descritto dal rapporto “La disuguaglianza non conosce crisi” di Oxfam, presentato, in apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos, in Svizzera. Per la prima volta in 25 anni aumentano simultaneamente estrema ricchezza ed estrema povertà, denuncia Oxfam.

Ora appare evidente che destra e sinistra esistono e in ogni caso vi è un grande bisogno di sinistra. Non solo in un singolo paese, ma un Partito Socialista Europeo più incisivo con proposte vere di redistribuzione della ricchezza. La leva è solo una. La fiscalità, che deve essere sempre più progressiva. Tassare i redditi delle grandi multinazionali, tassare i grandi utili derivanti dalla finanza, e dove necessario prevedere vere e proprie patrimoniali. Se la sinistra non difende le fasce più deboli (non solo lavoro dipendente e precariato, ma tanti lavoratori autonomi, piccole partite iva, piccole aziende) rinuncia al suo ruolo e si rende incomprensibile. Una curiosità. Il leader del Movimento 5 Stelle, Conte, pare che auspichi (nessuna dichiarazione ufficiale ma indiscrezioni dello staff) una vittoria di Bonaccini. Con Elly Schlein leader del Pd Conte ha paura di una concorrenza a sinistra. Forse un motivo in più per votare Elly.

Elly Schlein candidata alla segretaeria del Pd con Giuseppe Conte dei 5Stelle

Il Pd e le concessioni dei bagnini. Gnassi da che parte stai?

I deputati del Pd De Luca e Gnassi attaccano il governo per la proposta di Fratelli d’Italia di prorogare, fino alla nuova legge di riordino, le concessioni demaniali in essere. I due deputati Dem sostengono che “la proposta di rinvio è inapplicabile, governo e maggioranza lo sanno bene, perché c’è una sentenza chiara del Consiglio di Stato”. Su questo punto concordo. Poi nel comunicato vi è una parte incomprensibile. Scrivono Gnassi e De Luca che occorre “definire una linea italiana sulla Bolkestein a 4 mesi dall’adozione della legge sulla concorrenza. Una linea che andrebbe sviluppata anche con un confronto con Regioni e Comuni, unica strada per avere la possibilità di andare a trattare in Europa”. Cosa significa una linea italiana sulla Bolkestein? Dare dei privilegi ai concessionari uscenti? Pensare che solo chi ha fatto il bagnino possa partecipare ai bandi? Non si comprende la ragione di questa impostazione. Ma soprattutto, dove è stata discussa? C’è un congresso in corso, i candidati alla segreteria dicano chiaramente la posizione del Pd sulle concessioni demaniali. La differenza tra sinistra e destra passa anche dalle spiagge. Tra chi difende una corporazione, una lobby di potere che da decenni impedisce l’innovazione sugli arenili, e tra chi vuole mettere in campo la libera concorrenza seppure regolata per salvaguardare la gestione di micro e piccole imprese (ma non necessariamente sempre le stesse come succede ora). Inoltre non ci sono solo Regioni e Comuni, ma soprattutto ci sono i cittadini con le loro organizzazioni di consumatori, ambientaliste e sindacali. Certo servono certezze; l’unico modo per darle è predisporre i bandi. Il resto è aria fritta e sostegno alla lobby dei bagnini. Ultima ora: L’emendamento di Fratelli d’Italia viene sconfessato dal Governo e non sarà votato. Non vi sarà nessuna proroga. Ma rimangono le proposte di proroga di Forza Italia e Lega. In Parlamento si deciderà

 

Andrea Gnassi deputato del PD

Parco eolico e allevamento dei polli in Valmarecchia. Così è troppo

C’è grande fermento in Valmarecchia per due interventi definiamoli industriali previsti nella zona. Il primo nel cuore della Valmarecchia, in località Cavallara di Maiolo. È il luogo dove è previsto un nuovo allevamento della Fileni, la nota azienda marchigiana di pollo italiano.  Un investimento da oltre 15 milioni di euro. Il sito aprirà a pochi chilometri da Secchiano di Novafeltria, sulle ceneri del precedente allevamento del gruppo Arena, demolito dal nevone del 2012 e successivamente messo all’asta. I contrari alla proposta sono i sindaci e cittadini limitrofi che vedono in questo investimento solo danni ambientali e paesaggistici. Il sindaco di Maiolo garantisce interventi di mitigazione ambientale e paesaggistica. Il progetto ha già ricevuto numerosi via libera da parte delle istituzioni preposte. Un ripensamento appare quanto meno opportuno e necessario dopo l’inchiesta condotta dalla giornalista Giulia Innocenzi per Report– supportata dall’intervento di esperti e veterinari, nonché dalla testimonianza degli stessi operai degli allevamenti – che  parla di condizioni di vita crudeli per gli animali rinchiusi, ma anche di un pericolo concreto per la salute pubblica negli allevamenti in funzione gestiti della Fileni. Il secondo progetto riguarda l’istanza di autorizzazione presentata alla Regione Toscana che prevede l’edificazione di un impianto eolico – formato da sette turbine alte 180 metri, con rotori di diametro pari a 136 metri inseriti su mozzo alto 112 metri – nel comune di Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, al confine con la Regione Emilia-Romagna. Penso che non si debba fare. Vi sarebbe una vistosa alterazione del paesaggio le turbine sarebbero infatti percepibili da Casteldelci, Pennabilli e Sant’Agata Feltria, oltre che da Verghereto e Badia Tedalda. Anche l’impatto per la realizzazione sarebbe devastante per il territorio. Sbancamenti di aree per impiantare i piloni delle pale, sentieri nuovi per arrivarci e per la manutenzione, scavi per i cavidotti. Un progetto da bocciare.

Maurizio Melucci