In buona salute, poco istruito e mal pagato ma con servizi discreti: il riminese medio secondo l’ISTAT
25 Gennaio 2023 / Redazione
In buona salute, non molto istruito, pagato male, servito abbastanza bene dai servizi, in territorio che non brilla per innvazione, nè per sicurezza e qualità ambientale. E’ il ritratto del residente medio della provincia di Rimini, come esce dal rapporto BES 2022 redatto da ISTAT, UPI, CUSPI, ANCI ed elaborato dall’Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna.
Gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) 2022 delle province italiane intendono “misurare e confrontare, ricorrendo a dati quantitativi e qualitativi, i diversi modelli di sviluppo territoriale, evidenziando esiti e ritardi”. Gli indicatori sono riuniti per argomento e la possibilità di metterli a confronto offre l’occasione, per le province, di comprendere e valutare il proprio posizionamento in ciascuna area.
Sintesi dei dati sul benessere equo e sostenibile (BES) in provincia di Rimini
SALUTE – Le profonde ferite lasciate nell’ambito della dimensione salute dalla pandemia si stanno pian piano cicatrizzando. Le stime 2021 degli indicatori legati al tema dell’aspettativa di vita sono tutti in ripresa rispetto al 2020, anche se non ancora tornati ai livelli del 2019. Risulta positivo per il territorio il tasso standardizzato di mortalità all’anno 2019. Le stime del 2021 parlano di un rimbalzo nel territorio riminese rispetto al 2020 di circa 0,6 anni sulla speranza di vita totale favorito più che altro dalla componente femminile che ha visto il proprio dato crescere dagli 84,4 anni del 2020 ai 85,4 nelle stime del 2021 (+1 anno); minore è la crescita della componente maschile che si attesta a 0,2 anni rispetto al 2020.
Nel territorio riminese le stime 2021 relative alla speranza di vita alla nascita per maschi, femmine e totale presentano tutte valori superiori e migliori sia al dato regionale che a quello nazionale.
Migliori rispetto ai territori di confronto i tassi standardizzati di mortalità totale e 65 anni e più (dati riferiti all’anno 2019); il tasso standardizzato di mortalità totale si attesta a 76 morti per diecimila abitanti, inferiore del 3,6% al dato regionale e del 7,9% rispetto al dato nazionale; il tasso standardizzato di mortalità dai 65 anni e più è in provincia di Rimini di 384,1 morti per diecimila residenti, inferiore del 3% al dato regionale e del 7,6% rispetto al dato nazionale.
Il tasso standardizzato di mortalità per tumore (20-64 anni) si colloca tra il dato regionale e quello nazionale.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE – Nell’ambito della dimensione istruzione e formazione, con dati aggiornati in prevalenza al 2021, la provincia di Rimini presenta indicatori negativi ed intermedi rispetto ai dati nazionali e regionali.
Osservando il dato riferito ai “Neet”, acronimo con cui si indicano i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e che non frequentano corsi formali d’istruzione o di formazione (Neither in Employment, or in Education or Training), si nota che tale percentuale nel nostro territorio è pari al 19,4%, migliorativo rispetto al dato nazionale (23,1%), ma significativamente distante dal dato regionale (15,1%).
La percentuale di persone con almeno il diploma (il 65,2% della popolazione di 25-64 anni) presenta un valore intermedio rispetto al dato regionale (-3,5 p.p.) ed il dato nazionale (+2,5 p.p.).
Migliore il valore relativo alla percentuale di persone di 25-39 anni che hanno conseguito una laurea o altro titolo di livello terziario sul totale delle persone di 25-39 anni (livello terziario corrispondente all’Isced 5, 6, 7 o 8 in base allo standard UNESCO preso come sistema internazionale di classificazione dei corsi di studio) che si attesta sui valori medi regionali, di molto superiori rispetto al dato nazionale.
Situazione buona per gli indicatori del livello di competenza alfabetica e numerica; il livello di competenza alfabetica è di poco inferiore al valore regionale (-3,2%) e sostanzialmente in linea al dato nazionale (+0,9%); il livello di competenza numerica è confrontabile al valore regionale (-2,2%), mentre è superiore al dato nazionale (+3,4%).
Non buono il dato 2020 dei laureati in discipline tecnico-scientifiche (STEM) dove in provincia di Rimini si registra un valore (23,0 per 1.000 abitanti) inferiore al valore regionale (24,2%.) e nazionale (27,3%).
Negativo anche l’indicatore sulla formazione permanente (8,1%), inferiore alla media regionale (12,3%) e nazionale (9,9%).
LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Nell’ambito della dimensione lavoro e conciliazione dei tempi di vita la provincia di Rimini presenta in generale indicatori con valori più vicini alle medie regionali rispetto ai valori medi nazionali dove le differenze, in positivo, sono più accentuate: notevole la ripresa degli indicatori nel 2021 dopo un 2020 dove la provincia di rimini, territorio ricco di lavoro caratterizzato dalla stagionalità dovuta alla forte vocazione turistica, aveva risentito più di altri territori degli effetti negativi della pandemia.
Gli indicatori 2021 relativi ai tassi di inattività risultano entrambi migliori rispetto al dato italiano ed in linea con i valori regionali, così come la differenza di genere (F – M) nel tasso di inattività (+11,4 p.p.) e nel tasso di occupazione (-14,3 p.p.). Il tasso di occupazione (20-64 anni), pari al 70,6%, è inferiore al dato regionale (-2,9 p.p.), ma superiore a quello nazionale (+7,9 p.p.); il tasso di occupazione giovanile (15-29 anni), pari al 35,8%, segue lo stesso andamento: -2,0 p.p. se confrontato con il dato regionale e +4,7 p.p. rispetto a quello nazionale.
Il valore del numero medio di giornate retribuite nell’anno 2020 (ultimo aggiornato) per i lavoratori dipendenti nel territorio provinciale risente fortemente dell’incidenza del lavoro stagionale in ambito turismo che caratterizza il territorio e delle conseguenze sul mondo del lavoro della pandemia da Covid-19, mostrando nette differenze in negativo rispetto ai valori regionali e a quelli nazionali (186,5 giornate retribuite in provincia, E-R: 233,3, ITA: 223,1); la differenza di genere è evidente (-21,2 tra femmine e maschi), soprattutto nel confronto nazionale.
I valori dell’anno 2021 dei tassi di disoccupazione 15-74 anni e giovanile 15-34 anni (rispettivamente, 7,4% e 13,3%), di molto migliorati rispetto al 2020, si inseriscono in mezzo tra le medie regionali e nazionali.
Permane elevato il dato sugli infortuni sul lavoro e inabilità permanente (dato 2020), che si attesta all’11,2 (per 10mila occupati), superiore sia al dato regionale sia al dato nazionale.
BENESSERE ECONOMICO – Gli indicatori della dimensione benessere economico descrivono per il territorio riminese delle criticità per quanto riguarda il tema del reddito e delle difficoltà economiche, fortemente legati alla stagionalità che caratterizza il mondo del lavoro; migliore la situazione dell’indicatore relativo al tema delle diseguaglianze. Il confronto si basa sulle ultime rilevazioni statistiche dell’anno 2020.
Negativo il valore del reddito medio per contribuente (17.429 euro) che risulta inferiore al dato italiano (-2.367 euro), e ancor più netta la differenza con il valore regionale (-4.196 euro). La retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti in provincia di Rimini, dato dal rapporto tra la retribuzione totale annua dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo assicurati presso l’Inps e il numero dei lavoratori dipendenti, presenta valori tutt’altro che positivi (14.937 euro), essendo inferiore al dato nazionale (-27,7%) ed ancor di più al dato regionale (-34,1%).
L’importo medio annuo delle pensioni (11.398 euro) e la percentuale di pensionati con pensione di basso importo, dato dal rapporto tra le pensioni vigenti inferiori a 500 euro sul totale delle pensioni, sono prossimi (ma sempre peggiorativi) al dato nazionale, ma ancora molto distanti dai valori regionali (anno 2021).
Ottimo l’indicatore in tema di diseguaglianze: nella differenza di genere nella retribuzione media dei lavoratori dipendenti, lo svantaggio delle donne risulta molto inferiore rispetto al dato nazionale ed ancor di più rispetto alla regione.
Intermedio il tasso di ingresso in sofferenza bancaria delle famiglie (0,7%), dove il valore in provincia di Rimini è migliore rispetto al dato nazionale e peggiore, anche se di poco, al dato regionale (anno 2021).
RELAZIONI SOCIALI – La dimensione relazioni sociali mostra tendenze diverse tra i suoi temi di disabilità, immigrazione e società civile.
Il territorio riminese registra una minore percentuale di alunni disabili presenti nelle scuole, sia nel totale che nelle scuole secondarie di secondo grado, rispetto a regione e Italia; la percentuale di alunni con disabilità sul totale degli alunni nell’anno 2019 è in provincia di Rimini del 3,1%, inferiore di 0,1 p.p. rispetto alla percentuale media regionale e inferiore di 0,2 p.p. rispetto alla percentuale media nazionale. Per quanto riguarda le sole scuole secondarie di secondo grado il valore della provincia di Rimini (2,6%) si distanzia maggiormente dal valore regionale (-0,3 p.p.) rispetto a quello nazionale (-0,1 p.p.).
Negativo per l’anno 2020 l’indicatore relativo alla composizione percentuale di postazioni informatiche adattate nelle scuole secondarie di secondo grado dove il valore in provincia di Rimini (66,7%) è molto lontano dai valori regionale (85,4%) e in Italia (78,4%).
Positiva in tema di immigrazione la percentuale dei permessi di soggiorno sul totale degli stranieri residenti non comunitari (90,7% nel riminese), superiore al dato regionale (+3,3%) e al dato nazionale (+1,2%); la percentuale di cittadini stranieri residenti che hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel corso dell’anno in provincia di Rimini (2,3%) è di poco inferiore ai valori uguali che si rilevano in regione e in Italia (2,6%).
Il valore relativo alle associazioni o gruppi di volontariato sul totale della quota di istituzioni non profit ogni 10.000 abitanti in provincia di Rimini (56,8) è peggiorativo rispetto ai valori regionale (62,1) e nazionale (61,2).
POLITICA E ISTITUZIONI – La dimensione politica e istituzioni presenta buoni risultati nei diversi temi della inclusività istituzionale e della gestione delle amministrazioni locali con un’unica eccezione.
Buona la percentuale di donne sul totale degli amministratori di origine elettiva (38,5%), il suo valore è in linea con i valori medi regionali (38,7%), ed è migliorativo rispetto al dato nazionale (33,7%); in crescita rispetto all’anno precedente non raggiunge però ancora la Gender Balance Zone fissata tra il 40% ed il 60%.
Unico indicatore negativo è la percentuale di giovani di età inferiore ai 40 anni sul totale degli amministratori comunali di origine elettiva: il valore della provincia di Rimini (20,6%) è inferiore con differenze significative sia al valore nazionale (-5,5 p.p.) che al valore regionale (-7,4 p.p.). Questi dati sono riferiti all’anno 2021.
Molto buono il valore relativo all’incidenza delle spese rigide sulle entrate correnti dell’Amministrazione provinciale di Rimini (17,0%), dato migliorativo rispetto al valore regionale (22,8%) e a quello medio nazionale (21,5%). La capacità di riscossione dell’Amministrazione provinciale di Rimini (0,83 per 1 euro di entrata) è migliore rispetto al dato regionale (0,76) ed al dato nazionale (0,66) (rilevazione anno 2020).
SICUREZZA – La dimensione sicurezza, che analizza il tema della criminalità ed il tema della sicurezza stradale, presenta indicatori per lo più negativi per il territorio riminese, tutti gli indicatori sono riferiti all’anno 2020 e mostrano dei valori peggiorativi rispetto all’anno 2019.
Il tasso di omicidi volontari consumati, che misura la media negli ultimi tre anni del numero di omicidi per 100.000 abitanti, passa da 0 nel 2019 a 0,6 nel 2020; al contrario di quanto analizzato nel 2019 questo repentino peggioramento porta l’indicatore ad essere nel 2020 peggiore rispetto alle medie regionale e nazionale.
Negativi per il territorio riminese anche i dati relativi alle truffe e frodi informatiche (418 per 100mila abitanti) ed il tasso di criminalità predatoria (75,9 per 100mila abitanti), con una differenza: se da un lato i reati predatori mostrano valori e differenze rispetto ai territori di confronto in linea con i trend degli ultimi anni, le truffe e frodi informatiche subiscono un’inversione di tendenza: se nel 2019 il dato era migliorativo rispetto ai territori di confronto, nel 2020 si evidenzia il contrario. Infine, l’andamento territoriale del numero di violenze sessuali (11 ogni 100mila abitanti) è in linea con i valori regionali, ma significativamente peggiorativa rispetto al dato medio nazionale (7,6).
In tema di sicurezza stradale si nota come la presenza turistica nel territorio riminese influenzi il dato se questo è calcolato sul numero di abitanti: infatti mentre i dati relativi all’indice di lesività degli incidenti stradali misurati come numero di feriti per 100 incidenti stradali evidenziano strade più sicure nel territorio riminese rispetto ai territori di confronto, il tasso di feriti ogni 1.000 abitanti (4,2) presenta un valore peggiore rispetto alla media regionale e nazionale.
PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE – Molto discordante nei vari indicatori della dimensione paesaggio e patrimonio culturale la posizione del territorio riminese rispetto ai territori di confronto.
Molto bassa la densità di verde storico e parchi urbani di notevole interesse pubblico (ai sensi del D.lgs. 42/2004) sul totale delle superfici urbane nel comune capoluogo della provincia di Rimini (0,5%), al di sotto dei valori medi del territorio della Regione Emilia-Romagna (0,7%) e ancor di più dai valori nazionali (1,7%) (rilevazione anno 2020).
Buoni gli indicatori relativi al patrimonio culturale che testimoniano come l’attenzione messa in campo dalle politiche territoriali negli ultimi anni abbia dato i suoi frutti: il numero di strutture espositive permanenti per 100 kmq presenta per il territorio riminese un valore (1,3) superiore al dato regionale (1) ed in linea con il dato nazionale (1,3); ancor più positivo il dato relativo alla dotazione di risorse del patrimonio culturale che registra per Rimini un numero doppio rispetto alla media nazionale.
Negativo è invece il numero di biblioteche per 100.000 abitanti che presenta un valore di molto al di sotto rispetto ai territori di confronto (anno 2021).
La pandemia da Covid-19 ha modificato l’andamento sulla diffusione di aziende agrituristiche nel territorio provinciale a testimonianza di come il comparto turistico sia stato uno dei più colpiti; fino al 2019 la provincia di Rimini presentava valori di gran lunga migliori rispetto alle medie regionali e nazionali mentre nel 2020 il suo valore, pur restando migliore rispetto al dato regionale, è sceso al di sotto della media nazionale.
La percentuale di comuni in cui sono presenti aree di particolare interesse naturalistico (presenza siti della Rete Natura 2000) è inferiore al dato regionale ed in linea con il dato nazionale.
AMBIENTE – Fatta eccezione per un ristretto numero di indicatori, l’analisi della dimensione ambiente evidenzia una situazione non positiva per il territorio provinciale rispetto alla regione ed alla nazione.
Per quanto riguarda gli indicatori della qualità ambientale, la disponibilità di verde urbano del capoluogo di provincia di Rimini (20,4 mq per abitante) mostra un valore significativamente inferiore rispetto al territorio regionale (45,5 mq per abitante) ed a quello nazionale (31 mq per abitante). Negativo il valore relativo alla concentrazione media annua di PM2,5 rilevato tra tutte le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria nel comune capoluogo di provincia (17 μg/m3), di 7 μg/m3 al di sopra del valore limite per la protezione della salute umana fissato a 10 μg/m3. Positivo invece il valore relativo alla concentrazione media annua di NO2 dove il valore relativo alla provincia di Rimini (32 μg/m3), è di 8 μg/m3 al di sotto del valore limite per la protezione della salute umana fissato a 40 μg/m3. (rilevazione anno 2020).
Il consumo di energia elettrica per uso domestico mostra valori leggermente superiori alla media regionale (+7,9%) ed a quella nazionale (+12,6%).
Molto basso in provincia di Rimini (solo il 12,7%) e molto al di sotto delle percentuali regionale (24,3%) e nazionale (41,6%) è il rapporto tra la produzione lorda di energia elettrica degli impianti da fonti rinnovabili e l’energia elettrica lorda consumata nello stesso anno (valori anno 2020).
Molto positivi i dati relativi agli impianti fotovoltaici: il numero di impianti fotovoltaici installati per Kmq è in provincia di Rimini circa il doppio del valore medio regionale e circa il triplo del nazionale; pur presentando una capacità produttiva media del singolo impianto inferiore alle medie nazionale e regionale la percentuale di produzione lorda degli impianti fotovoltaici sul totale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili raggiunge il 56,8%, dato ben al di sopra rispetto al valore regionale (37,8%) e nazionale (21,5%) (rilevazione anno 2021).
INNOVAZIONE, RICERCA E CREATIVITÀ – Nel territorio riminese gli indicatori della dimensione innovazione, ricerca e creatività, aggiornati al 2020, mostrano valori negativi in tema di innovazione, intermedi nella ricerca e positivi in tema di creatività.
La specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza, misurata tramite la percentuale di imprese con attività principale nei settori manifatturieri ad alta tecnologia e nei servizi ad alta intensità di conoscenza sul totale delle imprese (esclusa PA), mostra una situazione negativa nel territorio provinciale dove la distanza dai valori simili dei territori di confronto è di circa quattro punti percentuale.
Migliorativi rispetto al dato nazionale e peggiorativi rispetto al dato regionale sono gli indicatori relativi alla mobilità dei laureati italiani tra i 25 e 39 anni totale e di genere; il valore dell’indicatore generale (3,4 per 1000 laureati residenti) mostra un valore con segno “+” a dimostrazione del fatto che la provincia di Rimini, seppur con valori ancora lontani dalle medie regionali, risulta un territorio attrattivo. Analizzando i due indicatori di genere si evidenzia come l’attrattività del territorio riminese sia dovuta esclusivamente alla componente di laureati di genere femminile (+8,2%) rispetto alla componente di laureati maschi (-3,7%), che con un valore negativo evidenziano come siano superiori i maschi italiani laureati che decidono di lasciare il territorio rispetto a quelli che decidono di entrare.
Le imprese nel settore culturale e ricreativo (calcolate sulla percentuale di imprese culturali e creative sul totale delle imprese) sono il 4,6% (4,6% anche in regione, 4,5% a livello nazionale); i lavoratori che operano in questo settore (calcolati sulla percentuale di lavoratori occupati nelle imprese culturali e creative sul totale dei lavoratori) sono il 6,0% in provincia di Rimini, il 5,7% in Emilia-Romagna ed il 5,8% in Italia.
QUALITÀ DEI SERVIZI – La dimensione qualità dei servizi mostra per il territorio riminese un quadro positivo in quasi tutti gli indicatori nel confronto con le medie nazionali, evidenziando però ancora un generale ritardo nei confronti dei dati regionali.
Gli indicatori relativi alla presenza di servizi per l’infanzia nel territorio ed ai bambini tra i 0-2 anni che hanno usufruito di servizi pubblici per l’infanzia presentano valori intermedi tra i territori di confronto; superiori rispetto ai dati nazionali ma ancora distanti dai valori medi regionali. Positivo è l’indicatore di emigrazione ospedaliera in altra regione per ricoveri ordinari acuti sul totale delle persone ospedalizzate residenti nella regione dove la provincia di Rimini (il 4,2%) presenta un valore al di sotto di quello regionale (-12,5%) e di quello nazionale (-42,5%) (rilevazione anno 2020).
Discordanti i risultati dei servizi di pubblica utilità. Positivo il numero medio annuo per utente delle interruzioni del servizio elettrico senza preavviso per la provincia di Rimini che presenta un valore pari a 0,8, migliore rispetto al dato di 1,0 della regione e di 2,1 nazionale (anno 2021).
La raccolta differenziata di rifiuti urbani raggiunge il 72,1%, in linea rispetto al dato regionale e superiore di 9,1 p.p. rispetto al dato nazionale (anno 2020).
Negativa e ancora molto distante dai valori regionali è la percentuale di accessi a Internet con tecnologia ultraveloce (fibra ottica) e FWA (radiofrequenza) sul totale degli accessi broadband complessivi (20,8% nel 2021, rispetto a 36,1%).
In linea con la media regionale e di poco superiore al dato nazionale è l’indice di sovraffollamento negli istituti di pena in provincia di Rimini (108,9%, E-R: 108,8%, ITA: 106,5%, rilevazione anno 2021).
In tema di mobilità urbana, l’indicatore relativo ai posti-km offerti dal trasporto pubblico locale in complesso nei comuni capoluogo di provincia (valori per abitante) presenta un valore superiore al dato regionale ed inferiore rispetto al dato nazionale (3.595 posti-km per abitante, riferito all’ultima rilevazione del 2020). L’indicatore risulta fortemente condizionato dal numero di km/anno di servizio Tpl, assegnato alle singole Province dalla Regione Emilia-Romagna in fase di programmazione.
Report di sintesi all’indirizzo www.romagna.camcom.it area Informazione economico-statistica – Monografie tematiche
Report completo scaricabile dal sito www.besdelleprovince.it
Elaborazione dati e commento a cura di ISTAT – UPI – CUSPI – ANCI su fonti varie
Sistemazione e adattamento: Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini a cura dell’Ufficio Informazione Economica
Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it