Per una storia dell’ANPI riminese (1)
18 Aprile 2023 / Paolo Zaghini
Questi sono da considerarsi solo i primi appunti per scrivere la storia dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) riminese. Appunti perché purtroppo le fonti archivistiche dirette a disposizione non sono molte: 7 faldoni di carte varie (1945-1992) conservati presso la Biblioteca Gambalunga donati dall’ANPI una decina di anni fa; la raccolta del periodico “Il Garibaldino”, quindicinale indipendente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – zona di Rimini diretto da Nino Polverelli (sono 5 numeri usciti fra il luglio e il settembre 1945) e di “Noi c’eravamo” a cura dell’ANPI circondariale di Rimini (uscito fra l’aprile 1980 e il marzo 1981). Per il resto le poche notizie sull’Associazione compaiono saltuariamente sui periodici locali (nulla, mai, su Il Resto del Carlino) in occasione di congressi, di organizzazione di eventi o di prese di posizione in occasione del 25 aprile, festa della Liberazione, e del 16 agosto, anniversario dell’uccisione dei tre Martiri, contro violenze fasciste, contro la vendita di vino con fascette fasciste o di gadget fascisti nei negozi della Riviera o di Predappio.
Non ho trovato alcuna testimonianza sulla vita interna dell’Associazione, né relazioni congressuali da cui attingere notizie. Dunque il lavoro di ricerca (anche all’Archivio nazionale ANPI di Roma purtroppo non ancora ordinato, ma grazie all’amicizia con il responsabile dell’Archivio Claudio Maderloni, che ringrazio, alcune carte in copia mi sono state date e si sono rilevate utili) è ancora tutto da fare. Mi limito dunque a fornire veramente solo i pochi dati certi sulle date dei congressi, sulla sequenza dei Presidenti dell’Associazione e su alcuni avvenimenti che hanno visto l’ANPI riminese partecipe.
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) fu fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l’occupazione nazifascista nella seconda guerra mondiale. Nata a Roma il 6 giugno 1944, mentre nel Nord Italia la guerra era ancora in corso, venne eretta in ente morale il 5 aprile 1945.
A quella data l’ANPI comprendeva unitariamente tutti i partigiani italiani ed era retta da un consiglio formato da rappresentanti delle varie formazioni che avevano operato in tempo di guerra (Brigate Garibaldi, Brigate Giustizia e Libertà, Brigate Matteotti, Brigate Fiamme Verdi, Brigate del popolo, Brigate Osoppo, Formazioni autonome militari).
Ma già nel primo Congresso nazionale, indetto a Roma nel dicembre 1947, fra le varie componenti emersero divergenze in ordine a questioni di politica interna ed estera, che comportarono due scissioni:
• nel 1948, i componenti delle brigate partigiane di ispirazione cattolica e delle Formazioni autonome militari costituirono la Federazione Italiana Volontari della Libertà (FIVL).
• nel 1949, i componenti delle Brigate Giustizia e Libertà, facenti riferimento al Partito d’Azione, fondarono la Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane (FIAP).
Il ravennate Arrigo Boldrini (il comandante “Bulow”) è stato presidente dell’ANPI dal primo congresso (1947) fino al quattordicesimo congresso del 2006, per quasi 59 anni, nel corso del quale è stato proclamato presidente onorario ed è stato eletto presidente Agostino “Tino” Casali.
Dal 17 giugno 2009 Raimondo Ricci divenne presidente nazionale. Il 16 aprile 2011 il Comitato nazionale elesse Carlo Smuraglia nuovo presidente nazionale. Il 3 novembre 2017, a seguito delle dimissioni di Smuraglia, venne eletta Carla Nespolo, primo presidente dell’ANPI non partigiano e donna. A fine ottobre 2020, a seguito della morte della Nespolo,venne eletto come nuovo presidente, tuttora in carica, il vicepresidente uscente Gianfranco Pagliarulo.
• Arrigo Boldrini (1915-2008) (in carica dal 9 dicembre 1947 al 5 febbraio 2006)
• Agostino Casali (1920-2015) (5 febbraio 2006 – 17 giugno 2009)
• Raimondo Ricci (1921-2013) (17 giugno 2009 – 16 aprile 2011)
• Carlo Smuraglia (1923-2022) (16 aprile 2011 – 3 novembre 2017)
• Carla Federica Nespolo (1943-2020) (3 novembre 2017 – 4 ottobre 2020)
• Gianfranco Pagliarulo (1949- ) (dal 30 ottobre 2020)
Sono i Congressi nazionali gli appuntamenti politici rilevanti in cui l’Associazione prende le decisioni inerenti la sua organizzazione e gli orientamenti ideali (ad esempio al 14. Congresso svoltosi a Chianciano Terme nel febbraio 2006, ad oltre sessant’anni dalla fine della guerra, venne deciso di tesserare all’ANPI i non partigiani, consentendo a tutti coloro che ne condividevano la filosofia e l’idealità antifascista di tesserarsi, aprendo così l’organizzazione all’ingresso di numerosissimi giovani).
I Congressi nazionali erano preceduti da quelli provinciali e comunali. Nel caso di Rimini, le sezioni riminesi sino al 1956 dipendevano dall’ANPI provinciale di Forlì. Sarà solo in concomitanza con il 4. Congresso nazionale nell’aprile 1956 che verrà svolto il primo Congresso Circondariale che eleggerà anche il primo Comitato Circondariale dell’ANPI.
Congressi nazionali ANPI
• I: Roma, 6-9 dicembre 1947
• II: Venezia, 19-21 marzo 1949
• III: Roma, 27-29 giugno 1952
• IV: Milano, 6-8 aprile 1956 (27 marzo 1956 Congresso Circondariale ANPI Rimini)
• V: Torino, 19-21 giugno 1959 (1959 Congresso Circondariale ANPI Rimini)
• VI: Roma, 14-16 febbraio 1964 (10 dicembre 1963 Congresso Circondariale ANPI Rimini)
• VII: Bologna, 18-21 marzo 1971 (13-14 marzo 1971 Congresso Circondariale ANPI Rimini)
• VIII: Firenze, 4-7 novembre 1976 (16-17 ottobre 1976 Congresso Circondariale ANPI Rimini)
• IX: Genova, 26-29 marzo 1981 (15 marzo 1981 Congresso Circondariale ANPI Rimini)
• X: Milano, 10-13 dicembre 1986 (12 ottobre 1986 Congresso Circondariale ANPI Rimini)
• XI: Bologna, 2-5 giugno 1991 (1991 Congresso Provinciale ANPI Rimini)
• XII: Napoli, 28-30 giugno 1996 (1 marzo 1997 Congresso Provinciale ANPI Rimini)
• XIII: Abano Terme, 29-31 marzo 2001 (16 dicembre 2000 Congresso Provinciale ANPI Rimini
• XIV: Chianciano Terme, 24-26 febbraio 2006 (2006 Congresso Provinciale ANPI Rimini)
• XV: Torino, 24-27 marzo 2011 (19-20 febbraio 2011 Congresso Provinciale ANPI Rimini)
• XVI: Rimini, 12-15 maggio 2016 (2-3 aprile 2016 Congresso Provinciale ANPI Rimini)
• XVII: Riccione, 24-27 marzo 2022 (19 febbraio 2022 Congresso Provinciale ANPI Rimini)
Nei primi anni ’50 l’ANPI promuove i Comitati di difesa dei valori della Resistenza con cui avvia una campagna nazionale di sostegno ai partigiani, chiedendo il riconoscimento ufficiale del CVL (Corpo Volontari della Libertà) come corpo appartenente alle Forze Armate. Questo giunge nel 1958 con la dichiarazione solenne che la Resistenza, nel travagliato processo di Liberazione è stata una “preziosa comprimaria, responsabile e organizzata, nel successo della lotta di Liberazione”. Negli anni ’60 e ’70 è l’attenzione dell’ANPI – con frequenti prese di posizione, in particolare contro il terrorismo – a tutti i grandi temi nazionali e internazionali, che coinvolgono le istituzioni ed il vivere sociale. Negli anni ’80 e ’90 l’Associazione è impegnata contro le malefatte della Loggia P2, la mafia e “tangentopoli”. Nel nuovo millennio due grandi battaglie, dagli esiti positivi, la vedono protagonista: una contro i gravi tentativi di modifica della Corte Costituzionale che porta al referendum del 2006, l’altra nel 2009 contro il tentativo di equiparare, con il progetto di legge 1360, i repubblichini di Salò ai partigiani. Ed infine lo schierarsi contro la proposta di modifica della Costituzione avanzata da Matteo Renzi e sottoposto al referendum il 4 dicembre 2016, con la sua bocciatura.
I dati ufficiali dell’ANPI di Forlì parlano per la provincia di 6.694 resistenti (4.113 partigiani, 2.581 patrioti). Di questi 5.997 erano maschi, 696 femmine. I caduti complessivamente assommano a 488 (di cui 15 donne).
2.959 (di cui 361 donne) operarono sull’Appennino con l’8.a Brigata Garibaldi (1.930 partigiani, 1.029 patrioti). I caduti della Brigata furono 265 (di cui 9 donne). 1.506 (di cui 159 donne) operarono nei tre Battaglioni della 29.a GAP (a Forlì, Cesena e Rimini). 1.131 partigiani, 375 patrioti.
Non conosco un elenco che conteggi solo i riminesi operanti nell’8.a Brigata, nel Battaglione Rimini della 29.a GAP e nelle SAP locali. Sul numero unico “Resistenza 1944 – 25 aprile – 1964” a cura del Comitato riminese per le celebrazioni del Ventennale della Resistenza, venivano riportate queste cifre: “Rimini Medaglia d’Oro. Contributo alla Resistenza: Partigiani e patrioti 1.412, Caduti 53”.
Ringrazio la grafica Elisabetta Angeli per il dono fattomi di alcuni dei tanti manifesti dell’ANPI riminese, da Lei disegnati nel corso degli anni, e la possibilità di utilizzarli a corredo di questo primo articolo sulla storia dell’associazione dei partigiani.
Paolo Zaghini
(1.segue)