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Acquisiti dallo Stato beni per 55 milioni riconducibili a esponenti della cosca Grande Aracri di Cutro


‘Ndrangheta in Emilia, sequestri GdF anche a Rimini


18 Aprile 2023 / Redazione

Nuovo colpo al patrimonio della ‘ndrangheta al nord. I finanzieri del comando provinciale di Cremona hanno confiscato oggi beni per 55 milioni riconducibili ad esponenti della cosca Grande Aracri di Cutro e dislocati in Emilia-Romagna, Calabria, Lombardia, Veneto e Val d’Aosta. Colpite socità anche a Rimini. Il provvedimento eseguito dalle Fiamme Gialle è stato adottato dalla Corte d’Appello di Bologna e confermato in via definitiva dalla Cassazione.

Tutto è partito nel 2012 dall’operazione “Demetra” della Gdf cremonese- poi confluita nell’inchiesta “Aemilia” diretta dalla Direzione antimafia di Bologna- durante la quale era stato arrestato per usura un piccolo imprenditore calabrese da molti anni residente in provincia di Piacenza. L’uomo, in particolare, aveva “aiutato” un altro imprenditore di Cremona con un prestito, applicando un tasso di interesse del 210% annuo per la restituzione della somma. I successivi approfondimenti investigativi e le analisi dei flussi finanziari, hanno poi scoperchiato un più ampio contesto di episodi delittuosi commessi ai danni di aziende emiliane. Altri soggetti di origine calabrese, titolari di imprese con elevati fatturati, avevano ideato un complicato sistema di fatture per operazioni inesistenti (utilizzando società “cartiere” (intestate a prestanome, ndr) il cui scopo era quello di frodare il fisco. In questo modo veniva creata una enorme massa di liquidità monetaria in nero da impiegare, tra l’altro, nella concessione di prestiti alle aziende emiliane in difficoltà per assumerne poi il controllo.

Con l’operazione di oggi, a cui hanno partecipato anche gli uomini della Gdf di Crotone, Aosta e Rimini, sono in dettaglio acquisiti dallo Stato 179 immobili, di cui: quattro in provincia di Bologna, 48 in provincia di Crotone, sei nella provincia di Mantova, 46 in quella di Modena, 11 a Parma, 62 in provincia di Reggio Emilia e due in provincia di Verona.

A questi si aggiungono 10 società di capitali e sei società di persone operanti nel settore dell’edilizia, logistica, consulenza alle imprese e ristorazione, nelle province di Aosta, Modena, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Crotone. Infine sono stati confiscati 91 beni mobili (31 auto, due moto, 17 rimorchi e semirimorchi e 47 macchine operatrici e agricole) e oltre 40 rapporti finanziari. La misura ablativa odierna non è la prima ad essere emessa contro il sodalizio ‘ndranghestistico emiliano che aveva epicentro a Reggio Emilia, a cui sono stati finora stati sottratti circa 61,5 milioni di beni. L’ultima confisca, del valore di 4 milioni e mezzo, è avvenuta lo scorso novembre proprio a Cremona.

(Agenzia Dire)