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llegalità fiscale e lavoro irregolari “troppo diffusi creano un ambiente favorevole alla mimetizzazione del fenomeno mafioso“


I sindacati in visita dal Prefetto: attenzione su illegalità e lavoro irregolare


27 Aprile 2023 / Redazione

Il 26 aprile presso il Palazzo dell’Ufficio Territoriale del Governo la Prefetta Dott.ssa Rosa Maria Padovano ha ricevuto le Segretarie Isabella Pavolucci, Elena Fiero e Giuseppina Morolli rispettivamente per CGIL Rimini, CISL Romagna, UIL Rimini, già ricevute precedentemente anche dalla Questora Dott.ssa Rosanna Lavezzaro il 27 marzo.

Entrambi gli incontri hanno consentito alle Organizzazioni Sindacali di esporre i temi che per il nostro territorio suscitano più preoccupazione e di condividere l’intenzione di creare una interazione strutturale a partire dai temi relativi alla gestione dell’immigrazione, alla sicurezza e al contrasto all’illegalità.

In particolare sul tema del contrasto alla criminalità organizzata, pur in un contesto riminese che vede molteplici iniziative del mondo dell’associazionismo e sindacale utili a rafforzare i necessari anticorpi, permane un tessuto economico quanto mai fertile per il radicamento delle mafie.

A livello regionale CGIL-CISL-UIL – assieme a Libera ed Avviso Pubblico – da tempo hanno elaborato una strategia sul tema più complessivo della “Legalità” attraverso la diffusione e la richiesta di applicazione del “Manifesto per la legalità in Romagna”. Se infatti è vero che è la crisi a creare un tessuto fertile per le mafie, va affermato ancora una volta e con forza che un territorio – come quello riminese – dove fenomeni di illegalità fiscale e sul lavoro sono troppo diffusi, creano un ambiente favorevole alla mimetizzazione del fenomeno mafioso.

CGIL CISL UIL nelle prossime settimane chiederanno alla Questura un ulteriore incontro al fine di valutare la possibilità di formalizzare un accordo territoriale di collaborazione operativa  e trasmetteranno alla Prefettura la richiesta di costituzione del Tavolo Provinciale permanente sulle aziende sequestrate e confiscate.

Riteniamo, proprio alla luce dell’attuale contesto, che le aziende e i beni confiscati alle organizzazioni criminali siano posti alla base di una nuova idea di sviluppo legale creando così concrete sinergie tra l’attività dell’ANBSC e l’insieme delle Istituzioni e delle forze della società civile del territorio impegnate nella costruzione di percorsi di legalità e responsabilità.