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Italino Mulazzani, l’uomo del mattone “ma mai palazzinaro”


19 Luglio 2020 / Paolo Zaghini

Ernesto Paleani: “Italino Mulazzani… dialoghi tra gli ulivi. Storia dell’uomo e dell’imprenditore” – Paleani.

Italino Mulazzani da Montegridolfo. L’ultimo Comune del riminese, sul confine marchigiano, il più piccolo della provincia. E’ da qui che Italino muove le prime mosse come imprenditore edile negli anni ’70 dello scorso secolo (Lui è nato nel 1934). Oggi ha 86 anni. “Non mi sono mai sentito, perché non lo sono mai stato, un palazzinaro”. “Noi eravamo un’azienda”. E aggiungo io: che azienda!

Dagli anni ’70 alla grande crisi del 2008 la Mulazzani Italino spa (costituita nel 1991) ha costruito di tutto fra Pesaro e Rimini. Ha vinto appalti importanti, ma soprattutto ha realizzato grandi opere per conto terzi o in proprio. Tanto per dirne alcune: a Pesaro il fabbricato residenziale “Porta Ovest”, il BPA Palas, l’iper Rossini, la multisala, la Baia Flaminia Resort, il nuovo Tribunale, il centro residenziale “Gli alberi”, il centro residenziale e commerciale di Via Mameli, sette chiese; a Cattolica il centro commerciale dove c’è la pasticceria Staccoli; a Riccione la trasformazione dell’ex albergo Smeraldo in Via Ceccarini; a Rimini il residence Primavera, il Colosseo, il Palazzetto dello sport RDS Stadium, la viabilità e gli accessi al centro commerciale Le Befane, la sede INAIL.

La crisi iniziata nel 2008, così come per quasi tutte le aziende edili riminesi, è stata devastante. Fra il 2012 e il 2013 Italino tenta in ogni modo di salvare l’azienda, ma il 4 dicembre 2013 essa viene dichiarata fallita. Al quotidiano La Voce del 23 dicembre 2015 Italiano dichiara: “Sono una persona per bene, onesta e voglio lottare per dimostrarlo”. E il suo avvocato Filippo Maria Airaudo aggiunge: “Il mio assistito è un uomo all’antica che vede macchiato il suo onore. E’ amareggiato per quanto gli sta succedendo. A 81 anni finire al centro di un’inchiesta per bancarotta è un duro colpo”.

Italino aveva iniziato a lavorare, con il padre muratore, sin da bambino, studiando poco (anche se poi ottenne nella prima metà degli anni 90 un paio di lauree honoris causa). Ma sin da ragazzino aveva grandi aspirazioni: “Non a caso che le più grandi esperienze industriali, anche locali, nacquero da ragazzi che avevano delle visioni e del coraggio che oggi difficilmente troviamo. Le grandi aziende con nomi noti nacquero negli anni 50 e 60 … giovani visionari con coraggio da vendere e tanta, tanta voglia di fare, ideare e lavorare”.

Il libro in realtà racconta ben poco della storia imprenditoriale di Italino Mulazzani. Della sua impresa non fornisce alcun dato (numero dei dipendenti, fatturato, elenco delle opere realizzate). Così come racconta nulla sulla sua presenza attiva nell’Associazione Industriali di Pesaro, l’essere stato premiato nel 2007 come il Marchigiano dell’anno, sul sistema di imprese a lui collegate (è stato Presidente di altre 14 società). Insomma troppo poco per farci conoscere l’imprenditore Italino Mulazzani.

Non ci basta sapere che ha fondato e presieduto per vent’anni la Bocciofila Montegridolfo (con cui ha conquistato nel 2009/2010 il titolo nazionale) o che da quarant’anni è il vice-presidente del Tiro a Volo San Martino di Rio Salso di Tavullia (grande appassionato del tiro al piattello) o che ama andare a caccia con i suoi dieci cani.

L’unica motivazione che posso immaginare per questo libro è quello di aver voluto raccontare in via preliminare una storia edulcorata della sua vita ad un giornalista zerbino, in prossimità della possibile sentenza del Tribunale sul fallimento della sua azienda. Italino è un guascone, un combattente, se volete anche decisamente simpatico, che non accetterà mai una possibile sentenza di condanna.

“Io sono nato tra i mattoni, cresciuto tra i mattoni e diventato anziano sempre tra i mattoni”. Vero. Potrebbe essere additato fra i personaggi di Giulio Cesare Croce autore di Bertoldo: scarpe grosse e cervello fino. Dunque lunga e serena vita al pensionato Italino, perché comunque se la è guadagnata.

Paolo Zaghini