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Romagna sott’acqua, non è stata la fortuna a salvare Rimini


23 Maggio 2023 / Redazione

Spett/le Redazione, 

Leggevo, riportato di recente sulla stampa, che sarebbe sfuggita a sua eccellenza il Prefetto Dott.sa Padovano la considerazione che la tragedia dell’alluvione che in questi giorni ha colpito la Romagna avrebbe risparmiato Rimini… “fortunatamente”. 

Colgo l’occasione di questa affermazione, che mi rendo bene conto possa essere la prima cosa venuta in mente anche a tanti riminesi, per richiamare la attenzione e sottolineare invece il fatto che se Rimini in questi giorni così tristi e drammatici si è salvata da questo disastro immane che avrebbe potuto colpire anche la nostra città, questo è potuto accadere non per puro caso, non per fortuna bensì grazie alla capacità ed alle scelte lungimiranti effettuate dai suoi pubblici amministratori che nel corso del tempo hanno amministrato la città: se oggi la città cioè non è sott’acqua, dunque, è proprio a costoro, a questi riminesi e non alla buona sorte, che ne va riconosciuto il merito.

Sottolineo tutto questo, perché se io sono tra coloro che non hanno mai risparmiato e non lesinano giuste critiche ai nostri pubblici amministratori in caso di scelte a mio avviso errate, ritengo che, in questa occasione, sia giusto e doveroso esternare un pubblico riconoscimento nei confronti di tutti coloro che nel corso degli anni ’30 e poi degli anni ’70 del secolo scorso hanno gestito la cosa pubblica della nostra città rendendosi protagonisti di scelte fondamentali per le sorti del nostro territorio.

E infatti è ai pubblici amministratori della città di quei tempi, degli anni trenta, durante il Regno d’Italia e la Monarchia ed, in seguito, degli anni settanta, dopo la fine della guerra ed instauratesi la democrazia e la Repubblica, che va riconosciuto il merito di avere realizzato due opere davvero importanti e lungimiranti, per la messa in sicurezza del nostro territorio sotto il profilo idraulico garantendoci così dal rischio di inondazioni ad opera del fiume Marecchia e del torrente Ausa.

Più precisamente con il primo intervento al fine di difendere la città dalle esondazioni del fiume Marecchia che si verificavano nel corso delle sue piene è stato realizzato un canale, appunto il deviatore, che sfocia in mare tra il borgo San Giuliano (la barafonda) e Rivabella, quale nuovo alveo dello stesso nel suo tratto terminale.

Con il secondo intervento invece é stato realizzato il nuovo corso del torrente Ausa che correndo per lungo tratto parallelo alla statale 16, ai piedi del Covignano, si immette poi anch’esso in detto canale Deviatore.

Con tale intervento veramente fondamentale si è disposto inoltre, risolvendo in tal modo definitivamente il problema della messa in sicurezza della città dal rischio di esondazioni, il definitivo abbandono e la dismissione del vecchio originario alveo del fiume, nel tratto che lo collegava al ponte di Tiberio ed al porto canale, con la sua contemporanea destinazione, scelta invero doppiamente felice, a nuovo Parco pubblico a servizio della città. 

Tra le grandi opere davvero importanti e lungimiranti vanno infine ricordati pure gli impianti per la raccolta delle acque meteoriche quali quello di Piazzale Kennedy, recentemente inaugurato, e quelli di prossima realizzazione di viale Chiabrera e Rivazzura.

Al contrario, considerato invece il cambiamento climatico in corso a livello globale ed il futuro inevitabile innalzamento del livello del mare, soprattutto alla luce degli avvenimenti davvero drammatici e spaventosi di questi giorni, non ci sentiamo invece di condividere la moda invalsa da diverso tempo, con Riccione in testa, di realizzare i parcheggi auto interrati e addirittura in prossimità della spiaggia.

In particolare, per quanto riguarda la nostra marina, riteniamo che la soluzione, semplice ed ideale e sostenuta da tempo da una parte della città, c’era e, in considerazione ed attesa la fame di posti auto, ci sia ancora: il recupero del’ex teatro Novelli e la sua destinazione a funzionale e capace parcheggio multipiano. 

Umberto Farneti