HomeCronacaUn San Valentino anche per la nostra vecchia carretta


Un San Valentino anche per la nostra vecchia carretta


12 Febbraio 2017 / Lia Celi

Immaginate di uscire col vostro/vostra partner, magari dopodomani sera, per San Valentino. Lui/lei è ben vestito, fresco di parrucchiere/barbiere, vi pare perfino che abbia smaltito quel paio di etti che gli/le erano rimasti sui fianchi dopo le feste. Insomma, è in forma smagliante, e il suo bell’aspetto si riverbera in voi sotto forma di tenero orgoglio e lieve speranza di suscitare un pizzico d’invidia.

Quand’ecco che qualcuno infila in mano a lui/lei il volantino di un centro-estetica che promette dimagrimento immediato, e a voi il dépliant pubblicitario di una crociera per single.

Non ci rimanete bene, via. Vi sentite feriti e umiliati. All’improvviso la vostra dolce metà vi appare piena di difetti e pure antipatica, anche perché pure a lui/lei è andata la luna di traverso. Vi domandate se, anziché invidia, suscitate compatimento, perché è evidente che meritereste qualcosa di meglio.

Fatte le debite differenze, è quel che succede a me (e presumo a qualunque automobilista normalmente affezionato al suo mezzo) quando ritrova infilato nel finestrino della sua auto parcheggiata il biglietto «Vuoi vendere la tua auto? Telefona ecc. ecc.»

Ma come gli viene in mente, a questi screanzati, che proprio noi vogliamo disfarci del nostro gioiellino, con tutti i catorci qui in giro? Dieci anni e li porta benissimo! Ha solo un’ammaccatura sul fianco, lo specchietto incollato con lo scotch si nota appena… è vero, quando è pulita fa tutto un altro effetto… okay, andrebbe ritoccata la vernice qua e là… anche il modello, diciamolo, è un po’ vecchio… In effetti rispetto a certe cosine che girano oggi è una caffettiera, forse circolare su una macchina anzianotta e malconcia sta danneggiando la nostra immagine più di quel che pensiamo.

Insomma, nel giro di cinque minuti siamo passati dall’affetto al fastidio. Quel bigliettino, più irritante del tradizionale «LAVAMI» scritto col dito sul finestrino impolverato, ha inoculato in noi il virus della scontentezza.

Se non possiamo correre subito a cambiare macchina, ce la teniamo masticando amaro e guardando altre automobili più giovani e belle, per strada o in tivù. E, come se la nostra vecchia carretta lo sentisse, ci mostra tutto il suo risentimento brontolando, sputacchiando, impuntandosi al mattino, attirando su di sé le cacche di tutti i volatili del quartiere e il gancio del carro attrezzi a caccia di prede nei giorni di mercato. Così ci tocca pure pagare per recuperarla, e il rovello cresce.

Preveniamolo: quando troviamo il malefico bigliettino del rottamatore infilato nella nostra portiera, prendiamolo con le punte delle dita e, senza farci notare, andiamo a metterlo su qualche berlinone o Suv, magari parcheggiato male e con un contrassegno per invalidi abusivo. E poi, felici e leggeri, portiamo la nostra cara auto a cena dal miglior benzinaio della città. A San Valentino, ovviamente.

Lia Celi https://www.liaceli.com/