HomeLia CeliPerduta la Casa Bianca, per fortuna abbiamo la deputata di Rimini


Perduta la Casa Bianca, per fortuna abbiamo la deputata di Rimini


3 Marzo 2019 / Lia Celi

Il titolo per l’intrigo politico-familiar-sentimental-economico made in Cinquestelle è già pronto: House of Sarts. Interrotta House of Cards causa licenziamento del protagonista e scarso carisma della co-protagonista la fiction americana sulle macchinazioni all’ombra della Casa Bianca, possiamo consolarci con le rocambolesche, piccanti e un po’ patetiche vicende della nostra Giulia Sarti, la cui parabola è, o meglio, sembra (niente è definitivo nella politica italiana) arrivata al capitolo finale.

Delle peripezie della «deputata di Rimini» avevamo già parlato quando a doversi discolpare era l’ex fidanzato, Bogdan Tibusche, accusato di essersi intascato a sua insaputa i contributi dovuti al partito. Mancava ancora la parte pirandelliana, in cui entrambi i protagonisti della storia si smentiscono a vicenda, e una fidanzata clandestina viene fatta passare per un tumore al cervello, o viceversa, ancora non si capisce, ma speriamo che sia vera la ipotesi perché è meglio essere bugiardi che avere un brutto male.

In pratica, se ho ben capito, Tibusche, per spiegare che fine avevano fatto i soldi, avrebbe finto di aver nascosto a Giulia una grave malattia bisognosa di cure costose all’estero, con medicinali sperimentali carissimi da comprare sottobanco, mentre in realtà distraeva i fondi verso una seconda signorina che condivideva i suoi favori. E per scongiurare la magra figura di Giulia davanti ai vertici del Movimento, il portavoce dei Cinquestelle Rocco Casalino, master in Strategia politica all’università del Grande Fratello, le avrebbe consigliato di denunciare l’ambiguo drudo, ma naturalmente anche Rocco nega tutto.

Immaginiamo l’imbarazzo e, diciamo pure, l’esasperazione dei magistrati riminesi, che hanno abbastanza gatte da pelare (e ben più serie) sul territorio, senza doversi occupare anche delle stupide beghe di tre ragazzotti (Sarti, Tibusche, Casalino) miracolati da una politica sempre più simile alla vecchia Corrida, ma senza la professionalità e lo humour di Corrado a garantire allo spettacolo un minimo di dignità.

Bisogna rivalutare l’ultima riminese salita alla ribalta per faccende di sesso e potere, Nicole Minetti, di tutt’altro spessore rispetto a Giulia Sarti, anche nella gestione delle finanze. I soldi della Regione Lombardia lei li dissipava in prima persona in taxi e ristoranti, come ha confermato la recente sentenza dei giudici di Milano, non li affidava a morosi ballisti né tantomeno si impegnava a versarne una parte in beneficenza obbligatoria a nome della Casaleggio Associati.

Se, come pare, Sarti dovesse venire espulsa dal Movimento, le auguriamo la stessa tranquilla e gratificante seconda vita toccata all’ex igienista dentale di Silvio Berlusconi, che oggi vive all’estero e collabora con il suo attuale fidanzato nella gestione di una catena di ristoranti.

Per gestione, nel caso di Sarti, ci riferiamo solo alla scelta delle divise del personale e del colore delle tovaglie, assolutamente non alla cura della parte finanziaria. Se concede l’accesso alle casse dei ristoranti con la stessa spensieratezza con cui dava ai fidanzati quello al suo conto corrente, i conti dei locali rischiano di svuotarsi più in fretta del bacino dei consensi del M5s in dieci mesi di governo.

Lia Celi