HomePillole di politicaSi muore nei campi, Gnassi va in Ducati, le candidature da nessuna parte

Le pillole della settimana. Il dramma dei nuovi schiavi, la Ducati parcheggiata in Residenza, le candidature che non si trovano (ancora)


Si muore nei campi, Gnassi va in Ducati, le candidature da nessuna parte


26 Giugno 2021 / Maurizio Melucci

E’ morto di fatica e caldo nei campi

Aveva lavorato nei campi del brindisino, per 5 euro all’ora, forse neanche in regola, per tutto il giorno. Non si era sentito bene e aveva preso la strada verso casa in bicicletta sotto un sole cocente e una temperatura di 40 gradi. A casa non è mai arrivato. Si è accasciato ai bordi della statale. Un malore l’ha stroncato. Morto di fatica e di caldo. Questa la fine di Camara Fantamadi, 27 anni del Mali. Quante volte, anche sulle nostre strade, incontriamo uomini e donne che pedalano verso un posto di lavoro. Li guardiamo, molte volte non ci accorgiamo della loro esistenza. Hanno attraversato deserti e mari  per cercare di stare meglio. Poi si trovano a lavorare in condizioni vicine alla schiavitù. Il tutto per il nostro benessere, per fare ricco il “caporale” di turno, per far pagare meno i prodotti della terra. Senza di loro alcuni settori della nostra economia non potrebbero andare avanti. L’agricoltura su tutti. Nonostante questa evidente realtà vi è chi specula sui migranti per qualche voto in più.

Ps: Una buona notizia arriva dall’Europa. Le aziende che vengono scoperte in sede di controlli a far uso del lavoro nero non avranno diritto ai contributi delle Politiche Agricole Comunitarie. In Italia sono sicuramente tante che fanno concorrenza sleale, con il lavoro nero, alle aziende agricole corrette.

Lavoratori nei campi

 

La Ducati e il Sindaco Gnassi

Ieri i quotidiani hanno dato grande risalto alla Ducati “parcheggiata” in Residenza Municipale e filmata mentre usciva con il sindaco a cavallo, dal portone del Comune in piazza Cavour. Nulla di politicamente rilevante, semmai una notizia da gossip. Il sindaco, d’altra parte ha dato la sua spiegazione che tuttavia lascia, perlomeno a me, un paio di curiosità. La prima è il filmato. Ripreso dall’inizio alla fine dell’operazione uscita dal Comune. Sembra quasi che chi filmava sapesse già tutto in anticipo. Una soffiata oppure solo una casualità di chi stava seduto in uno dei pubblici esercizi di piazza Cavour? La seconda è che non si comprende la ragione di portare la moto in residenza. Era già stata parcheggiata un paio di giorni alla palazzina Roma sede dell’Apt. Per altro già successo in passato di avere una Ducati in bella mostra nella sede dell’Azienda di Promozione Turistica. Ne ricordo una brandizzata per la Notte Rosa o per Rimini Street Food. Se la preoccupazione era lasciarla incustodita basta parcheggiarla al parco auto dei Vigili Urbani insieme alle auto e moto della Polizia Locale. Si evitava un’inutile polemica estiva.

L’ex ad di Ducati, Claudio Domenicali e Andrea Gnassi

Il candidato a sindaco

Centrosinistra

Domani, lunedì 28 giugno, la direzione comunale del Pd dovrà decidere in via definitiva chi sarà il candidato a sindaco. Sono giorni di confronto serrato. Dopo l’incontro di Roma, tra Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad con il responsabile enti locali nazionale Francesco Boccia, nulla è più trapelato dai confronti di questi giorni. Le ipotesi sul tavolo sono due. Un accordo tra i due candidati, oppure le primarie. Non è un mistero che buona parte del gruppo dirigente del Pd non voglia le primarie ed auspichi una soluzione condivisa. Non semplice, tuttavia, anche perché una parte importante dell’elettorato del Pd e del centrosinistra chiede, invece, le primarie a gran voce. La discussione di questi mesi è stata tutta politica e non certo per le smanie di potere di Sadegholvaad o Petitti. Per questa ragione la soluzione non può che essere tutta politica. Se permane la linea solo della continuità amministrativa rispetto all’attuale amministrazione Gnassi, senza cogliere esigenze di profondo cambiamento che derivano in primo luogo da una pandemia che ha cambiato per alcuni aspetti l’economia e richiede agganci con il PNRR nazionale, difficilmente sarà possibile un accordo. In questo caso l’unica soluzione sarebbero proprio le primarie. Viceversa, se si condividesse la necessità di una nuova fase politica amministrativa da affermare nella prossima legislatura, la soluzione potrebbe essere più vicina. Lunedì sera vi sarà una risposta. Oltre non si può attendere, ma soprattutto deve essere una risposta chiara e facilmente leggibile e condivisibile dall’elettorato del Pd e del centrosinistra. La presenza di Francesco Boccia alla riunione del Pd di Rimini conferisce una ufficialità che non lascia spazio a molte interpretazioni. Si decide. D’altra parte, dopo l’intervento del regionale Pd che non ha portato ad una soluzione, l’intervenuto d’imperio del nazionale del Partito Democratico non lascio spazio ad ulteriori rinvii.

 

Centrodestra

Poteva essere l’occasione per il centrodestra riminese per schierare il candidato a sindaco in anticipo sul centrosinistra. Non sarà così (primarie permettendo) e salvo colpi di scena dell’ultima ora. La situazione nel centrodestra pare alquanto complicata. I candidati sul tavolo aumentano ogni giorno. L’ex sindaco di Bellaria Ceccarelli, il presidente di Confcommercio Indino, l’esponente della Lega Ravaglioli, l’onorevole sempre della Lega Raffaelli. Più altre candidature di contorno. L’art director principale per smistare il traffico delle candidature è l’onorevole Jacopo Morrone della Lega. Morrone ha anche un’altra caratteristica: è di Forlì e conosce le dinamiche riminesi non in modo approfondito. Il risultato si vede. Proporre l’ex sindaco di Bellaria Ceccarelli a sindaco di Rimini sembra uno scherzo. Non per la persona di Ceccarelli, ma per logiche  geopolitiche. Non abita a Rimini, non lavora a Rimini e per di più si porta sulle spalle 10 anni da sindaco a Bellaria, risulta essere difficilmente compreso dall’elettorato riminese, compreso quello di centrodestra. Infatti Fratelli d’Italia e Forza Italia non sono affatto d’accordo sulla candidatura Ceccarelli. La seconda ipotesi è quella del presidente di Confcommercio Gianni Indino. Il senatore Barboni (Forza Italia) l’ha definito “il nostro Guazzaloca” riferendosi alla candidatura che permise nel 1999 di far vincere a Bologna il centrodestra. La Lega considera questa candidatura troppo poco alternativa al centrosinistra, anche per l’incarico che Indino ricopre attualmente di presidente del Caar. Si tratta di una nomina fatta dal sindaco Gnassi. Poi sul tavolo del centrodestra ci sono le candidature politiche, con Alessandro Ravaglioli in testa. Alla fine è molto probabile che tutto venga deciso a Roma, sia per Bologna (pur’essa ancora senza candidato) che per Rimini. Per il centrodestra comunque una certezza rimane. E’ Lucio Paesani, che continua la sua campagna elettorale aprendo sedi e promuovendo iniziative in tutto il territorio comunale.

Enzo Ceccarelli ex sindaco di Bellaria e Gianni Indino presidente del Caar

Maurizio Melucci