Spinelli verso Roma, Gnassi candidato naturale del centrosinistra. E Indino è un disco rotto
23 Luglio 2022 / Maurizio Melucci
Elezioni 25 settembre. Una pagina nera della storia repubblicana
Una campagna elettorale inedita nel clou del periodo estivo. Partiti che sono costretti a rinviare le ferie. Forze politiche che sono alle prese con la riduzione dei parlamentari: da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato. Collegi più grandi. Minori posti per molte forze politiche, a iniziare dai 5 Stelle. L’unico aspetto positivo di una delle crisi più incomprensibili della storia d’Italia è che sarà una campagna elettorale breve con il governo Draghi che potrà andare oltre alla classica ordinaria amministrazione. Per il resto una pagina nera della storia repubblicana. I responsabili sono noti. 5 Stelle che hanno innescato la crisi, Lega e Forza Italia che l’hanno conclusa. Pochi interessi di parte (tra cui taxisti e balneari) cancellano un presidente del consiglio autorevole e capace.
Elezioni 25 settembre. Domenica Spinelli pronta per Roma
Le candidature. Tempi stretti e collegi larghi. A Rimini vi è un collegio uninominale per la Camera che coincide con la provincia e un collegio senatoriale che comprende anche Cesena e Forlì. Il centrodestra ha due onorevoli uscenti: Elena Raffaelli della Lega alla Camera dei deputati e Antonio Barboni di Forza Italia al Senato. I 5 Stelle: Giulia Sarti alla Camera (al secondo mandato) e Marco Croatti al Senato (primo mandato). Non vi sono eletti del centrosinistra. Evidente che la situazione più complicata è in casa del centrodestra. Due onorevoli al primo mandato che sono pronti alla ricandidatura e due ex sindache del centrodestra che attendono fiduciose, Renata Tosi e Domenica Spinelli. Tra le due signore vi sono due differenze sostanziali.
Primo, Renata Tosi ha perso le elezioni, Domenica Spinelli le ha vinte. Secondo, l’ex sindaca di Coriano (attuale vicesindaca) è iscritta a Fratelli d’Italia da tempo. Renata Tosi è rimasta nell’area del civismo. Facile pensare che alla fine sarà Giorgia Meloni a trovare un seggio a Roma per “Mimma”.
Elezioni 25 settembre. Andrea Gnassi è il candidato giusto per il centrosinistra
Il centrosinistra non ha eletti uscenti. Questo rende tutto più semplice (almeno dovrebbe). Dico subito che la candidatura del centrosinistra per il collegio della Camera va fatta rapidamente. Una candidatura “espressione forte del territorio e di un centrosinistra capace di parlare a un mondo vasto” (cit. Jamil Sadegholvaad). D’altra parte, la linea del Pd di queste ore è chiara. Candidare sindaci, o ex tali da poco, oltre a forze dell’associazionismo e del volontariato. Molto probabile a Bologna la candidatura dell’ex sindaco Virginio Merola. Mi pare che a Rimini vi sia una candidatura “naturale”. Andrea Gnassi ex sindaco da poco tempo, ha il profilo giusto per la sfida nel collegio uninominale della Camera dei Deputati di Rimini. La mia libertà di pensiero nei confronti di Gnassi non mi impedisce di criticarlo quando ritengo che sbagli ma al tempo stesso non mi impedisce di valutare i punti di forza della proposta che sto avanzando. Sindaco per 10 anni, eletto al secondo mandato al primo turno con una coalizione vasta. So benissimo che si tratta di un collegio a rischio sconfitta con le proiezioni dei sondaggi e delle ultime elezioni. I sondaggi e le proiezioni però sono solo una fotografia del passato e non certo un oracolo che prevede il futuro. Proprio perché è un collegio contendibile dal centrodestra, dobbiamo mettere in campo la candidatura migliore a disposizione del centrosinistra. Non abbiamo tempo per esperimenti o per fare conoscere nuovi candidati. Non sarà semplice fare accettare la candidatura a Gnassi. Per esperienza personale quando si trattò della sua candidatura alle primarie per il sindaco di Rimini nel 2010 chiese molteplici garanzie per un successo finale. Questa volta le garanzie sono le stesse. Un Pd compatto e un’area vasta che può sostenerlo.
Indino di Confcommercio a senso unico sempre contro i dipendenti
Gianni Indino presidente della Confcommercio di Rimini deve esternare ogni giorno o quasi su due argomenti che gli stanno a cuore. Le discoteche che subiscono la concorrenza “sleale” dei chiringuito e il personale che non si trova in alberghi e ristoranti. Un disco rotto, soprattutto sul personale. Sempre colpa dei ragazzi che non hanno voglia di lavorare, del reddito di cittadinanza e sempre a chiedere interventi per sostenere le imprese. Le ultime proposte fatte da Indino sono le seguenti: “Abbassamento del cuneo fiscale, rivisitazione del reddito di cittadinanza, apprendistato più vicino alle esigenze delle imprese, sostegno ai lavoratori stagionali per rendere più attrattivo l’impiego presso le nostre aziende turistiche, istituti contrattuali più rispondenti alle esigenze di flessibilità delle imprese, solo per citare alcune delle misure su cui devono imperniarsi nuove politiche sul tema del lavoro, perché oggi, come stiamo toccando con mano in Riviera, non c’è un Piano B a questo, se non mettendo in discussione il nostro modello turistico alle propria fondamenta”. Proposte a senso unico. In particolare colpisce la richiesta di più flessibilità nei contratti di lavoro che tradotto significa “lavori quando mi servi”. Una riproposizione dei voucher che tanto hanno contribuito al lavoro precario nel passato.
Indino si dimentica come al solito la parte più preoccupante del nostro sistema di imprese. Quelle che evadono fisco, contributi e aggirano contratti di lavoro. Sono queste aziende che fanno concorrenza sleale alle imprese in regola. Due giorni fa, in contemporanea con l’ultima geremiade indiniana i Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro hanno fatto un bilancio della loro attività: “Lavoro in nero in 8 ditte su 14 controllate. Recuperati imponibili di contribuzione per oltre 100mila euro”. La Confcommercio di Indino si concentri anche su questi numeri a dir poco desolanti, invece di fare solo “prediche” e sempre agli altri.
Maurizio Melucci