HomeIl corsivoItalia vostra


Italia vostra


5 Dicembre 2016 / Nando Piccari

Dopo i due bellissimi risultati elettorali di Austria e San Marino, la sconfitta del Sì in Italia ha clamorosamente smentito la famosa regola del “non c’è due senza tre”. A meno che non vogliamo sconfinare nello sport, e allora “il tre” assume i contorni delle brillanti vittorie di Crabs Basket e Rimini Calcio.

Non sono mai stato, né mi sento tuttora un “renziano organico”, ma non ci vuol molto a riconoscere che il discorso pronunciato stanotte in televisione lo eleva di molte spanne al di sopra dei personaggi politici attualmente in auge.

Renzi ha anche usato espressioni misurate e di garbo nei confronti della vincente “accozzaglia del no”. Invece io, non avendo doveri né funzioni che mi impongano di fare altrettanto, posso permettermi di “andare giù pari”, come suol dirsi; senza dover mascherare o annacquare delusione e “civile rancore”.

Ha vinto l’Italia dei ciarlatani che una volta si limitavano a starsene rintanati in certi bar di terza categoria; mentre oggi, col soprannome di populisti, “sono entrati in società”: un po’ grazie al finto egualitarismo dei social; un po’ perché introdotti nei salotti buoni da attricette alla Ferilli o da intellettuali civettuoli e insieme rumorosi

Ha vinto l’Italia che si fa guidare dal “servilismo a mezzo stampa” di quotidiani spanditori di letame giornalistico quali Camerier Travaglio, o il mefistofelico Sallusti, o i lottatori di sumo Feltri e Belpietro.

Ha vinto l’Italia di quelli che, avendo già scoperto complotti in ogni dove (dalle scie chimiche ai chip sottopelle; dai vaccini, causa di autismo, ai grattacieli fatti saltare l’11 settembre dagli Americani stessi), non potevano non lanciare un ridicolo allarme anche in occasione del referendum: le matite non indelebili! Fornite ad ogni seggio per consentire a “quelli del sì” di cancellare a piacimento i no conteggiati durante…gli affollatissimi scrutini delle schede. Cosicché non sono mancati i fresconi che, muniti di gomma e corroborati dall’immancabile sostegno del Codacons, o Codecaz che dir si voglia, hanno creato un indicibile caos ai seggi, del quale in un Paese normale sarebbero ora chiamati a rispondere.

Ha vinto l’Italia della “casta dei tromboni” cui appartengono Zagrebelsky e Rodotà, strapagati con pubblico danaro; alla pari delle Gabanelle saccenti e dei giullari alla Zoro di Gazebo, eroi della “casta televisiva”.

Ha vinto l’Italia dei voltagabbana ritrovatisi stanotte a festeggiare in casa Stumpo. Oggi, mentre Renzi salirà al Quirinale, loro scenderanno metaforicamente nei bassifondi in cui alberga la destra neo-fascista e razzista, con D’Alema e Bersani in testa e Smuraglia, Vendola, Camusso e Landini al seguito, a ritirare gli altrettanto metaforici “trenta danari di mala-politica” di loro spettanza.

Ha vinto l’Italia del grullismo cialtrone che è stato capace di irridere il grave handicap di Boccelli («vota sì perché di Renzi si fida ciecamente»), come quello di Alex Zanardi («Vota sì? Lo credevo più “in gamba”»); e di condividere in allegria l’odiosa volgarità della direttiva impartitagli dal suo facoltoso padrone, Beppe Grillo: «Votate con l’intestino, senza cagarvi addosso».

Insomma, ha vinto l’Italia che vogliono quanti hanno votato no. Un’Italia verso la quale non riesco a nutrire alcun rispetto. Perché non mi piace e anzi mi fa alquanto schifo.

Nando Piccari


articolo precedente
articolo successivo