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12 giugno 1932 – Viene inaugurata la ferrovia Rimini – San Marino


12 Giugno 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO

Il 26 marzo 1927 viene firmata una convenzione italo-sammarinese per realizzare la linea ferroviaria elettrificata Rimini – San Marino, la cui costruzione ed esercizio sono affidati alla Società Veneto-Emiliana di Ferrovie e Tramvie (SVEFT) con regio decreto 26 novembre, n. 3092, poi convertito con la legge 8 luglio 1929, n. 1229. Il costo è sostenuto interamente della stato italiano.

Tracciato_Rimini-San_Marino

I lavori per la sua costruzione iniziano il 3 dicembre 1928, impiegano 3000 operai e terminano appena tre anni dopo. La ferrovia viene inaugurata il 12 giugno 1932 dal Ministro per le Comunicazioni del Regno d’Italia, Costanzo Ciano, padre del Galeazzo che due anni prima aveva sposato Edda, figlia primogenita di Benito Mussolini.

Il ministro Costanzo Cianio inaugura la ferrovia Rimini - San Marino

Il ministro Costanzo Ciano inaugura la ferrovia Rimini – San Marino

La linea viene colpita dal bombardamento di San Marino del 26 giugno 1944; dal 4 luglio dello stesso anno non effettua più servizio regolare. L’ultima corsa avviene nella notte tra l’11 e 12 luglio 1944. Il treno era trainato dall’elettromotrice AB 04 ed era composto da due carrozze: la B 71, di terza classe, e l’AB 51, di prima e di terza classe. Nei pressi della Galleria Ca’ Vir, è visibile la carrozza di III classe B 71.

La AB 03 presso la galleria Montale (nel tratto ripristinato) a poca distanza dal capolinea

La AB 03 presso la galleria Montale (nel tratto ripristinato) a poca distanza dal capolinea

Durante e dopo i combattimenti della Linea gotica (agosto – settembre 1944), le gallerie diventano rifugio per sfollati.

Sfollati a San Marino

Sfollati a San Marino

Nonostante le molte richieste e i costi tutto sommato limitati per una riattivazione della linea, dopo molte indecisioni si sceglie alla fine di sostituire la ferrovia con una superstrada. Il tratto italiano viene completamente smantellato tra il 1958 e il 1960.

Lunga circa 32 km su di un dislivello di oltre 600 metri,di cui 19,810 in territorio sammarinese e i restanti 12,230 in territorio italiano, la linea ferroviaria era a scartamento ridotto, da 950 mm.

Per la costruzione vennero scavate 17 gallerie, di cui due elicoidali. Furono costruiti anche tre ponti, tre viadotti, un cavalcavia e un sottopasso. Per l’intero tragitto, il treno impiegava circa 53 minuti.

Il treno per San Marino in partenza dalla stazione di Rimini

Il treno per San Marino in partenza dalla stazione di Rimini

La linea partiva dal binario 1 est della stazione di Rimini, per proseguire oltre le Officine Grandi Riparazioni e svoltare a destra alla fermata di Rimini Marina.

La stazione di Rimini Marina sorge tutt’ora in viale Pascoli. Si componeva di un fabbricato viaggiatori (ancora esistente) e dell’officina manutenzione rotabili. La rimessa per le elettromotrici a causa dei gravi danni bellici venne abbattuta. Era la stazione più grande della linea; dopo gli utilizzi più svariati – per un periodo vi si tennero gli esami per il rilascio della patente di guida – è diventata sede di un vivaio, gestito da una cooperativa sociale.

Nei decenni si è parlato molto di un recupero della linea, almeno come percorso ciclabile attrezzato che utilizzi un percorso ferroviario ormai irrimediabilmente compromesso e spezzettato da interventi privati più o meno legali. Tutte idee rimaste finora sulla carta. L’ultimo progetto per ripristinare almeno una tratta in territorio sammarinese, con sostanzioso contributo finanziario italiano, è stato presentato nel 2022 dall’allora ministro Massimo Garavaglia e dal segretario di stato Pedini Amati, finanziato con 2 milioni di euro a due giorni dalle elezioni italiane. Il recupero della stazione di Rimini Marina è stato inserito nel Piano triennale dei Lavori Pubblici 2023-2025 del Comune di Rimini con un progetto denominato “Fiori e tragitti”.

La stazione di Rimini Marina in viale Pascoli, oggi

La stazione di Rimini Marina in viale Pascoli, oggi