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Tre medici davanti al giudice monocratico di Rimini


Muore dopo l’intervento: chiesta la condanna per l’anestesista


8 Giugno 2023 / Redazione

Nel novembre del 2017 una donna giuliese si sottopose ad un intervento di decompressione spinale nella casa di cura Montanari di Morciano. Durante l’intervento, avviato nella mattinata e condotto da uno specialista in neurochirurgia e chirurgia spinale, si verificarono, dopo alcune ore, delle complicanze e per questo Regina Di Silvestre fu trasferita, in ambulanza all’Ospedale di Rimini. Viste le gravi condizioni fu ricoverata nel reparto di rianimazione, ma dopo tre giorni di agonia la donna giuliese morì nel nosocomio di Rimini.

I familiari della vittima, il marito e le tre figlie, decisero di fare luce sull’accaduto ed a tal fine fu incaricato l’avvocato Claudio Iaconi, esperto in materia di colpa medica.

Furono svolte indagini difensive ed interessata la Procura della Repubblica di Rimini che dispose il sequestro del carteggio clinico nonché l’esame autoptico.

Regina Di Silvestre

Un’indagine lunga e accurata che ha portato a processo tre medici della Casa di Cura ‘Montanari. Il medico chirurgo, l’aiuto medico chirurgo, e l’anestesista.

Secondo il PM la paziente giuliese sarebbe stata collocata in maniera impropria sul lettino della sala operatoria e senza alcun accorgimento necessario a monitore le perdite ematiche e la pressione arteriosa. Non sarebbe stato, inoltre, somministrato neanche un quantitativo sufficiente di soluzione fisiologica e, soprattutto, al mancato risveglio della paziente, non sarebbero state adottate tempestivamente tutte le misure rianimatorie, determinando a Regina Di Silvestre uno stato prolungato di ipotensione che l’ha mandata in coma profondo e shock, e dopo tre giorni, ne ha causato la morte.

Ora siamo alle ultime battute del processo. La procura ha chiesto l’assoluzione dei due medici nei confronti dell’anestesista (difeso dall’avvocato Francesco Pisciotti) è stata chiesta una condanna a sei mesi.