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"Il cordoglio imposto senza confronto"


Rimini, il consiglio Comunale si divide su Berlusconi. Gloria Lisi esce dall’aula


14 Giugno 2023 / Redazione

Sulla figura di Silvio Berlusconi il Consiglio Comunale di Rimini si divide.

Gloria Lisi contesta il momento di cordoglio osservato in apertura di seduta ieri sera (13 giugno), in mancanza di un  avviso preventivo ai capigruppo da parte della presidente del Consiglio Comunale  Giulia Corazzi.

Ma la polemica di Gloria Lisi va ben oltre il minuto di silenzio del consiglio comunale. Infatti l’ex vicesindaca di Rimini ha anche contestato la proclamzione del lutto nazionale. Scrive in un posto su FB:

“Oggi ho firmato convintamente una petizione dal titolo “no al lutto nazionale per la morte di Berlusconi“, in merito alla decisione del lutto nazionale in occasione dei funerali di Silvio Berlusconi mercoledì 14 giugno, e pur nel rispetto della pietas che deve esser riservata a qualsiasi essere umano che lascia questo mondo, mi pare eccessivo decretare il lutto nazionale per una persona che ha praticamente sdoganato l’utilizzo del corpo delle donne e del fenomeno della prostituzione.
Questa sera alle 19,00 circa inizia il Consiglio comunale e la Presidente annuncia un momento di cordoglio per la morte di Berlusconi . Ora, innanzitutto mi sarei aspettata che la Presidente, essendo espressione di tutto il Consiglio, sia della maggioranza che dell’opposizione, avrebbe prima di fare un annuncio come questo, chiesto il parere di tutti i Capigruppo. Così non è stato.
Questa mancanza di rispetto dei nostri singoli ruoli, espressione dei cittadini che ci hanno eletti democraticamente, mi ha veramente spiazzata. Per me è stato un gesto non solo arrogante e prepotente, ma anche vile e violento.
Si sono alzati tutti e io, lo ammetto, mi sono trovata talmente a disagio che mi sono fiondata fuori dall’aula in un microsecondo. Avrei anche potuto immaginare che una richiesta del genere sarebbe stata proposta da un Consigliere di un partito di centro destra, ma che arrivasse dalla Presidente del Consiglio è stato talmente assurdo che non sono nemmeno riuscita ad intervenire per dichiarare apertamente la mia contrarietà.
Questa per me non è essere di sinistra, mi ha fatto ricordare in un lampo i motivi per i quali avevo smesso di votare PD qualche anno fa.
Alzarsi in piedi per un uomo che ha sempre utilizzato le donne a suo piacimento e ha veicolato in tutto il Paese come assolutamente normale poter pagare i corpi delle donne trattati come merce, è stato veramente uno spettacolo vergognoso ed indecoroso! Mi dispiace che un’amministrazione che si professa di sinistra abbia non solo permesso, ma si sia resa parte attiva di uno scenario del genere . I miei valori femministi e di libertà di opinione che per anni si è sentita vittima di conflitti di interessi personali perpetrati impunemente, non può accettare che sia avvenuto. Sono rimasta tanto più delusa dai tanti cattolici che come me dovrebbero avere il massimo rispetto dei corpi femminili e delle leggi del nostro Stato, sono rimasta delusa di chi si professa femminista ed è schiava e abbassa la testa senza porre nessuna opposizione. Sono rimasta anche delusa da chi difende i diritti delle persone omosessuali e si alza in piedi per un uomo che li ha sempre apertamente sbeffeggiati.
L’ipocrisia è scesa in aula ed è stato veramente un bruttissimo spettacolo.”