Home___primopianoQuando mi sfuggì la nipote e Berlusconi si prese la zia

Quel cantante carino del Caffè Concerto Sombrero


Quando mi sfuggì la nipote e Berlusconi si prese la zia


18 Giugno 2023 / Giuliano Bonizzato

Beh, tra le tante autorevoli rievocazioni del Berlusconi statista, imprenditore, dirigente sportivo e chi più ne ha più ne metta, lasciate che piazzi anche la mia. Modesta, casalinga, ma, insomma, tutto fa brodo.

Quando diversi anni fa il Silvio Nazionale tenne una conferenza stampa al Grand Hotel di Rimini, ci tenne a informarci che, da giovane, aveva fatto la stagione come cantante al nostro Caffè Concerto Sombrero. Precisando che, in quei ruggenti anni sessanta, i birri riminesi lo avrebbero addestrato così bene nelle tecniche di approccio, che a un certo punto si era trovato in seria difficoltà a scaglionare gli appuntamenti….
Fu allora che ricordai, in un lampo che… Ma andiamo per ordine.

Quell’estate, mi ero preso una cotta… autolesionista per una diciottenne francese bellissima ma puro giglio se paragonata alle emancipate nordiche che sciamavano festose, a centinaia, dai charter che atterravano a Miramare ogni settimana. Così che tra noi c’era stato solo un bacio troppo veloce tra due capanni zona bagnino 15 e un po’ di piedino durante un giro in moscone controllato da riva dall’onnipresente zia, una bellona su quarantacinque sempre truccatissima anche sotto il solleone. Insomma ancora una volta mi stavo complicando la vita in un periodo in cui i miei amici del Bar Azzurro folleggiavano con svedesi, danesi, e norvegesi a rotazione compilando addirittura le statistiche e le classifiche degli imbarchi…dalle quali io ero sempre regolarmente escluso.

Già. Perche, a vent’anni, avevo un grave difetto. Mi innamoravo a prima vista… E poi stavo con lei fino alla partenza… A farla breve. Quella sera avevo fatto una cosa che, per un ragazzo riminese, rappresentava una vergogna inconfessabile. Ero andato, per la prima volta nella mia vita a prendere il gelato al Caffè Concerto del Sombrero! Ovviamente al seguito di nipotina e zia. La quale zia (e qui veniamo al punto) si mangiava con gli occhi un magrolino capellone e anche piuttosto carino, che cantava con grazia al microfono le canzoni di Yves Montand e di Gilbert Becaud… Ascoltai anch’io volentieri quella musica… Fino a quando si sedette con noi il ragazzo di Marie Helene arrivato fresco fresco da Parigi… Basta. Abbandonai per K.O. tecnico alla prima ripresa.

E all’Embassy, sul tardi, dove ero entrato per un giro di consolazione, chi ti vedo, a far guancina durante il ‘quarto d’ora azzurro’ con la bella tardona, piu’ alta di lui di dieci centimetri, nonostante lei avesse i tacchi bassi e lui gli stivaletti? Manco a dirlo. Il cantante carino del Sombrero.

Ciao Berlusca. Ormai ti ho perdonato il massacro delle piccole emittenti locali di cui fui il legale, quando hai genialmente bypassato con l’aiuto di Craxi il dettato della Corte Costituzionale che consentiva le trasmissioni via etere solo in ambito locale (e c’è ancora qualcuno che si chiede come hai fatto…).
Acqua passata. Mors omnia solvit. Come si è visto bene in questi giorni.

Piuttosto se per caso sei finito dove si balla il Bunga Bunga, non esagerare con le belle diavolesse. Minosse ti potrebbe mandare un avviso di garanzia e allora sarebbero diavoli amari! Se invece ti hanno sistemato sulla nuvoletta, insisti perché ti facciano almeno sedere accanto a Juliette Greco. Per cantare con lei ‘Sous le ciel de Paris’, ‘le Feuilles mortes’, ‘Paris canaille’, ‘Embrasse moi’ ...E tutto il repertorio di quella donna stupenda. Che poi da cosa nasce cosa…

Dai, che anche questa volta ce la fai!

Giuliano Bonizzato

(Immagini: Oggi.it, Archiviofotografico Biblioteca Gambalunga Rimini)