Rimini mantiene saldo il suo legame con il mare, tenendo vivi i ricordi e le tradizioni anche grazie a rievocazioni storiche marinare come quella della pesca “alla tratta”, che ogni anno l’associazione ONLUS “Rimini per tutti” organizza per rivivere l’attività corale dei borghi marinari di un tempo.
Domenica 25 giugno si potrà riscoprire questa antica tradizione assistendo e partecipando alle operazioni di pesca alle ore 10 sulla spiaggia di Rimini sud, al Bagno 106b CocoBeach.
Per l’occasione si potrà essere coinvolti nella preparazione della ‘calata’ e nel ritiro delle reti. Al termine della rievocazione gli organizzatori offriranno una degustazione di pesce con sardoncini e alici marinate, piadina e vino dei colli riminesi.
Questa tecnica di pesca “povera” – in uso fino agli anni Cinquanta del secolo scorso – prevedeva l’uso di una grande rete che da un lato doveva strisciare sul fondo con l’ausilio di piombi, mentre l’altro lato, teso verso la superficie, veniva dotato di galleggianti (sugheri). Se un capo restava fissato sulla battigia, l’altro capo, con l’aiuto di una piccola barca, veniva portato in acqua creando un ampio semicerchio, sino a tornare a terra. A questo punto, i pescatori, immersi nell’acqua in due file distinte, iniziavano a recuperare le due cime e, legandosi in vita il crocco (e’ croc), tiravano a terra la rete che, strisciando sul fondale, intrappolava il pesce rimasto all’interno del semicerchio.
Per saperne di più, il percorso alla scoperta delle tradizioni della pesca prosegue con il Museo diffuso della Marineria riminese. Questo “museo senza barriere” inizia il suo racconto espositivo dalle sponde del fiume Marecchia, Lungofiume degli artisti e dei capanni da pesca di San Giuliano mare, dove, alcune plance appositamente installate illustrano con immagini e testi la storia della Marineria locale. (info: www.museicomunalirimini.it/it/museo-diffuso-marineria-riminese).
Altra tappa il Museo della Piccola Pesca e delle Conchiglie “E’ scaion” a Viserbella. Qui sono conservati documenti d’epoca sugli usi e costumi marinari e vecchi attrezzi da pesca tipici della marineria, vecchie barche pescherecce restaurate e un’importante collezione di conchiglie, la Collezione Capici, la più importante raccolta del Mediterraneo. Il museo è aperto nelle serate estive, il martedì mercoledì e venerdì dalle 20.30 alle 23.00, ed effettua visite anche su richiesta per piccoli gruppi e scolaresche, con ingresso libero (Info: www.escaion.it).