Home___primopianoPanna gratis o no: ma Rimini sta con Roma o con Milano?

La disputa scatenata da Zerocalcare non può lasciare indifferente la capitale del gelato


Panna gratis o no: ma Rimini sta con Roma o con Milano?


25 Giugno 2023 / Lia Celi

Il tempo della neutralità è finito, la questione è cruciale e Rimini deve prendere una posizione netta. Non stiamo parlando né della guerra in Ucraina, né della maternità surrogata, né del toto-commissario alla ricostruzione in Emilia-Romagna, nomina incagliata perché a Lega e a Fratelli d’Italia preme più raggranellare consensi che accelerare il risanamento delle zone alluvionate.

No, per carità, parliamo di un tema concreto, comprensibile a tutti, che non ci costringe a improvvisarci esperti di geopolitica o di bioetica o di intrighi di palazzo con la quasi certezza di dire qualche fesseria: trattasi della disfida della panna, o meglio, del supplemento panna, gratuito o no a seconda delle gelaterie.

Un conflitto inizialmente romano-milanese innescato dalla serie Netflix firmata Zerocalcare, Questo mondo non mi renderà cattivo, sequel di Strappare lungo i bordi. Nella poetica dell’artista di Rebibbia il gelato è una costante e “annamo a pijà er gelato” una specie di slogan. Ora, in un episodio di Questo mondo sulla lavagna del gelataio si legge chiaramente “La panna è gratis perché non siamo a Milano”: a Roma infatti l’aggiunta panna montata, per chi la vuole, è già compresa nel prezzo del cono o della coppetta.

Tanto è bastato per far scattare come un sol uomo i gelatai milanesi, che hanno rivendicato la correttezza del sovrapprezzo di cinquanta centesimi per la panna, che costa sia come materia-base che come lavorazione, quindi chi la vuole deve pagarla. La reazione dei meneghini ha suscitato l’ironia dei colleghi romani, che hanno tacciato i nordici di aridità e attaccamento al soldo.

Un celebre gelataio della Capitale, pur rimarcando l’aumento spaventoso della materia prima, ha parlato addirittura di «lato emotivo della panna montata» che si perderebbe se venisse fatta pagare mezzo euro in più. Il milanese può accettarlo, il romano no: per lui la panna dev’essere sempre gratis, anche nel caffè.

E Rimini, la città del Sigep, la casa madre della Romana, la località col miglior rapporto gelaterie eccellenti per abitante, che parte sta? Si direbbe che tenga i piedi diplomaticamente in due staffe: c’è chi la panna la offre e chi la fa pagare. Dipende dal tipo di panna (il ciuffetto erogato dalla macchina probabilmente è meno costoso della super panna vellutata e consistente che si preleva con la paletta da una vaschetta) o dalla politica della gelateria, che se chiedi l’aggiunta-panna magari carica meno il cono con gli altri gusti, così alla fine i conti tornano senza bisogno di sovrapprezzi.

Ma dietro il dilemma suscitato da Zerocalcare c’è un problema ontologico: dobbiamo considerare la panna montata un gusto al pari degli altri o una semplice guarnizione? Aristotelicamente parlando: rispetto al gelato la panna montata è sostanza – cioè, anch’essa gelato – o accidente, ossia qualcosa che può esserci o non esserci senza cambiare la natura del gelato?

Perché nel primo caso il sovrapprezzo è accettabile (è un gusto in più rispetto ai due o tre previsti dalla tipologia di cono o coppetta prescelti), nel secondo un po’ meno, specie se si tratta di una spalmatina insignificante.

Ho il sospetto che sollevare questa diatriba sia il modo giusto per diventare persona non grata in tutte le gelaterie, quindi mi fermo subito. Oltretutto, lo confesso, anche senza scomodare la filosofia ho un rapporto complicato con la panna montata: la trovo una delle cose più buone dell’universo, e allo stesso tempo non riesco a gestire la sua delicatezza struggente. Fa meno resistenza alla lingua e al cucchiaio rispetto al gelato sottostane, ed è meno fredda. Il contatto con la bocca è così soffice, vanigliato e coccoloso, che vorrei durasse all’infinito. Invece finisce sempre troppo presto, e quando raggiungo il gelato, più denso e consistente, la lingua prova un piccolo choc. Anche se il gelato è buonissimo mi resta nostalgia della panna che ho appena divorato.

Allora meglio rinunciare del tutto alla panna, gratis o no, e mangiare un gelato-gelato, tutto sostanza e niente accidenti, da persona matura. Oppure comprare una mega coppa monogusto panna montata e consumarla beatamente. Con tanti saluti ad Aristotele e a Zerocalcare.

Lia Celi