Pane al pane … e vino al vino.

Democristiani o comunisti. Tertium non datur.

Sono nazional-popolare da sempre, cresciuto all’ombra del campanile che ha fatto il nonno di Jamil.

Maestre Pie, Salesiani percorso scontato per il figlio del fornaio, quando anche le galline a Cerasolo e a Mulazzano facevano le uova rosse.

Arrivo al punto, visto, nonostante Paolo Zaghini, che di Politica non voglio parlare, almeno per il momento.

Se sei di Rimini, e anche come me, dell’agro dei Malatesti, devi sostenere i prodotti locali, e non fare il cocale.

Dalla saraghina alle poveracce, dalla Piada allo squacquerone, dal brodetto dla Catolga ai grani antichi della Valmarecchia, dalle patate di Montescudo alla mora romagnola, dai formaggi della Valconca alla Ambra di Talamello, dal bustrengo del fornaio anarchico all’olio extravergine, di cui deteniamo l’unico primato a livello regionale nell’agro-alimentare.

Per il vino, mi limito a ricordare che parlavo e scrivevo di Coriano, la Montalcino della Romagna, nel secolo scorso.

Rurali sempre.

Enrico Santini

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