Rimini: 71enne morta dopo intervento, il chirurgo Gianluca Garulli assolto con formula piena
8 Luglio 2023 / Redazione
Il Tribunale di Rimini ha assolto il dottor Gianluca Garulli dall’accusa di omicidio colposo. Era finito sotto processo per colpa medica dopo il decesso, 6 anni fa, di una paziente 71enne che era stata operata dal direttore dell’unità operativa di Chirurgia generale dell’ospedale Infermi di Rimini. Garulli aveva rimosso un una massa tumorale di quasi 2,5 kg sul rene.
Operazione complessa e perfettamente riuscita, secondo il medico, che ha sempre sostenuto di aver scrupolosamente applicato tutti i protocolli e le precauzioni. Ma poche ore dopo le condizioni della paziente si erano aggravate ed era stata trasferita in Rianimazione, dove non si era più ripresa. Il dcesso era stato segnalato alla magistratura dalla stessa Azienda sanitaria. I consulenti del Pubblico ministero avevano sostenuto che era stata colpita da uno shock emorragico, nel qual caso si sarebbe dovuto di nuovo intervenire, come invece non fu fatto.
A seguito di ciò il PM aveva chiesto per il primario una condanna a un anno e quattro mesi, mentre le parti civili le parti civili, i due figli e il compagno della signora, rappresentati dagli avvocati Alessandro Gamberini del foro di Bologna e Marco Maestri del foro di Rimini, avevano richiesto un risarcimento di 250mila euro.
Ma oggi il giudice monocratico di Rimini è stato di tutt’altro avviso ed ha assolto con formula piena il 61enne Garulli, difeso dagli avvocati Gianluca Brugioni e Matteo Zucconi del foro di Rimini, accogliendo dunque la ricostruzione dei consulenti nominati dai legali difensori: Pierpaolo Balli e Gianluigi Melotti avevano infatti documentato che al termine dell’intervento e all’insorgere dei primi problemi tutte le procedure pracauzionali erano state attivate, ma senza riscontrare alcuna emorragia. A sostegno di ciò erano state esibite foto scattate in quell’occasione e ascoltati come testimoni sia i componenti dell’equipe medica sia i quelli di Rianimazione. Alla lettura della sentenza Garulli è scoppiato in un pianto liberatorio.
“Pur nella drammaticità di questa vicenda e nel massimo rispetto per il dolore dei familiari – afferma l’avvocato Brugioni – riteniamo che il dottor Garulli abbia agito con massima professionalità, facendo tutto ciò che era in suo possesso per salvare la vita della paziente. Senza dimenticare che stiamo parlando di un intervento chirurgico estremamente delicato e complesso, che prevede il 10% di mortalità, portato tra l’altro a compimento in maniera ottimale. Le cause del decesso sono da ricercare in una molteplicità di fattori”.