La stagione turistica è iniziata e da tutta Italia tantissimi giovani sceglieranno Rimini come meta delle loro vacanze.Come riportato da Stefano Bonini di Trademark Italia, il nostro territorio vale il 3-4% di tutto il movimento turistico italiano. E’ del 13 luglio la notizia che incorona Rimini come destinazione balneare preferita dagli italiani, seconda solo dietro a Roma come meta ricercata attraverso il portale di Booking.com.
Mi piacerebbe che la nostra città fosse sia per i nostri turistiche per i nostri cittadini ed in particolare, per i più giovani, un luogo di divertimento sano e in sicurezza. Penso che ci siano tre categorie strategiche da tutelare, valorizzare e promuovere affinché le persone continuino a scegliere Rimini come destinazione turistica e sono: i gestori di discoteche, di ristoranti e delle spiagge, a queste ne aggiungerei un’altra che sono i gestori dei chiringuito, in realtà questa non può essere una categoria in quanto soltanto il gestore del bar/ristorante delle spiaggia può gestire lo spazio antistante la battigia dove si collocato i chiringuito.
Diventa quindi fondamentale FARE SQUADRA, fra tutti questi operatori che sanno attirare e far divertire i nostri turisti: UNITI SI VINCE TUTTI, DIVISI SI PERDE; e, in questo caso, non perderebbero soltanto gli operatori, ma tutta la città. Rimini deve tornare ad essere Rimini, la gente deve aver desiderio di venire a divertirsi qui da noi! Sono figlia e nipote di albergatori, sono cresciuta nell’albergo di famiglia e penso che dobbiamo tornare ad essere fonte di orgoglio di chi ci ha preceduti e chi ha saputo rimboccarsi le maniche facendo conoscere Rimini in tutto il mondo! Lo dobbiamo a loro e lo dobbiamo anche a noi, a quella botta di orgoglio di essere riminesi che il giornalista Cardellini decantava!
Una fonte attrattiva particolare è stata sempre quella di poter ballare, c’erano anni in cui i turisti nemmeno lo vedevano il mare e vivevano Rimini soltanto di notte nei nostri locali. Tuttavia non possiamo rimpiangere un passato ed una storia che non esistono più. In questi anni le persone hanno riscoperto la bellezza di potersi divertire anche semplicemente indossando un costume e ballando con i piedi nudi sulla spiaggia.
In occasione di un pomeriggio in uno dei chiringuito del nostro litorale ho visto sia consiglieri di maggioranza che di opposizione godersi una bella serata all’insegna del divertimento sano; è stato bello vedere le persone che si divertono con la voglia di stare insieme, ma sappiamo che da regolamento non sarebbe consentito ballare in spiaggia e quindi mi chiedo perché dobbiamo fare sentire i nostri operatori, che tanto fanno per portare gente nella nostra città, trattati come fuori legge?
Come ho già avuto modo di ribadire, anche se faccio parte orgogliosamente della minoranza, mi offro di fornire alcune possibili proposte per risolvere questa disastrosa situazione di regolamenti ormai superati di fatto dalla prassi quotidiana. E sappiamo che le norme dovrebbero servire per rendere le nostre vite più tranquille, non per imbrigliarci in un qualcosa di ormai vetusto e superato! Cosa c’àè di male nel poter ballare ovunque nella nostra città?
A Rimini tutti potrebbero lavorare in serenità ed aumentare l’indotto economico e quindi il benessere di tutti, se ci fosse una programmazione in una visione di proposte diversificate a seconda degli orari: in spiaggia i chiringuitopotrebbe offrire divertimento nella fascia oraria dalle 18,00 alle 22,30/23,00, i ristoranti che nel primo turno dalle 19,30 alle 22,30 avrebbero avuto i locali pieni con le famiglie e gli anziani, potrebbero avere la possibilità di aver garantito il secondo turno dei pasti dalle 23,00 all’1,00 per i più giovani e le discoteche potrebbero tornare ad essere le regine delle nostre notti dall’1,30 alle 6 del mattino.
Pertanto interrogo la Giunta e chiedo se:
Concludo questa mia interrogazione con un’esperienza personale, molti anni fa ho svolto il lavoro di insegnante a ragazzi molto impegnativi, che facevano fatica a rispettare un corretto comportamento in aula. Il mio coordinatore, vicino alla pensione e con molti anni di insegnamento alle spalle, mi aveva consigliato di stabilirepoche regole ma chiare e che questo fosse l’unico modo per garantirsi una gestione corretta di quei ragazzi difficili. Penso che in un dedalo di leggi complicate e di valore gerarchico diverso spesso confliggenti fra loro, potremmo ben adattare quel principio. “poche regole ma chiare”! E questo dovrebbe valere per tutti: operatori della spiaggia, ristoratori, gestori dei locali, secondo la logica del buon senso!”