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L'associazione risponde a Giuliano Bonizzato


Aries: “Cesare nella piazza di Rimini non certo per bramosia ideologica”


21 Luglio 2023 / Redazione

Alla Redazione di CHIAMAMI CITTA’

In qualità di Segretario coordinatore dell’Associazione ARIES ed in merito all’articolo dell’avv. Giuliano Bonizzato apparso recentemente su Chiamamicitta.it a riguardo delle vicende della “liberazione” della statua bronzea di Cesare, chiedo di pubblicare le seguenti precisazioni a tutela della immagine pubblica della nostra Associazione e dei suoi componenti.

Premesso che abbiamo sempre riconosciuta l’ importanza del dono del Rotary che a suo tempo pose generosamente rimedio ad un vulnus prodotto al patrimonio cittadino con il procurato esilio della statua nella Caserma Giulio Cesare ove è rimasta confinata per un settantennio fino al riconoscimento della sua proprietà in capo al Comune e la sua restituzione alla città, in particolare per l’impegno profuso dalla nostra Associazione per ottenere tal risultato, si prende atto con piacere che l’autore riconosce, finalmente e dopo anni, ciò che già storici dell’arte, esperti, e semplici cittadini sapevano e facevano notare quando si aveva occasione di trattarne: ossia, che la qualità della copia ”rotariana” non è paragonabile a quella della “copia originale”; nonostante si continui ad equivocare sui termini, ben può infatti il bronzo della fonderia Laganà qualificarsi come “copia originale” (rifacendosi alla figura retorica dell’ossimoro) mentre quella del Rotary , solo per  intendersi, resta e resterà sempre la copia della copia.

E si prende anche atto che persino l’autore concorda ora sull’ipotesi, da sempre caldeggiata da ARIES e da tanti, dell’inviare, una volta rientrata la copia originale dal restauro, la copia rotariana della copia in quel di San Vito, luogo deputato e pertinente che non le conferirà certo minor lustro e notorietà.

Singolare appare invece l’idea di sostituire tale copia-palliativo addirittura con una terza copia in marmo come se due già non ne bastassero viste le polemiche connesse alla loro rispettiva ubicazione! Sarebbe comunque assai poco dignitoso e certo inappropriato ricorrere a fondi stranieri – come suggerisce- per produrre la statuaria effige di uno dei maggiori protagonisti della nostra Storia millenaria. Se si prendesse (per assurdo) sul serio tale idea e dato che la proposta proviene da un preclaro rotariano, non dubitiamo che si vorrà egli stesso attivamente adoperare promuovendo all’interno del suo stesso club una rinnovata generosa raccolta di fondi a tale eventuale scopo.

Ma a parte tali divagazioni, non possiamo lasciar passare senza reagire un passaggio più concreto di quel testo.
Ci si riferisce all’insinuazione secondo la quale l’Associazione ARIES (cui i lettori sono stati inevitabilmente portati a pensare visto che proprio ARIES ha sempre fortemente sostenuto doversi riportare, per logica e cultura, quel pregevole manufatto nella centrale Piazza) avrebbe agito non con la consueta trasparenza e correttezza che la contraddistingue dall’inizio delle proprie attività, ed a moltissimi concittadini ed all’Amministrazione stessa ben note, ma per secondi fini non dichiarati e addirittura per sospetta “bramosia ideologica”.

Tale dubbio, pur se insinuato in apparente forma dubitativa, è parso gratuitamente ed ingiustamente offensivo e potenzialmente lesivo del nostro buon nome; e ci auguriamo quindi venga opportunamente fatto oggetto di chiarimenti sia a  tutela dell’Associazione ARIES, che da oltre venti anni opera in maniera trasparente e limpida sul territorio, che a doverosa difesa e tutela dei suoi integerrimi  componenti, stimati professionisti, storici, studiosi, oltre che del sottoscritto Segretario, che si fa garante nei confronti di chiunque della limpidezza del nostro agire.

Intenti palesemente dimostrati, da ultimo –e se il Collega non ne fosse informato glielo ricordiamo noi – dal fatto di aver inviato nei giorni scorsi una lettera aperta al Sindaco nella quale – pur di veder rientrare quella statua fra le mura cittadine, abbiamo sottoposta all’Amministrazione anche un’ipotesi alternativa che vedrebbe la statua comunque restituita alla città pur se in diversa collocazione centrale ma almeno non confinata in questo o quel sito fosse anche la gabbia d’oro del Museo civico.

D’altronde, l’idea di riposizionare il bellissimo bronzo nella piazza centrale – che in realtà sarebbe la cosa più logica – è stata già a suo tempo condivisa da oltre centoventi fra intellettuali, storici, professionisti e semplici cittadini riminesi, certo non imputabili di prudori nostalgici, che nel 2019 avevano inoltrato al Sindaco, sempre tramite ARIES, una formale petizione proprio perché la statua, incolpevole e pregiata, ritornasse proprio nella antica piazza del Foro.

Ed a quanto si apprende dalla stampa, è opinione pienamente condivisa anche da Vittorio Sgarbi, che non è certo un nostalgico ed è incontestabilmente uomo di grandissime cultura e competenza!
Altro che …..“bramosia ideologica”!

E’ quindi proprio solo questione di cultura come si dovrebbe una buona volta capire e persino auspicabilmente condividere per il maggior prestigio della nostra città. Non altro.
Come vede il Collega, quindi, qualcuno in linea c’è.

Per ARIES, Avvocato Gaetano Domenico Rossi, Segretario

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Siamo lieti di precisare, in risposta alla gentile missiva ricevuta dalla Associazione Culturale Aries. che il dubbio avanzato da Giuliano Bonizzato nella sua recente Cronaca Malatestiana, circa la possibile matrice ideologica della richiesta di posizionamento della copia originale della statua di Giulio Cesare in Piazza Tre Martiri in luogo della copia offerta alla Città dal Rotary, si riferisce esclusivamente alle personalità di centro destra che l’hanno recentemente avanzata, come ampiamente riportato da tutta la stampa locale.

Diamo atto pertanto che le analoghe richieste avanzate a suo tempo dalla Aries erano dettate esclusivamente da esigenze culturali , storiche ed estetiche ed in particolare dal fatto che la copia Mussoliniana da l’originale in marmo dei Musei Capitolini (sia pure bisognosa di ampi restauri n.d.r.) è ovviamente più attraente della copia della copia fatta eseguire dal Rotary.

La Redazione