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Mattarella: «Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo». Ma il leghista: «Basta con i catastrofisti del cambiamento climatico»


Silenzio Presidente, un Morrone ti ascolta


29 Luglio 2023 / Nando Piccari

«C’è gente che parla per riempire il vuoto della sua intelligenza» (Alda Merini)

Come si sa, la Giunta di Renata Tosi è riuscita, un attimo prima di togliesi di mezzo, a consegnare l’ultimo infausto regalo a Riccione, defenestrando dai seggi elettorali del 2022 tanti capaci presidenti e scrutatori di lungo corso, sostituiti da una claque di più fidati pasticcioni, autori di casini risoltisi in un furto alla maggioranza di centrosinistra, uscita vincitrice con un vantaggio di più di duemila voti sulla destra.

Anziché vergognarsi per aver contribuito ad arrecare un simile danno alla sua città, la cicisbea Raffaelli se n’è uscita col dire «meglio andare avanti così». Per questa legaiola dall’eloquio raccogliticcio è dunque preferibile che a dirigere il Comune sia una presenza che, pur con il dovuto rispetto istituzionale, può ben dirsi estranea alla città e catapultata da chissà dove, piuttosto che una Sindaca eletta democraticamente.

Ma forse non è Elena Raffaelli la più assatanata nemica del democratico responso elettorale dello scorso anno, perché fra i salviniani e i meloniani della Perla Verde c’è sicuramente chi avrebbe preferito addirittura il Podestà e ora fa fatica ad accontentarsi del Commissario prefettizio.

La strigliata di Morrone a Mattarella

Nel corso della recente “Cerimonia della consegna del Ventaglio”, ha suscitato eco e consenso l’affermazione del Presidente della Repubblica secondo cui i recenti drammatici eventi che hanno colpito varie parti d’Italia sono «palesemente legati alle conseguenze del cambiamento climatico». Aggiungendo inoltre che «le nostre società hanno preso pienamente coscienza dei drammatici effetti provocati dai cambiamenti climatici che impongono a tutti noi un radicale ripensamento dei fondamenti dei nostri sistemi di vita, di quelli economici e produttivi… Occorre agire cercando di incrementare l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente e per combattere le cause del cambiamento climatico».

Non era certo la prima volta che Mattarella esprimeva questi concetti, fra l’altro contenuti nel documento da lui firmato, insieme ad altri Capi di Stato e di Governo, alla Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico del 2018 a Katowice (Polonia), il quale così iniziava: «Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo. Gli effetti del cambiamento climatico sono ben documentati e si avvertono ovunque nel mondo».

Evidentemente il Presidente ignorava l’esistenza al mondo di un tal Jacopo Morrone, stonato replicante di Salvini; come poteva dunque immaginare che costui non gli avrebbe fatto “passare liscia” quella sua avventatezza verbale?
«Basta con i catastrofisti del cambiamento climatico; – questa la sua illuminata predicazione da simil-terrapiattista – perché è un facile capro espiatorio, un alibi per la sinistra senza idee. Ormai qualsiasi evento meteo, che magari è anche ricorrente nel corso degli anni, viene estremizzato e guai a chi non si adegua al fanatismo emergenziale».
Speriamo che Mattarella non lo venga a sapere, altrimenti ci rimarrebbe troppo male.

Un gelato con preservativo?

Non c’è bisogno di essere soci del Club dei Santi Inquisitori del legaiolo Pillon, né seguaci di Suor Eugenia Roccella per aver accolto con nauseante disgusto l’installazione a Riccione di una gelateria chiamata “Mr. Dick” (il pene in inglese), che si è data per messaggio promozionale (non lo chiamerei “banner” neppure sotto tortura) “Vieni a prenderlo”, riferito ad un ghiacciolo a forma di fallo, denominato “Cazzolo”.

La gelataia autrice di quella patetica cazzata, – mai epiteto fu più pertinente – pur volendo rimanere anonima ci tiene ad incensare la sua trovata, attribuendole altisonanti intenti sociali: «Non ci preoccupano le critiche perché vengono da chi non conosce i valori dietro al brand, ossia la volontà di sdoganare il sesso troppo spesso visto come un tabù… fermo restando il tono goliardico per veicolare il messaggio a un pubblico giovane».

Un consiglio alla signora gelataia: essendo creatrice e venditrice di un ghiacciolo a forma di pene chiamato cazzolo, la prossima volta eviti di concludere l’intervista assicurando che «presto saremo sulla bocca di tutti».

Qualcuno pensa di chiamare il Prefetto, qualcun altro il 118

Non ricordo se sia la quinta o la sesta volta che scrivo del Sindaco di Pennabilli, forse un caso umano, prima ancora che politico.
Oramai ce le ha fatte vedere e leggere tutte. S’è fatto ritrarre in groppa a un altro asino mentre brandiva un’accetta («un condottiero la deve avere»). In un’intervista radiofonica alla Rai, si è detto orgoglioso di aver iniziato a indossare la camicia nera già dentro la culla e di voler portarsela fin nella tomba. Ha fatto ridere mezza Italia con un’ordinanza comunale, non si sa se più comica o delirante, con cui ingiungeva ai cittadini di sorridere durante le feste natalizie. Ha offeso e irriso la laicità della Repubblica, sancita dalla legge, costringendo la scuola a vedersi imposta la benedizione pasquale in orario scolastico. Dulcis in fundo, in una cerimonia pubblica, presente la Prefetta, s’è lasciato andare ad un’incivile ripulsa verso l’immigrazione, preannunciando una demenziale ordinanza gravida di minacce per chi avesse osato accogliere anche un solo immigrato, seguita dalla convocazione del Consiglio Comunale basato su di un ordine del giorno di stampo razzista.

Hanno però provveduto i tanti democratici accorsi quella sera in consiglio a spernacchiarlo, sia pure metaforicamente, costringendolo a fare carta staccia della sua orrida pretesa, con una resa che lui ha pateticamente contrabbandato essere solo di forma, mentre invece è a tutti gli effetti di sostanza.

La cosa mi ha fatto tornare in mente il ritornello iniziale di un’allegra canzone partigiana:
Nera camicia nera,che noi t’abbiam lavata,
non sei di marca buona, ti sei ritirata…

Nando Piccari