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Ballo sulla spiaggia no grazie. Indino vuole più taxi, la sua Confcommercio lo sa? Ponti d'oro ai camperisti, turisti di qualità e per tutto l'anno


I bagnini di Rimini hanno già iniziato il pianto annuale


30 Luglio 2023 / Maurizio Melucci

Turismo. I bagnini hanno già iniziato a piangere

I conti, come sempre, si fanno a settembre. Certamente è stata una stagione difficile, finora. Più difficile di quanto potevamo immaginarci nei primissimi giorni dopo l’alluvione. A fine stagione dovremo ragionare insieme, istituzioni e operatori, su come aumentare la nostra attrattività, specialmente tra i turisti stranieri”. Sul tavolo c’è naturalmente anche il tema dell’aeroporto di Rimini. Per aumentare la quota di turisti dall’estero sarà necessario avere più voli al ’Fellini’ Così Mauro Vanni presidente della cooperativa bagnini Rimini sud qualche giorno fa sui giornali locali.

Il punto è che nella sua analisi Mauro Vanni dimentica due aspetti. L’attrattività della riviera è diminuita anche perché nonostante gli investimenti del pubblico la spiaggia di Rimini è sempre uguale (salvo rare eccezioni) da decenni. I nostri operatori di spiaggia sono sempre stati contrari ad ogni attuazione di piani dell’arenile. Inoltre per la promozione sui mercati esteri e per avere più voli all’aeroporto ci vogliono investimenti: per sostenerli solo il pubblico o solo alcune categorie economiche non bastano. E’ vero o no che i primi investitori nell’aeroporto di Orio al Srio sono i gestori degli impianti di risalita sull Alpi lombarde e trentine, con quote perfino superiori a quelli degli albergatori? E’ ora che anche gli stabilimento balneari di Rimini intervengano con risorse finanziarie proprie per la promozione del turismo. E’ l’unica categoria turistica rilevante che non ha mai tirato fuori una lira prima e un euro dopo nella promozione turistica. D’altra parte per i bagnini il detto “Dut vo chi vaga?” è sempre attuale. Una volta arrivati a Rimini i turisti per andare in spiaggia debbono passare nei loro stabilimenti.

Mauro Vanni

I chiringuitos e il ballo

Chiringuito è un termine spagnolo utilizzato per indicare un particolare chiosco per la vendita di alimenti e bibite, originario degli ambienti balneari della costa spagnola mediterranea. I chiringuitos sono molto diffusi su spiagge e altre zone turistiche nella loro classica forma di strutture in legno, provvisorie e rimovibili. Quando arrivano in Italia ed in particolare sulla nostra Riviera i chiringuito diventano, nei fatti, intrattenimento notturno. Musica fin quando è possibile ed anche balli abusivi. Ora vi è chi vorrebbe legalizzare anche il ballo in spiaggia. Sarebbe un grave errore. Non è pensabile che tutte le funzioni tipiche di una località turistica possano essere svolte sulla spiaggia. Abbiamo già una spiaggia fortemente organizzata, antropizzata e con spazi limitati, pensare di aggiungere  rilevanti funzioni notturne significa alla fine snaturare il turismo balneare per privilegiare altre forme di turismo. Poi non lamentiamoci se durante la settimana in spiaggia si vedono sempre meno turisti. Rimini non viene più scelta per la vacanza principale della famiglia.

Non ci sono i taxi

Gianni Indino, presidente di Confcommercio Rimini, archiviata la campagna contro il reddito di cittadinanza responsabile della mancanza del personale nel turismo, ora se la prende con i taxisti. Ricordo a Indino che il personale negli alberghi e nei ristoranti scarseggia anche ora e la responsabilità non è del reddito di cittadinanza che è stato ridotto o eliminato per tanti già nel 2023. Ma ritorniamo ai taxi. Un problema che riguarda tutte le grandi città italiane. Pochi taxisti anche a Rimini (sempre gli stessi 71 dal 1987) con una città che è cresciuta in abitanti e in manifestazioni congressuali e fieristiche. Sarebbe necessario aumentare le licenze ed anche ripristinare alcune corsie preferenziali nei percorsi più usati verso gli alberghi e verso la fiera. Complicato, me ne rendo conto. Ma diversamente difficilmente si risolve il problema. A Indino ricordo che la sua associazione, la Confcommercio, si è sempre opposta a livello nazionale ad ogni aumento di numero delle licenze e ad ogni riforma che liberalizzasse del settore. Una categoria protetta, che piange miseria (15mila euro il reddito medio denunciato), non ha l’obbligo dello scontrino fiscale e la tariffa non è gravata da iva. Serve una riforma nazionale seria che garantisca il servizio di taxi nelle città. Mi auguro di vedere Indino in prima linea per cambiare le regole dei taxi in Italia. Potrebbe già iniziare facendo cambiare linea alla sua associazione nazionale. Ma non succederà, come per le concessioni di spiaggia Confcommercio è a sostegno delle lobby dei bagnini e dei taxisti da sempre.

Più attenzione alle aree sosta per i camper

Rimini e la nostra riviera si è sempre caratterizzata per dare una risposta ai tanti turismi che frequentano i nostri territori: famiglie, giovani, sport, mondo della notte, eventi. Tuttavia, siamo deboli in particolare a Rimini, per ragioni storiche, nel turismo all’aria aperta (vi è un solo campeggio a Viserba). Purtroppo, siamo deboli anche per dare opportunità a chi pratica turismo con il camper. I camper circolanti in Europa sono oltre 2 milioni e 600 mila per un volume di turisti pari a circa 10 milioni. Non hanno particolari esigenze. Basterebbero aree di sosta attrezzate nelle vicinanze del centro storico e della zona turistica per le necessità di carico e scarico dell’acqua usata e da usare. È un target di turismo medio-alto. E’ ormai passato il tempo in cui il turista itinerante si “accontentava” di una sistemazione semi-precaria, pur di muoversi in libertà. Oggi chiede un comfort di tipo domestico, quindi molto alto. I camperisti, inoltre si muovono tutto l’anno, non solo in estate.

Un settore in forte crescita anche per i cambiamenti che ha portato il covid. Con la pandemia, il mondo del camper è stato scoperto da persone che – fino ad allora – non avrebbero forse mai pensato di interessarsene. E sono persone con aspettative di comfort e di performance piuttosto esigenti. Inutile aggiungere che è una forma di turismo che, se da una parte non utilizza gli hotel, dall’altra è molto attento alla ristorazione, ai prodotti tipici e allo shopping di qualità.

Nella prossima programmazione e interventi di rigenerazione urbane a Rimini prevedere nuove aree di sosta camper oltre a quelle che ci sono è fondamentale per essere attraenti anche in questa forma di turismo.