HomeEconomia e LavoroIndino torna alla carica: “A Parigi 10 taxi per mille abitanti, a Roma 3, a Rimini 1 se non mezzo”

Il Presidente provinciale di Confcommercio: "Bene iniziativa del governo per raddppiare le licenze"


Indino torna alla carica: “A Parigi 10 taxi per mille abitanti, a Roma 3, a Rimini 1 se non mezzo”


2 Agosto 2023 / Redazione

Gianni Indino torna alla carica sulla penuria di taxi a Rimini. “A Parigi sono in servizio 10 taxi ogni 1.000 abitanti, a Roma ce ne sono 3, a Rimini 1 che, durante i periodi di maggior afflusso turistico diventa mezzo. Dati dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) del 2018, gli ultimi disponibili, pubblicati qualche giorno fa da un noto quotidiano nazionale e ribaditi in tv dal direttore – spiega il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini – che dimostrano una volta di più come questo servizio sul nostro territorio sia pessimo, quasi inesistente. Dico tutto questo nel rispetto del ruolo degli imprenditori del settore, piccoli imprenditori che si sostengono con questa attività, ma che numeri e segnalazioni alla mano stanno creando un grave danno economico e di immagine ad un territorio a vocazione turistica che vive di servizi ben organizzati. Non ce lo possiamo permettere”.

Che prosegue: “La Legge che ne regola le licenze è datata 1992 e il governo ora si sta muovendo per trovare una nuova soluzione improntata all’efficienza. Un cambio di passo auspicato, che punta a raddoppiare le licenze con misure premiali che rispettino al tempo stesso gli attuali proprietari di licenza: che si tratti di licenze aggiuntive per chi ne è già in possesso, che si apra a nuovi imprenditori, oppure che si modulino licenze provvisorie a noi non interessa: starà al legislatore e alla categoria trovare una mediazione”.

E Indino insiste: “Il fatto certo è che il nostro territorio ha assolutamente bisogno di implementare il servizio. Inutile ricordare che albergatori e ristoratori sono costretti a fare di necessità virtù prendendo l’auto privata per agevolare gli spostamenti dei propri ospiti perché i taxi sono rari di giorno e pressoché introvabili di notte, perché capita che non arrivino nemmeno se prenotati, perché le lamentele purtroppo sono all’ordine del giorno e serve tamponare il bisogno. C’è poi la questione prezzi, su cui non voglio polemizzare anche se conosco le tariffe di altre città rispetto a quelle praticate qui da noi. Prima o poi dovremo affrontare anche questo scoglio. A chi obietta che se durante il periodo estivo o in occasione dei grandi eventi fieristico-congressuali il lavoro ci può essere per tutti, ma non in altri momenti dell’anno, dico che potrebbero essere proprio i taxi, con tariffe calmierate da “bassa stagione” ad essere una soluzione per agevolare gli spostamenti dei riminesi, contrastare l’aumento del traffico veicolare e alla scarsità dei parcheggi, rianimando così anche il commercio di alcune aree come il centro storico”.

“Mi auguro dunque che le forze politiche di ogni schieramento si facciano carico di questa criticità e che si adoperino sostenendo l’iniziativa del governo senza dividersi sulle reali necessità del territorio”, conclude il presidete provinciale di Confcommercio; associazione peraltro a livelo nazionale da sempre ostilissma a ogni forma di liberalizzazione, compresa quella delle licenze dei taxi.