HomePoliticaPetrucci (PD): “DUP 2024-2026 dimostra quanto Rimini sia andata avanti e in meglio”

Il capogruppo Dem: "Nel Documento Unico di Programmazione una città che dal solo balneare si propone come meta culturale, oltre che polo congressuale e fieristico"


Petrucci (PD): “DUP 2024-2026 dimostra quanto Rimini sia andata avanti e in meglio”


4 Agosto 2023 / Redazione

Durante la seduta del Consiglio Comunale che si è svolta ieri sera, è stato approvato il Documento Unico di Programmazione 2024-2026. Si tratta di uno degli atti più importanti per quanto riguarda la gestione degli enti locali consentendo di organizzare, in un lasso di tempo ben definito, le attività e le risorse necessarie per la promozione dello sviluppo socioeconomico della città.

“Essendo composto da due sezioni – spiega Matteo Petrucci capogruppo PD nel Consiglio comunale di Rimini – una strategica ed una operativa, risulta essere un atto non solo fondamentale ma anche di interessante lettura. Infatti ogni DUP ci racconta chi siamo, dove ci stiamo recando e come ci stiamo andando. Personalmente si è trattato dell’ottavo DUP che ho votato da quando siedo in Aula e l’ho confrontato con quello del 2016, cioè il primo da me affrontato. Nonostante siano trascorsi solo sette anni la città ha subito uno stravolgimento positivo che difficilmente ha eguali in Italia ed in Europa. Nel 2016 si parlava di una Rimini consumata, frazionata, anche alla luce dell’assenza di collegamenti ciclopedonali fondamentali. Oggi questa situazione è in gran parte superata anche alla luce dello stop al consumo del suolo e della recentissima realizzazione del sottopasso ciclopedonale che collega, in sicurezza, Via Montescudo e Via Coriano al resto della città. Sembrava utopia, un decennio fa, pensare che dalle frazioni si potesse arrivare in centro storico od al mare in bicicletta”.

E Petrucci prosegue: “Si dialogava di sport, benessere e turismo da connettere assieme attraverso la realizzazione del Parco del Mare: un’opera ancora non conclusa ma riqualificare numerosi chilometri di lungomare non è impresa semplice. Si accendevano i fari su cultura e motori culturali e sappiamo tutti come, da questo punto di vista, in particolar modo il centro storico sia mutato. Questa evoluzione secondo me ci ha consegnato tre pilastri sui quali poggia la Rimini raccontata nel DUP approvato ieri. Una realtà che da protagonista di un accanito fenomeno di consumo del suolo, difende il proprio territorio dal logorio incontrollato e lo valorizza attraverso la rigenerazione urbana, la mobilità lenta ed il trasporto pubblico. Una città inoltre che, considerata la meta regina del cosiddetto divertimentificio, diventa la capitale del wellness, del benessere, e quindi di un turismo non più solo legato alla fugacità del momento e ad una spensieratezza certamente positiva ma anche effimera”.

“Infine una Rimini che, da sola meta balneare, si propone come meta culturale a tal punto da candidarsi a Capitale della Cultura per il 2026. Senza dimenticare che rappresenta giù un rinomato polo congressuale e fieristico. Io credo ogni ragionamento futuro sulla nostra città passi da questi tre fattori. Non a caso di questo si parla nel DUP 2024-2026. Basti pensare alla rigenerazione urbana legata alla costruzione del nuovo “Mercato Coperto” (che sanerà definitivamente una ferita aperta in pieno centro storico), alla riqualificazione di spazi comunali desueti, alla realizzazione del collegamento TRC fino alla Fiera, ai sottopassi ciclopedonali che verranno realizzati nel contesto dei lavori sulla SS16”.

“Sport, benessere e qualità della vita saranno valorizzati attraverso la costruzione della nuova piscina comunale, i lavori che coinvolgeranno il “Romeo Neri”, lo Stadium che diventerà Centro Federale FIDS, il campo sportivo di Corpolò ed il decentramento dei servizi anagrafe che, di fatto, contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per quanto riguarda cultura e turismo nel triennio 2024-2026, in continuità con quanto già avviato nell’annualità 2023, si configurerà un nuovo sistema denominato “Urban City Museum” costituito dai principali luoghi della rigenerazione che hanno interessato Rimini dell’ultimo decennio, riservando particolare attenzione ai musei, nuovi e già esistenti, che costituiranno un vero e proprio Sistema Museale di città. A dimostrazione di come Rimini sia una città in grado di percorrere una strada di profondo cambiamento, imboccata tempo fa, e nonostante stravolgimenti non prevedibili come pandemia e guerra continua a marciare spedita verso obiettivi chiari e definiti che sanno valorizzare le peculiarità e le esigenze di ogni territorio“, conclude il capogruppo PD.