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Gli Atti del Convegno internazionale di studi "Cinque continenti per il V Canto. Francesca da Rimini, un mito senza confini"


La doppia Francesca da Rimini alla conquista dei cinque continenti


7 Agosto 2023 / Paolo Zaghini

“Cinque continenti per il V Canto.
Francesca da Rimini, un mito senza confini”
Atti del Convegno internazionale di studi
Rimini, Museo della Città Luigi Tonini, 1-2 luglio 2022
A cura di Ferruccio Farina.
Con la collaborazione di Natascia Tonelli, Massimo Ciavolella e Raffaele Pinto
Vallecchi

Il Centro Internazionale di studi Francesca da Rimini nasce a Los Angeles nel 2006 nel corso di un convegno dantesco all’UCLA, l’Università californiana, per iniziativa di un gruppo di studiosi di diverse università italiane e straniere (Remo Bodei, Massimo Ciavolella, Feruccio Farina, Roberto Fedi, Raffaele Pinto, Piotr Salwa, Natascia Tonelli).

“Santa Monica, Baia di Los Angeles, 17 maggio 2006, all’imbrunire. In un ristorante al trentaduesimo piano con splendida vista di Malibù, dopo una giornata di studi danteschi all’UCLA, si ritrovarono un celebre filosofo, cinque dantisti di rango internazionale e un neofito archeologo della letteratura. Sette personaggi che, con un Martini in mano, suggellano l’impegno di dare nuova luce al mito di Francesca da Rimini”. Così Ferruccio Farina racconta la nascita della splendida avventura culturale che, dal 2007 al 2022, ha portato il Centro ad organizzare dieci convegni di studi internazionali ed una infinità di appuntamenti vari (teatrali, musicali, mostre, rievocazioni storiche).
Mi piace ricordare fra questi ultimi il flash mob planetario l’8 marzo 2021 “Baci dal mondo/Worldwide Kisses”, tributo a Dante e a Francesca da Rimini nel VII centenario della morte del Poeta: una maratona poetica da trenta università dei cinque continenti collegate live streaming per recitare e animare i versi di Francesca da Rimini del V Canto nella lingua del loro Paese con la regia dal Teatro Galli di Rimini. “Chi meglio di Francesca eroina della libertà poteva celebrare la Festa della Donna e rivolgersi al mondo?”.

Ora con questa pubblicazione che contiene gli atti del Convegno del luglio 2022 a Rimini, Ferruccio Farina chiude i trenta eventi che il Centro ha messo in campo per FRANCESCA 2021 in occasione del settimo centenario dantesco.

Sostiene Farina che i tanti incontri di studio hanno evidenziato che “esistono due Francesche, due personaggi letterari distinti da non confondersi tra loro neppure col nome, come spesso accade, anche se le accomuna il bacio più celebre del mondo.
La prima, ‘Francesca da Polenta’, è la lussuriosa alla quale il Poeta ha dedicato i più bei versi d’amore della letteratura d’ogni tempo. Che, comunque, ha rinchiuso all’inferno perché adultera e incestuosa.
La seconda, ‘Francesca da Rimini’, è l’eroina della passione e della libertà, vittima innocente di inganni e di violenze come l’aveva narrata il Boccaccio. Che nasce nel 1795 con la prima opera della storia a lei dedicata dal poeta giacobino Francesco Gianni. Pura nell’animo e, spesso, come verrà cantata di lì innanzi, pura anche nel corpo, fedele al primo amore oltre la morte”.

Dunque “una Francesca ‘nuova’ che, nei due secoli a venire, grazie a più di mille tra poeti, autori di teatro, narratori, pittori, scultori e musicisti, infiammerà romantici e libertari di qua e di là dell’Atlantico e si trasformerà in icona di bellezza, di libertà e di coraggio”. “Un mito senza pari, superiore a quelli dell’antichità”.

“Dopo le rivoluzioni illuministe, [Francesca] non ha potuto non farsi contaminare dal nuovo sentire romantico e rigenerarsi profondamente grazie alle assoluzioni della sua fragilità umana che si sono succedute da Foscolo a Borges, passando per De Sanctis e Croce”. Si veda l’ampio repertorio che Farina ha dedicato a questa presenza di Francesca nella cultura internazionale: “Francesca da Rimini. Storia di un mito. Letteratura, teatro, arti visive e musica tra XIV e XXI secolo” (Maggioli, 2019 ristampato da Vallecchi, 2021).

Scrive Raffaele Pinto: “dalla rivoluzione francese, nella cui temperie ideologica si trasforma il significato di Francesca, che diventa ciò che è ancora oggi. Cioè il simbolo dei diritti inalienabili del sentimento (contro la logica contrattuale del matrimonio) e della emancipazione femminile (contro la logica vessatoria del patriarcato)”.

Natascia Tonelli: “Come sappiamo, Francesca è di fatto un personaggio al tutto letterario, sulla quale non è rimasta documentazione storica, nemmeno relativamente alla sua morte cruenta (…). Un personaggio che prende vita nei versi di Dante, impastata di sola letteratura, che dalla letteratura trae tutti quegli elementi così fascinosi che la caratterizzano”. Ma “verrebbe così da chiedersi se la critica dantesca non stenti a riconoscerne la personalità intellettuale a causa della specificità di genere, finendo per ucciderla, o per condannarla, una ennesima volta. Forse perché si tratta di un personaggio donna, che non si è saputo o voluto consentire che Francesca esprima una cultura autentica? E’ perché si tratta di una donna, che gli studi danteschi la dicono solo capace di fruire, di subire una letteratura di intrattenimento in modo ingenuo e passivo? Le negano così persino la consapevolezza di una scelta talmente impegnativa e dolorosa da portarla alla morte e a perdere l’anima per l’eternità. Cosa implica questa interpretazione? Si potrebbe pensare che sotto sotto si insinui o si dia per scontato che la cultura per le donne è nefasta (…). La china è chiaramente assai pericolosa, e nella storia. come si sa ha portato a mettere sotto tutela la formazione intellettuale femminile, a decidere, per esempio, se, e poi cosa le donne potessero leggere. Nella geografia, purtroppo, la pretesa di questo controllo è ancora tragicamente attuale”.

Non possiamo non chiudere con i versi che Dante dedica a Paolo e a Francesca nel Canto V dell’Inferno della Divina Commedia:

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.

Paolo Zaghini